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Non mangio niente da ieri. Dopo la punizione sono rimasta in camera cercando di essere il più invisibile possibile. Di solito funziona e vengo lasciata in pace. Mentre sto fantasticando sulla mia vita un rumore cattura la mia attenzione, qualcuno sta bussando alla porta. Che strano, qui non c'è privacy e nessuno è così educato da chiedere il permesso per entrare in una stanza. Sono sorpresa e non dico niente. Questo però non basta a mandare via quella persona e piano piano la porta si apre
"posso entrare?" dice piano una voce familiare, ma dove l'ho gia sentita? mi chiedo tra me e me cercando di ricordare.
Non riesco a rispondere. Sono terrorizzata dagli sconosciuti. Penserà che sia maleducata ma è più forte di me. Il ragazzo di ieri, Philip mi sembra, entra e chiude la porta. Si avvicina e rimane in piedi. Non abbiamo una sedia ma solo il letto dove sono seduta io. Sono ancora dolorante quindi cerco di non muovermi troppo ma lui è molto vicino quindi senza dare troppo nell'occhio cerco di spostarmi nell'angolo. Il dolore è insopportabile, la stoffa struscia dulle ferite e le mie smorfie non passano inosservate.
"cosa c'è? Ti senti male?" chiede allarmato
Scuoto solo la testa. Comunicare a gesti mi risulta più facile. Lui sembra gentile e per ora non sembra volermi fare del male. Lo vedo pensieroso ma poi si decide a parlare
"So che è strano vedermi qui nella tua stanza ma voglio sapere come stai"
È davvero bello. Ma perché si interessa a me? Non ho niente di speciale e lui lo scoprirà presto.
"Gemma guardami" dice in tono autoritario. Scatto e alzo lo sguardo. Sa come mi chiamo, noto sorpresa.  Deve aver capito che mi ha spaventata perché addolcisce immediatamente lo sguardo ed accenna un sorriso.
" Voglio adottarti" dice mantenendo il sorriso. Vuole cosa?
"Cosa?" dico sussurrando
"Sono venuto a chiederti se vuoi venire via con me" ripete gentilmente
"Che ne dici?"
Sbatto più volte le palpebre. Ho capito bene?
"Perché vuoi adottare me?" Lo dico talmente piano che non credo mi abbia sentita
"Tutti abbiamo bisogno di amore Gemma, tu più di tutti"
Rimango spiazzata da quello che ha detto, sembra che mi conosca meglio di me. Dopo minuti di silenzio decido di rispondergli, merita una risposta.
"si". Non so se ho fatto bene ma l'istinto mi dice di fidarmi e per una volta voglio sperare che ci sia un lieto fine anche per me.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora