La notte è giovane, si dice. È consigliera, è la musica della natura. La notte è l'unica via per arrivare all'alba, l'unico modo per poter vedere nuovamente la luce splendere nel cielo. Non è mai tanto lunga da non permettere al sole di tornare a illuminare ciò che ci circonda, non è così egoista da impedire che un nuovo giorno sorga ancora. Ma la cosa che più amo in assoluto della notte è che ai nostri occhi appare oscura, tenebrosa e per questo ci spaventa ma in realtà, alle sue spalle, si cela lo splendore del mattino. Analogamente non posso fare a meno di pensare che, probabilmente, anche quel senso di soffocamento che molte volte ci stringe il collo e occupa le nostre menti sia solo un mezzo per raggiungere e afferrare il coraggio, proprio come se fosse un oggetto e per poter stringere tra le mani la voglia di non arrendersi davanti alle difficoltà e di non cedere dinanzi al dolore. La paura è la prima impressione della realtà, la bomba che esplode nel momento in cui lei ci si para dinanzi, chiedendo spiegazioni. Ci spiazza. In quel primo momento riesce a farci sentire vulnerabili, soli, illusi. Ma ciò che farà la differenza, saranno i nostri desideri, ciò che ci imporremo di essere nonostante le difficoltà. A fare la differenza saranno le nostre scelte, le nostre lacrime, il nostro dolore. A trasformare le delusioni in occasioni, sarà il nostro cuore e la direzione che sceglierà di prendere.
Perché dopo l'esplosione, bisogna scegliere. Dopo, è necessario prendere una decisione.
Due strade.
Due possibilità.Molte volte ci ostiniamo a schierarci per la paura, troppe volte desideriamo seppellire quel desiderio che da lontano ci sprona a combattere, per non dover affrontare la realtà. Perché, si sa, è più semplice arrendersi dinanzi ai problemi, è più facile rinunciare alla vita piuttosto che battersi per preservarla, per conservarla.
C'è chi ci ha già rinunciato in partenza. C'è chi, senza neanche aver provato minimamente cosa sia la paura, il dolore o la sofferenza, si limita esclusivamente ad esistere, allontanando da sé quella tentazione, che proprio per questo si fa sempre più distante, di voler provare, di voler toccare con mano cosa significhi realmente vivere. Vivere non vuol dire sprecare la propria esistenza in cose futili, credendo che la vita sia una sola e che quindi bisogni godersela. Vivere non significa seguire la massa, fare quello che fanno gli altri solo ed esclusivamente perché lo fanno anche gli altri.
Vivere significa trovare uno scopo, dare un senso a questo susseguirsi infinito di giorni, mesi, anni. Non semplicemente limitarsi a dar loro un nome. Ed è la cosa più difficile forse. Cercare di non sprecare questo tempo, provare in tutti i modi a sfruttare ogni secondo di questa vita come se fosse l'ultimo, è il compito più difficile che la vita ci abbia mai assegnato, da quando siamo nati. Eppure lo ha dato a tutti. Non solo a me, ma a tutta l'umanità. E se è stato così significa che possiamo riuscirci, se ci è stato affidato questo incarico così difficile vuol dire che, in fondo, ognuno di noi può fare la differenza, ognuno di noi può cominciare a scavare dentro di sé e trovare quello che da tempo sta cercando invano, perché nel posto e nel modo sbagliato.
Io l'ho trovato quando meno me lo aspettavo, l'ho trovato nel modo più scontato possibile, attraverso esperienze che mi hanno segnata, cambiata. O almeno credevo che fosse così. Però, alla fine, ho capito che le circostanze non possono modificare il nostro essere. Non possono trasformarci per davvero anche se in un primo momento sembra che sia così. In fondo, rimarremo sempre gli stessi, anche se scalfiti e terribilmente segnati dagli eventi, non potremo cambiare quello che siamo. E forse colui che disse che gli uomini non cambiano non aveva davvero tutti i torti. O almeno non completamente.Da soli, non possiamo cambiare.
Servendoci di una semplice imposizione personale, non potremo mai essere diversi da quello che siamo, non riusciremo mai a distinguerci da ciò che siamo stati e che siamo diventati.
Siamo quello che siamo.
Non possiamo trasformare il nostro carattere né i nostri pensieri. Da soli.
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Fino alle estremità della Terra
Diversos«Mi stringo tra le spalle e rivolgo lo sguardo verso il cielo: forse accadrà davvero. Un giorno magari, potrò anch'io volare felice come quei piccoli uccelli e raggiungerli ovunque stiano andando. Forse, un giorno, anch'io sarò veramente libera». Tr...