6. "Nice To Meet Ya"

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"Ho lasciato troppi segni
Sulla pelle già strappata
Non c'è niente che si insegni prima che non l'hai provata
Sono andato sempre dritto come un treno
Ho cercato nel conflitto
La parvenza di un sentiero... "

Mentre tornavamo a casa, la radio cantava questa canzone e quelle parole mi risuonavano nella testa piu forti che mai.

Portavo segni che non erano visibili a occhio nudo, ma che mi avevano lacerato dentro. Avevo sempre cercato una via di fuga dai dolori nei conflitti che avevo con Denis scavando nei ricordi e scorrendo le immagini piu belle dei bei momenti passati insieme e mi aggrappavo ogni volta a quella che mi sembrava una speranza di andare avanti nella nostra relazione senza capire che l'unica vera via di fuga era liberarmi da quell'amore ormai tossico e avvelenato, avvelenato da tutte quelle belle parole e promesse che uscivano dalla sua bocca e mi portavano a vivere un sogno, ma che poi puntualmente si rivelavano solamente parole vane al vento.

Avevo avuto da sempre la soluzione sotto ai miei occhi, ma forse, avevo sempre cercato di non vederla, di nasconderla dietro a quello che mi sembrava un barlume di speranza... Ora quel barlume di speranza se ne era andato via per sempre, spento dalla fine di quell'amore in cui avevo tanto sperato e creduto.
Avevo sbattuto la testa e quel duro colpo mi aveva fatto capire quanto veramente mi stavo facendo del male senza nemmeno accorgermene.

Assorta nei miei pensieri, sentivo in sottofondo la radio che continuava a cantare e questa volta sembrava come se volesse darmi un messaggio.

"Grazie per avermi fatto male
Non lo dimenticherò...
Grazie io riparto solo controvento
Ricomincerò...
Sarò pronto a correre per me."

Dovevo farlo, era arrivata l'ora di sganciarmi definitivamente dai ricordi del passato e da quell'amore che mi aveva lacerato... Era arrivato il momento di dare una nuova speranza al mio cuore e quella sera avevo sentito nascere quella speranza più forte che mai.
Il destino mi aveva messo di fronte a un nuovo sentiero, un vicolo cieco ancora, ma pur sempre un nuovo sentiero in cui sentivo di potermi avventurare e più ci pensavo più si colorava dello stesso blu degli occhi di quel misterioso ragazzo che mi aveva regalato di nuovo la spensieratezza e la felicità che avevo da tempo dimenticato.

Decisi di non dire nulla ad Agnese del bigliettino, era una cosa che ancora volevo tenere per me. Volevo veramente aprirlo e leggerlo da sola, prima di addormentarmi. Speravo che qualsiasi cosa ci fosse scritta sopra mi avrebbe portato a dormire finalmente una notte tranquilla, senza lacrime, paure e ansie.

"Jen hai finito di pensare a quel ragazzo? Aspetta come si chiama? Ah si... Niall" disse Agnese dandomi un colpetto sul braccio e scoppiando in una risatina.
" Non stavo pensando a Niall, scema " risposi consapevole che non mi avrebbe mai creduto e prima che potesse proseguire il discorso aggiunsi
"tu piuttosto, cara la mia Agnesina, ho visto che te la sei spassata parecchio con il ricciolino eh"
Le spuntó un sorrisetto malizioso sul volto ... "Mi fa divertire troppo quel Harry. È proprio il mio tipo. Un festaiolo nato, sempre pronto a fare battute e a buttarsi nella mischia. Ci starei proprio bene insieme a lui... Gia mi ci vedo a fare pazzie insieme "
" Agnese, stai calma, non correre come al tuo solito che poi ci sbatti la testa come ogni volta" esclamai con un filo di disapprovazione io, che non riuscivo a smettere di pensare a quanto potesse essere bello perdermi tra il calore delle braccia di Niall.
" E poi, non sappiamo nemmeno se li rivedremo e quando li rivederemo" aggiungi malinconicamente pensando al fatto che per quanto ci stessimo divertendo in loro compagnia ci fossimo completamente dimenticate di tutto il resto e non ci fossimo nemmeno scambiati i numeri di cellulare e tantomeno i nostri profili social.
Ce ne eravamo andate cosi, senza avere un minimo contatto di quei ragazzi... Quello che ci rimaneva era solo il ricordo della bella serata passata insieme... o almeno era quello che pensavo fino a che...
" Sai, tu non ti sei accorta, ma tra una battuta e l'altra Harry mi ha chiesto il numero " mi disse tutta entusiasta Agnese mentre la mia testa pensava e sperava " forse in quel bigliettino c'e il suo numero..."
Prontamente, prima che la mia mente si perdesse di nuovo in un inconscio di pensieri, emisi un piccolo urlo di stupore e aggiunsi
"Non te nei fai scappare uno! Sei mitica! Sono veramente felice per te tesoro mio, spero non perda tempo e non si lasci scappare una ragazza meravigliosa come te"

Per tutto il viaggio a parlammo della serata appena passata e di quanto ci fossimo divertite. Decisi di non dormire da lei quella notte...Avevo quel bigliettino nascosto nella borsa che volevo aprire da sola e l'unico modo per farlo era rientrare a casa e chiudermi nella mia camera, dove nessuno poteva disturbarmi. Ero uscita da quella stanza quasi in lacrime, completamente lacerata e ora, rientravo con la consapevolezza che quella Jenny se n'era andata, lasciando il posto a una nuova Jenny pronta a ricominciare e soprattutto pronta ad essere di nuovo felice.

" Grazie di tutto. Senza di te non avrei passato questa bella serata e soprattutto non sarei mai uscita dal limbo in cui ero rinchiusa. Grazie per esserci sempre e per non abbandonarmi mai. Ti voglio bene. Buonanotte ".
Strinsi Agnese in un abbraccio fortisssimo, le diedi un bacio sulla guancia, scesi dalla macchina ed entrai la porta la casa.

Il mio unico pensiero in quel momento era aprire la mia borsa rosa e leggere cosa ci fosse scritto in quel bigliettino.
Mi fiondai in camera, buttai i vestiti per terra, aprii la borsa, presi il pezzetto di carta e mi distesi sul letto.
Con il cuore che mi batteva a mille e le mani che tremavano iniziai a leggere le parole scritte sul bigliettino.

"I like the way you talk, I like the things you wear
I want your number tattooed on my arm in ink, I swear...
I wanna blow your mind, just come with me, I swear
I'm gonna take you somewhere warm, you know j'adore la mer...
Nice to meet ya.
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Buonanotte Jenny ;)
Ps: ricorda... mi piace sorprendere."

Rimasi per un attimo a fissare quelle parole, non era cio che mi aspettavo, nella mia mente si era gia confermata l'idea che li dentro ci fosse il suo numero e invece, ancora una volta, era riuscito a sorprendermi. Come se non bastasse aveva una scrittura armoniosa, ordinata e bella da leggere... Sarei rimasta tutta la notte e leggere e rileggere quel bigliettino.
Quella notte mi addormentai con il sorriso, pensando e ripensando a quel "mi piace sorprendere..."
-
Il sole era gia sorto da qualche ora e quella mattina mi svegliai con una speranza nuova, quella di ricominciare a sognare.
Guardai l'orologio e mi resi conto che da li a poco avrei dovuto attaccare il mio turno in profumeria. Mi alzai dal letto, tirai fuori dall'armadio la solita camicetta bianca e il jeans nero e andai a prepararmi. Un filo di trucco, una sistematina ai capelli e uscii dalla mia camera. Salutai mia madre con un bacio sulla fronte, rubai al volo dei biscotti che aveva appena sfornato e iniziai la mia giornata.
Durante il tragitto per la profumeria non feci altro che pensare alla sera prima, a Niall e a quel bigliettino cercando di decifrare il significato nascosto di quelle parole senza arrivare ad una conclusione.

" Buongiorno Jen, spero abbia dormito bene. Buon lavoro e buona giornata. Ci sentiamo dopo. Un bacio. Ps: avrai qualcosa da raccontarmi tra poco... ne sono sicura."
Lessi questo messaggio qualche istante prima di entrare in profumeria. Giusto in tempo, perche dopo qualche minuto sarebbe iniziato il mio turno. Posai la mia borsa nell'armadietto e attaccai a lavorare pensando a cosa volesse dire Agnese con quel messaggio. Chissà, forse aveva parlato con Harry e sapeva del bigliettino... In ogni caso, dopo il lavoro l'avrei chiamata per dirglielo.

Quella giornata fu decisamente piena di lavoro, la gente andava e veniva senza sosta, non avevo avuto nemmeno il tempo di andare a mangiare qualcosa a pranzo e avevo lo stomaco che brontolava incessamente. Mi girai un attimo in cerca di qualche pacchetto di crackers rimasto nei cassetti dietro la mia postazione, ma evidentemente, qualcuno ci era giá arrivato prima di me.
Innervosita un po' per la fame, un po' per il fatto che le mie colleghe prendessero le cose senza dire nulla, mi voltai di scatto e per poco non caddi giù.
Mi sentii mancare, il cuore aveva iniziato a battere come se volesse schizzare via e raggiungere l'altro lato del bancone, un calore improvviso e incontrollabile mi pervase tutto il corpo... era li... davanti a me, bello come il sole che mi sorrideva e si avvicinava sempre di piu.

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