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Quando scendiamo tutti mi salutano
"Buongiorno" dico timidamente per poi rannicchiarmi in braccio a Daddy. Non ho paura di queste persone ma pensare che  diventeranno la mia famiglia mi piace e mi spaventa allo stesso tempo. Sto imparando a conoscere la felicità e loro sono persone molto felici, forse un po'troppo. Ma non posso giudicarle senza conoscerle, non è carino e io sono educata. Aspetterò un po' e poi darò il mio giudizio. Parlano tra di loro senza forzarmi e di questo gliene sono grata. La mia pancia però inizia a brontolare.
"Daddy ho fame" gli dico piano.
"Certo principessa. Vuoi il latte?" mi vergogno un po' a bere da un biberon in pubblico
"Mi vergogno. Posso cucinare una torta?" gli chiedo facendo gli occhi dolci
"Per oggi va bene ma quando dico una cosa è quella. Va bene principessa?" dice con tono lievemente irritato
"Ti aiuto io" interviene Ivy
"Ma se non sai cucinare" rispondono i fratelli. Sono buffi, si prendono in giro ma senza cattiveria.
" Non importa ti insegno io" le dico timidamente. Inizio a camminare un po' meglio quindi piano piano arrivo in cucina, non senza l'aiuto di Daddy ovviamente.
"Ivy qual'è il dolce preferito di Philip?" Voglio cucinarglielo per ringraziarlo di avermi salvata da quel posto.
"La Sacher. È la torta preferita di tutti a dir la verità" Mi dice ridendo.
"Va bene allora faremo quella". L'ho già fatta altre volte e mi è sempre venuta bene. Quando è cotta la sforniamo ma, nel prendere la teglia vuota in mano mi brucio e faccio cadere tutto. Mi salgono subito le lacrime
" Oh Gemma non piangere, fammi vedere la mano"
"Ahi Ahi non toccare mi fai male" gli dico piangendo. Il trambusto fa arrivare tutti di corsa e Daddy mi prende subito in braccio
"Che è successo piccina?" mi chiede dolcemente
"Volevo rimettere apposto la teglia ma non ho pensato che fosse ancora bollente e mi sono bruciata" gli dico singhiozzando
Lui mi guarda un po' arrabbiato
"Gemma! Quante volte ti ho detto che devi stare attenta in cucina e che non devi fare le cose da sola? Dice alzando un po' la voce
" Lo so ma"
"Niente ma, potevi farti male seriamente. Stasera quando saremo soli parleremo di questo tuo comportamento"
"Si daddy" dico abbassando lo sguardo
"Ma Philip non punirla è colpa mia, non sono stata attenta" Tenta di difendermi Ivy
"Sorellina perfavore non ti immischiare" dice dandole un bacio sulla guancia. Le vuole bene e non vuole offenderla
"Philip hai un po' di crema per le bruciature? " chiede il fratello medico
"Si certo nel bagno in camera mia"
Ci mettiamo a sedere e smetto anche di piangere. Mi medica e rimaniamo un po' in cucina, poi mi ricordo della torta.
"Daddy ho cucinato la tua torta preferita" gli dislcl sorridendo
"Hai cucinato la cheescacke?" mi chiede in modo emozionato.
Oh no pensai, dopo ammazzo Ivy.
"Ehm veramente iii-o" ma lui mi interrompe
" Gemma scherzo, non vedo l'ora di mangiare la sacher" mi rilasso, gli faccio una linguaccia enorme e ci mettiamo tutti a ridere. Dopo aver mangiato la torta vanno tutti via.
Una volta rimasti soli Philip affronta l'argomento
"Allora Gemma sai dirmi perché sono arrabbiato?" Mi chiede guardandomi negli occhi. Mi mette un po' a disagio e balbettando cerco di rispondergli
"ppp-erchè non ss-ono stata attenta e mm-i sono fatta mm-ale. Avrei dovuto chiedere aiuto a qualcuno" concludo torturandomi le mani
" brava. Adesso ti stendi sul bracciolo del divano e prendi la tua punizione. Saranno 30 con il paddle e 10 con la cintura. Se ti muoverai i colpi aumenteranno. Hai capito?"
Riesco solo ad annuire, non so se  potrò sopportarlo ma so che lo fa solo per educarmi e per aiutarmi ad essere più disciplinata.
" Gemma usa la voce" dice con tono più alto. Mi spavento un po' e rispondo subito
"Si daddy ho capito. Sarò brava"
Quello che accade dopo è una tortura. Inizio a piangere dal quinto colpo e non riesco più a fermarmi. Tento di alzarmi un paio di volte ma lui mi ammonisce e mi fa riposizionare. Sto accettando la mia punizione. Sono stata disubbidiente e lui giustamente mi sta punendo. Non credevo che avrei mai potuto pensare una cosa del genere ma è giusto e Philip cerca solo di farmi diventare una brava bambina. Alla fine mi spalma la crema che mi da un gran sollievo. Io però non riesco a calmarmi
""Ssh bambina è tutto finito.
Non sono più arrabbiato e sei stata bravissima. Hai sopportato tutto e sono sicuro che non lo farai più, vero? Mi chiede con tono severo ma anche dolce
" Nn-o daddy, non lo farò più"
" Brava. Adesso andiamo a cambiarci e poi ci mettiamo a nanna" Mi prende in braccio e mi porta sul fasciatoio.
"Daddy il pannolino no, mi fa male" chiedo supplicandolo.
"Va bene ma se ti scappa la pipí devi chiamarmi. Se la fai a letto ti punisco. Sia chiaro" Sta iniziando ad essere più severo ma capisco che sia fatto così. È molto dolce ma quando si tratta di regole non transige.
"Si daddy"
Con mia grande sorpresa mi porta nella culla
"Ma daddy io voglio dormire con te" gli dicl mettendo il broncio
"No piccolina. Sei sempre in punizione. Stanotte dormirai qui" annuisco un po' delusa ma lo accetto
"Daddy ciuccio" se devo dormire da sola almeno voglio stare tranquilla con il mio ciuccio rosa con i brillantini. È bellissimo e mi piace tanto.
"Certo piccolina, buonanotte" mi da un bacio sulla fronte e va via.

POV PHILIP
Quando la mattina vado a svegliare Gemma la trovo in lacrime e subito corro da lei.
"Cosa è successo tesoro?
" Ho fatto la pipí ma non me ne sono accorta, non volevo" singhiozza più forte.
Ha paura della punizione ma non sarò tanto severo. È solo per darle delle regole. So che non avrebbe mai potuto trattenere la pipí mentre dormiva.
"Va bene. Adesso ci andiamo a lavare e poi dopo ci pensiamo" le dico in modo dolce. Non voglio che si spaventi.
"Va bene daddy" sospira rassegnata.
La lavo e le metto anche il borotalco, le piace l'odore. È un pochino irritata,  devo tenerla sotto controllo.
La porto sul letto e decido di parlarle.
"Allora Gemma, hai fatto la pipí a letto anche se ti ho detto di chiamarmi. Questo perché non hai voluto tenere il pannolino e hai fatto i capricci. Adesso prenderai una punizione così forse imparerai ad essere buona"
"Si daddy, hai ragione" dice torturandosi le mani.
"Bene scimmietta allora ora ti metti nell'angolino con la faccia al muro e stai ferma ferma" obbedisce senza parlare.
Ne approfitto per andare a lavorare un po'. Ce la lascerò un po' di più, così sono sicuro che  imparerà la lezione. Gemma non è disubbidiente ma come tutte le bambine ogni tanto è un po' birichina. Ma sono davvero fiero dei suoi progressi. Adesso si relaziona più facilmente con le persone e la notte dorme meglio. Ogni tanto fa qualche incubo ma sono diventati rari. Guardo l'orologio, soni passati 45 minuti e penso che la punizione sia sufficiente. Quando arrivo però Gemma è seduta e mi ha disubbidito ancora. Quando si accorge di me si alza velocemente.
"Gemma!" la chiamo in tono minaccioso
"È che mi faceva male il piede, ti prego scusami non volevo disubbidirti ma sono esausta e il piede mi da delle fitte dolorose. Scusami se non sono ubbidiente mi dispiace ma io ci provo te lo giuro" Mi dice tutto d'un fiato. Inizia a singhiozzare, si accascia a terra e si rannicchia nella sua solita posizione. Non ho pensato al piede, che stupido. L'ho fatta soffrire inutilmente e le punizioni non sono pensate per soffrire ma per imparare. Mi inginocchio davanti a lei e le prendo le mani che tremano
"Sssh cucciola non piangere. Mi dispiace di non essermi ricordato del piede. Tu sei perfetta ma ogni tanto come tutti fai degli errori e io ti aiuto a non farli più. Ma oggi ho esagerato. Perdonami" La prendo in braccio e la cullo fino a che non si calma.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora