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Finalmente riesco ad aprire gli occhi ma di nuovo non riconosco la stanza. È tutta bianca e c'è un forte odore di disinfettante. Giro piano la testa, ho il collare e dolori ovunque. Vicino a me c'è Philip. È seduto su una sedia e dorme. Cerco di alzarmi a sedere ma un forte dolore alla schiena mi fa gemere. Philip apre subito gli occhi e mi sorride. Quanto mi è mancato il suo sorriso
"Finalmente ti sei svegliata piccina mia, mi dispiace così tanto". Prova a toccarmi ma istintivamente ritraggo la mano. Mi dispiace tanto, non avrei voluto farlo. Philip sospira rassegnato ma sorride e questo mi fa sentire a casa. Dopo poco entrano due dottori e subuto spalanco gli occhi per la paura. Daddy se ne accorge e mi si avvicina ma senza toccarmi
"Ben svegliata Gemma" dice quello più giovane.
"Adesso ti controlliamo un po' e poi vediamo come stai" non posso muovermi più di tanto quindi non posso ribellarmi. Piango per tutto il tempo mentre Philip mi sussurra come sono brava e paziente
"Abbiamo quasi finito, stai tranquilla". Appena se ne vanno mi tranquillizzo ma continuo a singhiozzare e stremata mi addormento.

POV PHILIP
Sono le 6 di mattina e come al solito non ho chiuso occhio. Sono sul divano che fisso un punto qualsiasi, poco importa. Mi importa solo di riaverla qui con me. Mentre penso a quanto vorrei averla qui con me adesso il telefono squilla.
"Pronto?"
" Sono l'ispettore che segue le indagini. L'abbiamo trovata" Non lo lascio finire, monto in macchina e dopo 5 minuti arrivo all'ospedale.
"Dov'è? Fatemela vedere" urlo per tutto il reparto
"Philip stai calmo. Se ti sente si potrebbe agitare ancora di più" dice Jason cercando di farmi ragionare. Ovviamente lui e Lia sono venuti con me.
"Buongiorno, sono il Dottor Richman. Allora Gemma adesso dorme. Le abbiamo dato un potente sonnifero e dormirà per qualche giorno. Ha molte ferite soprattutto sui polsi e sulle caviglie, sicuramente è stata legata per molto tempo. È stata frustata a lungo. Ho dovuto metterle dei punti sul fianco destro. Quando è stata trovata era svenuta. È molto denutrita e disidratata ma stiamo provvedendo. Avrà molti dolori per un po' di giorni ma si riprenderà" Ascolto il dottore e quasi mi sento male per quello che ha dovuto subire di nuovo. Mi siedo un attimo per riprendermi. Jason si siede vicino a me e mi mette una mano sulla spalla per confortarmi
" Posso vederla? " Chiedo dopo aver ripreso un po' di lucidità.
"Certo, la ragazza è minorenne e lei è il suo tutore. Può e deve stare con lei, almeno fino a che non si sveglia ma  l'avverto però, non sappiamo il suo stato psicologico. So che la ragazza ha già subito degli abusi da questo individuo. Non sappiamo come reagirà quindi dobbiamo essere cauti e non forzarla troppo"
"Certo dottore non si preoccupi"
Quando entro nella stanza devo subito sedermi. È ridotta male. Ha il labbro gonfio e spaccato, per non parlare dei segni sulle braccia ed è bianca in volto. È avvolta in un pigiama anonimo, vorrei metterle una delle sue tutine comode. Sicuramente  dormirebbe meglio sentendo l'odore di casa, ma non posso. Non mi sposto mai da quella sedia. Cercano di convincermi ad andare a riposare ma voglio che mi trovi li quando si sveglierà. Capirà di essere al sicuro. La mattina del quarto giorno finalmente si svegliò. Non dimenticherò mai quello sguardo impaurito. Provo a toccarla ma si scansa. Non posso sapere come stia  psicologicamente quindi cerco di essere cauto.
"Va bene piccina non ti tocco" Le dico sorridendo. Voglio nascondere il mio senso di angoscia. Quando i dottori vengono a visitarla succede il caos. A causa dei forti dolori non può opporsi più di tanto ma si lamenta e piange molto. In quel caso mi permette di avvicinarmi. Cerco di tranquillizzarla sussurrandole frasi dolci e quando i dottori se ne vanno si addormenta stremata. Sarà un lungo cammino ma spero che con il giusto aiuto  potremo tornare come prima. Ho già deciso di portarla da uno psicologo.
All'ospedale mi raggiungono tutti i miei amici con le proprie little
"Daddy voglio andare da Gemma" chiede timidamente Lia. Non so se è una buona idea ma magari vedere una faccia conosciuta può farle bene. Acconsentii ed entrai insieme a lei. Jason per il momento rimase fuori.
"Ehi Gemma, guarda chi ti è venuta a trovare?" gira la testa e i suoi occhi si illuminano. Lia si fionda letteralmente tra le sue braccia e Gemma si lamenta un po'
"Lia fai piano" le dico dolcemente. Decido di lasciarle un po' da sole. Magari con lei si potrà confidare

Appena entra Lia capisco di essere veramente al sicuro. Non che non mi fido di Philip ma sto comunque in guardia. Per dormire devono sedarmi perché non voglio chiudere gli occhi. Piango tanto abbracciata a lei. Poi ci asciughiamo le lacrime e lei mi fa un sacco di domande.
"Non sai quanto siamo stati male. Philip era distrutto" Mi rivela la mia amica
"Lo so, me lo immagino. Ero più preoccupata per lui che per me sinceramente. Io l'ho gia affrontato una volta e posso superarlo ma lui no. Avevamo appena iniziato a stare bene e adesso dovremo riniziare da capo"
"Secondo me sarà più facile. Quando sei arrivata non conoscevi Philip, non sapevi che tipo fosse e la vita che ti ha proposto ti sarà sembrata incredibilmente difficile da accettare. Ma piano piano ti sei fidata e adesso state bene insieme. Basterà riacquistare un po' di serenità e tutto tornerà come prima"mi dice rassicurandomi.
"Si può?" dicono due voci prima di entrare. Sorrido a Daddy e a Jason e Philip si tranquillizza un po'.
"Cia bambolina" dice accarezzandomi una guancia. Mi scosto solo un pochino e Jason fa finta di non accorgersene. Per adesso il contatto fisico torna ad essere difficile da sopportare.
"Adesso io e Lia andiamo a casa così tu puoi riposare"
"ma daddy io voglio stare con la mia amica. Dai ti prego"
"Niente capricci. Gemma è tanto stanca e deve dormire per potersi riprendere. Domani torniamo"
Salutiamo Jason e Lia e daddy rimane in stanza con me. Non ho ancora parlato con lui
"Daddy" lo chiamo per attirare la sua attenzione. Gli si illuminano gli occhi
"Dimmi principessa" dice sorridendomi
"Sono ancora la tua bambina o non mi vuoi più?" chiedo tutto d'un fiato. Devo sapere se ha intenzione di riportarmi in orfanotrofio
"Ma che dici amore mio. Non ti lascerei mai. Sei la mia piccolina e lo rimarrai per sempre. Affronteremo tutto insieme non preoccuparti" mi scende qualche lacrima che lui asciuga con le dita e poi finalmente mi abbraccia. È un abbraccio lungo, ho bisogno di aggrapparmi a lui. Da sola non ce la farò ad affrontare tutto

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora