Il suono devastante di quella sveglia mi intima di alzarmi.
<<No, ti prego non dirmi che sono già le sette!>> Chiedo a me stessa e a quello stupido aggeggio che non la smette di cantare.
<<E invece sì!>> Continuo a mugugnare e a lamentarmi.
Lentamente mi siedo sul letto e comincio a strofinarmi gli occhi.
Spero solo di riuscire a tenerli aperti.
<<Hai fatto tardi ieri sera eh!>> La voce inconfondibile di mia sorella risuona nelle mie orecchie.
<<Eh già>> rispondo ancora intontita dal sonno.
<<Mamma si è preoccupata tanto, potevi almeno avvisare!>> Continua lei.
<<Mi dispiace davvero tanto è solo che non pensavo che una cena a casa di Sion durasse fino alle undici.
Ho perso completamente la cognizione del tempo.
E comunque non era tardissimo, ci sono stati giorni peggiori!>> Dico giustificandomi.
Lei sorride e mi lascia un bacio sulla fronte.
Mi alzo velocemente e mi dirigo verso il bagno.
Quando esco sono pronta per andare a scuola.
Scendo le scale e arrivo in cucina dove faccio colazione.
<<Buongiorno mamma>> dico prima di cominciare.
<<Buongiorno tesoro mio>> risponde lei sorridendo.
<<Papà?>>
<<È andato a lavoro.>> Si volta per non farmi vedere il suo viso.
<<A lavoro?!>> Domando io sbigottita.
Lei si gira di nuovo verso di me, non riesce a contenere la sua felicità.
<<Mi stai prendendo in giro?>> Continuo io.
<<Oh no tesoro, non scherzerei mai su questo, lo sai bene>> dice abbracciandomi dalla gioia.
<<Mamma!>> Sospiro io <<sono così contenta!>>
<<Piccola mia! Ero sicura che Dio non ci avrebbe lasciati soli!>>
Smetto immediatamente di sorridere appena sento quelle parole.
<<Che c'è tesoro?>> Chiede mia madre scostandosi leggermente e arricciando le sopracciglia.
Non ci avrebbe lasciati soli?
Ma se ci ha completamente dimenticati da quando la nonna se n'è andata.
<<Niente mamma, niente.>>
Torno ad abbracciarla e le accenno un sorriso.
<<Ti voglio bene>>
<<Anche io tesoro>><<Tabitha muoviti! Farai tardi!>> Noah interrompe questo momento così bello.
Giro gli occhi verso il cielo <<Sì arrivo!>>
<<Ciao mamma!>> Dico regalandole un bacio timido ma pieno d'affetto.
<<Ciao tesoro! Buona giornata!>>
Le sorrido e raggiungo Noah che nel frattempo è entrato in auto.
<<Hai saputo di papà?>> Parliamo all'unisono.
Scoppio a ridere e anche lui con me.
Accende il motore dell'auto e fa la retromarcia.
Dopo pochi secondi ci ritroviamo sulla strada principale.
<<Dove sei stata ieri sera?>>
Oh santa pazienza, ancora con queste domande?!
<<Da Sion.
Ma perché vi interessa così tanto come passo le mie serate?>>
<<Così, domandavo>>
Alzo le spalle.
<<Con chi sei tornata a casa? Era buio pesto ed era tardi>>
Mi sorge spontaneo un sorriso quando mi viene in mente com'è che erano andate le cose.
<<Che c'è? Che ho detto?>> Domanda lui.
<<Oh no, niente, tranquillo>> Rispondo io mentre continuo a ridere.
<<Tu non me la conti giusta neanche un po'>> sogghigna lui guardandomi negli occhi.
Alzo le mani in segno di resa ma non ho intenzione di parlare.
<<Complimenti signorina>> dice ironico <<grazie della fiducia eh>>
<<Non ho niente da dire>> rispondo io mentre continuo a tenere le mani in alto
<<Va bene, come vuoi>> assume un'espressione imbronciata, giusto per farmi sentire in colpa, ma ormai lo conosco troppo bene.
Scoppio a ridere di nuovo.
Anche lui sorride.
<<Sono tornata a piedi>>
Lo vedo arricciare le sopracciglia
<<Sicura?>>
<<Più o meno>>
Scuote il capo.
Sa bene che quando non voglio dirgli una cosa non lo faccio neanche se me lo chiede in cinese.
Poso le braccia intorno al suo collo e lo stringo in un abbraccio.
Lui si sforza di rimanere serio ma non ci riesce.
<<Spostati! Mi farai fare un incidente>> riprende a dire scherzosamente.
<<Mi scusi capo>> gli rispondo io ricomponendomi.
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Fino alle estremità della Terra
Diversos«Mi stringo tra le spalle e rivolgo lo sguardo verso il cielo: forse accadrà davvero. Un giorno magari, potrò anch'io volare felice come quei piccoli uccelli e raggiungerli ovunque stiano andando. Forse, un giorno, anch'io sarò veramente libera». Tr...