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La sua auto è fantastica. Non sono brava con i modelli ma si vede che è un auto di lusso. Aspetto che mi dica dove sedermi, non voglio farlo arrabbiare. Lui mi guarda e mi sorride.
"Puoi sederti dove vuoi"
Accenno un sorriso e sembra rilassarsi un po'.
Il tragitto è lungo e non posso che esserne felice, almeno non sarà così facile riportarmi indietro. Vorrei dormire ma devo essere vigile, notare dei dettagli, così se dovrò fuggire saprò dove mi trovo. Ogni tanto sento i suoi occhi che mi guardano ma sono troppo occupata a guardare fuori dal finestrino. Ad un certo punto si ferma davanti ad un grande cancello bianco. Appena si apre non posso non notare l'enorme casa in cui vivrò. Forse finalmente avrò una stanza tutta mia.
Scendiamo dalla macchina ed entriamo in un bellissimo soggiorno. Mi guardo intorno meravigliata, è tutto enorme e lussuoso.
"Ti piace? Vivo qui da solo quindi saremo solo io e te. Ogni tanto viene una signora a pulire e cucinare. Vieni sediamoci sul divano, sarai stanca"
Io lo seguo, non voglio che mi urli contro o che si arrabbi. Adesso mi farà molte domande lo so e vorrà delle risposte, non posso rimanere muta per sempre.
"Allora Gemma, questo è il soggiorno, dopo ti farò vedere le camere. Qui puoi fare tutto quello che vuoi senza sentirti a disagio. Puoi chiedermi quello che vuoi senza temere niente"
A queste parole mi rilasso un po', mi faccio coraggio e lo guardo
"Ti ringrazio di avermi portato via da quel posto. Ma tu adesso sei il mio tutore?"
Sembra stupito da quello che ho detto. È la prima frase che gli dico, sarà emozionato.
"A questo punto ci arriveremo, ho delle cose da mostrarti, seguimi"
Decido di seguirlo senza ribattere, sono molto curiosa. Saliamo delle scale abbastanza ripide, dovrò stare attenta a non inciampare, e arriviamo in un corridoio. Sulla sinistra si trova la sua camera, mentre sulla destra c'è la mia. Appena apre la porta rimango a bocca aperta. È tutta rosa ed è bellissima. Oltre al letto però c'è una culla e nel bagno un fasciatoio con tante cose per neonati. Lui vedendomi un po' perplessa mi invita a sedermi su un divanetto.
"So che sei confusa. Ti chiederai cosa ci facciano qui una culla e un fasciatoio. Vedi, sono a conoscenza del fatto che non hai avuto una bella infanzia quindi vorrei fartela rivivere, ma solo se sei d'accordo. Altrimenti io sarò solo il tuo tutore, ma non pensare che ti riporterò in orfanotrofio. Qualunque sarà la tua decisione rimarrai qui e farò del mio meglio per farti sentire a tuo agio".
Non so che dire. Non pensavo di poter ricevere una proposta del genere. Ho un carattere un po'infantile e remissivo ma non per questo credo di essere in grado di comportarmi da bambina. Devo saperne di più
"Se dico di sì, dovrò comportarmi da bambina? Mi punirai se faccio la monella?non mi riporterai indietro?"
Mi stò iniziando ad agitare e lui sembra averlo capito
"Calmati Gemma, qui non può succederti niente di male. Se accetti vorrei che mi chiamassi Daddy. Ho capito che hai un carattere un po'infantile quindi dovrai semplicemente essere te stessa. Vorrei che tu portassi un pannolino. Delle punizioni ne parleremo più in là, stai tranquilla"
Le sue parole mi rassicurano molto. Voglio qualcuno che mi protegga e lui sembra volerlo fare quindi perché dire di no?
"Accetto" dico accennando un piccolo sorriso. Anche lui sembra essere felice. Decido di volerlo abbracciare. Non so perché, di solito non tocco un estraneo ma sento che di lui mi posso fidare. È il primo contatto che abbiamo e devo ammettere che è bello. La sua stretta è rassicurante e calda, mi sento protetta finalmente.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora