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POV PHILIP
L'ho baciata e lei ha ricambiato. Non ho mai pensato a lei in questo modo ma quando l'ho vista con quel vestito non ho avuto più nessun dubbio,deve essere mia e soltanto mia. L'abbraccio e restiamo un po' in quella posizione. Posso sentire il suo cuore battere all'impazzata.  Sicuramente vorrà farmi mille domande ma si limita a guardare i fuochi d'artificio.
"Gemma stai bene?"
"Si daddy" dice sorridendomi. Forse si sente un po' a disagio o semplicemente non sa come comportarsi.
"Mi fanno male i piedi" confessa con una smorfia. Non è abituata a portare i tacchi ed è stata a lungo in piedi.
" Tra poco andiamo via. È tardi per te, dovresti già essere a letto". Annuisce sbadigliando. Torniamo a casa e mi fa quella domanda
"Perché mi hai baciata?" Rimango un secondo a fissarla per trovare le parole giuste.
"Perché ho capito di provare qualche cosa per te. Ma se non lo pensi anche tu non ti preoccupare non fa niente"
Riflette un attimo e poi mi guarda
"È possibile essere la tua fidanzata e rimanere anche la tua bambina?
Mi piace quando ti prendi cura di me. Mi piacciono un po' meno le punizioni ma adoro le coccole e vorrei continuare a riceverle" dice timidamente. È così dolce e bellissima, anche quando è in ansia
"Ma certo amore mio, possiamo fare tutto quello che vuoi. Non ti obbligherei mai  ma volevo proporti la stessa cosa" dico sorridendole. Si avvicina e mi bacia di nuovo, un bacio lento, passionale. Non so da dove viene tutta questa sua sicurezza, di solito è molto timida. La prendo in braccio e la porto sul divano. La faccio stendere sotto di me e continuiamo a baciarci. Dopo un po' però inizia ad agitarsi e mi fermo
"Cosa succede?"
"È che non so se ss-ono pp-ronta per qq-uello" mi dice balbettando. Addolcisco lo sguardo, è così piccina
"Sssh non faremo niente che tu non voglia. Lascia che ti coccoli un po" Rimaniamo per un po' in quella posizione e lei si addormenta. La guardo dormire, non posso credere che abbia accettato. Mi accerto che dorma profondamente, la porto in camera e la spoglio. Ha un corpo perfetto e quelle mutandine di pizzo mi mandano in tilt il cervello. Mi affretto a metterla sotto le coperte e vado a farmi una doccia. Per tutta la notte penso ai nostri baci e alle sensazioni che ho provato.
"Ma io non voglio andare via" dice guardandomi triste. Stasera dobbiamo partire e lei si rifiuta di aiutarmi a fare le valigie.
"Lo so piccolina ma devi tornare a scuola e io devo tornare a lavoro. Ti prometto che se ti comporti bene organizziamo un altro viaggio. Dove vorresti andare?" Le chiedo addolcendo la voce.
"A Parigi" dice saltellando
"Va bene principessa. Però adesso aiutami a preparare le valigie. Metti i tuoi vestiti in ordine, ti prego" dico esasperato
"Nono non mi va" dice incrociando le braccia. Ogni tanto le piace sfidarmi e questa cosa mi piace ma è da stamattina che è capricciosa
"Gemma ora basta mi sto arrabbiando" le dico dandole uno sculaccione
"Ahia daddy" dice toccandosi il punto colpito.
"Se non vuoi il resto fai la brava". Per fortuna mi da retta e mette in ordine i suoi vestiti. Ogni tanto è un po'dispettosa ma questo suo lato birichino mi fa impazzire.
Quando arriviamo in aeroporto Gemma è un po'triste. Le do un bacio sulle labbra e sorride. Non so come ho fatto a non baciarla fino ad ora, le sue labbra sono così morbide.
"Non essere triste vedrai che faremo altri viaggi". Dorme per tutto il tempo e si addormenta anche nel tragitto per tornare a casa. La porto nella culla e vado a disfare tutto. Sono stanco ma domani devo lavorare e Gemma dovrà fare i compiti.
Il giorno dopo è lei a svegliarmi, sono sono le 6.
"Gemma ho sonno ti prego rimettiti a dormire"
"Ma ho fame" dice mettendo il broncio. Mi alzo e vado a prepararle il latte. Si attacca come una piccola scimmietta e beve tutto. Riesce anche a riaddormentarsi e così posso riposarmi un altro pochino.
"Ehi principessa è l'ora di alzarsi"
"Buongiorno daddy" dice aprendo i suoi splendidi occhi. La cambio e mi faccio una doccia
"Oggi devi fare tutti i compiti. Quando finisci poi ti interrogo"
"Dopo daddy, voglio finire di guardare il cartone" dice senza guardarmi
"No Gemma vai a prendere i libri e mettiti sulla sedia"
"No non ho voglia, li faccio dopo"
"Gemma non farmelo ripetere, vai a prendere i libri immediatamente" dico alzando la voce, ma lei non si muove.
"Adesso prendi una bella punizione e poi vediamo se diventi una bambina obbediente"
"Nn-o dda-addy scusa" prova a convincermi
"Muoviti Gemma o raddoppio". Si mette sulle mie ginocchia e inizia a piangere
"Perché ti sto punendo?"
"Perché ti ho disubbidito" dice singhiozzando. Le do 30 sculacciate con la mano mentre piange per tutto il tempo
"Forza adesso vai nell'angolino"
"No daddy basta ti prego scusami"
"Gemma non voglio sentirti ribattere, capito?" annuisce
"Rispondimi con la voce"
"Si daddy scusa" la lascio nell'angolo per mezz'ora.
"Brava Gemma" le dico accarezzandole i capelli. La prendo in braccio e continua a piangere
"Sssh basta principessa, cosa c'è che non va?"  ho intuito che sia irrequieta per qualche cosa
"Niente è che non voglio tornare a scuola, voglio stare sempre con te".  Durante il viaggio siamo stati sempre insieme e mi sono preso molta cura di lei e adesso ha paura che finisca tutto
"Piccolina ma la scuola è importante. Io sono sempre qui a coccolarti non ti preoccupare" mi da un bacio e mi abbraccia
"Scusa Daddy"
" Sei perdonata scimmietta, forza ora ci mettiamo al tavolo. Io lavoro e tu studi". Rimaniamo seduti fino all'ora di pranzo poi mi alzo e inizio a preparare il pranzo. Gemma inizia a sbuffare
"Cosa succede?"
"Non mi riescono questi esercizi di matematica ma non voglio deluderti, ti giuro che ho provato a studiare da sola ma non ci riesco" dice agitandosi e torturandosi le mani. Mi siedo vicino a lei e le prendo le mani
"Principessa non ti agitare. Puoi chiedermi aiuto tutte le volte che vuoi. Non importa se non ci riesci da sola, ti aiuto io. Non pretendo che tu faccia tutto da sola voglio solo che ti impegni" le dico accarezzandole la mano
"Facciamo così, dopo pranzo ti aiuto a fare matematica. Poi fai un riposino e poi usciamo insieme" Le si illuminano gli occhi
"Sisisi daddy dove andiamo? Dove andiamo?" dice euforica
"Dove vorresti andare?"
"A mangiare il gelato" dice timidamente
"Se fai la brava ti accontento" saltella felice per tutta la stanza.
Gli esercizi non sono difficili ma fa molta fatica a capire il meccanismo. Quando finiamo si sta per addormentare sul tavolo
"Forza bambina mia andiamo a riposare" la prendo in braccio e appoggia la testa sulla mia spalla. Non faccio in tempo ad arrivare in camera che già dorme. Ha le guance rosse e sospetto che non si senta troppo bene ma decido di non pensarci per adesso. Quando si sveglia la porto a mangiare il gelato e passiamo un bellissimo pomeriggio.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora