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POV PHILIP
Non sono riuscito a dormire tutta la notte. Non so cosa fare. Se lo scopre da sola mi odierà ma se glielo dico sicuramente le verrà un attacco di panico e non voglio che accada. Ci pensao tutta la notte. Gemma dorme tranquillamente e per fortuna non si sveglia. Non riesco neanche a stare sdraiato quindi mi alzo e lavoro tutta la notte. Non mi accorgo neanche del tempo ma la radiolina fa rumore e capisco che si è svegliata.
"Buongiorno amore mio, hai dormito bene?"
"Si Daddy ma ho ancora sonno" dice sbadigliando. La prendo in braccio e la porto in bagno. Quando scendiamo mi chiede quello che non avrei mai voluto mi chiedesse
"Cosa c'è che non va? Ho fatto qualche cosa di sbagliato? Vuoi punirmi?" Si è accorta che sono pensieroso e non so come darle questa notizia, la sconvolgerà.
"No piccolina, tu sei perfetta e non hai fatto niente. Ma c'è una cosa che devo dirti e non so come fare" confesso. Lei ci pensa un po' e poi parla
" c'entrano i due individui a cui sono stata affidata?" Non li chiama mai persone, dice che non se lo meritano e ha ragione.
"Si tesoro. Purtroppo Jhon White è uscito di prigione ma stai tranquilla è agli arresti domiciliari e non può uscire di casa. Non si avvicinerà mai a te te lo prometto" Le dico per rassicurarla. Non dice niente, ha lo sguardo perso e questo mi preoccupa. Cerco di prenderla in braccio ma si scansa. Forse ha bisogno di assimilare la notizia. Le faccio una carezza e la lascio da sola. Si fida di me ormai ma forse questa notizia ha smosso in lei dei dubbi. Vado in cucina, da lì posso tenerla d'occhio ma resta immobile.

POV GEMMA
Non riesco a muovermi. Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato questo momento. Lui me lo aveva promesso
"Verrò a prenderti e ti ucciderò" aveva detto mentre la polizia lo trascinava via. Pensavo di essere al sicuro ma mi sbagliavo. Stavo iniziando a lasciarmi il passato alle spalle e invece. Philip è andato in cucina per lasciarmi un po' di spazio. Gliene sono grata ma mi dispiace per lui. Sta faticando tanto per me, per farmi riacquistare un po' di serenità e adesso è tutto perduto.
Ho tantissima paura. Mi tornano in mente tutte le torture subite e inizio a tremare al pensiero di poterle rivivere. Non voglio più sentire dolore. A loro piaceva vedermi soffrire. Una delle tante volte mi tirarono fuori dal ripostiglio, mi portarono in un piccolo giardinetto, mi fecero spogliare e mi bagnarono con l'acqua di una pompa. L'acqua era sia gelata che bollente. Avevano legato le mie mani ad un palo e i piedi ad un altro più lontano, così non avrei potuto coprirmi. Andarono avanti non so per quanto tempo ma il dolore fu indescrivibile. L'acqua bollente mi lasciò dei segni molto evidenti. Alla fine mi trascinarono di nuovo nel ripostiglio e mi chiusero dentro. Non volevo rivivere tutto questo. Sicuramente non mi avrebbe uccisa subito, chissà cosa mi avrebbe fatto. Finalmente riesco a piangere e Philip mi viene in contro. Mi abbraccia e mi lascio andare ad un pianto disperato.
"Stai tranquilla amore mio, non permetterò che ti faccia di nuovo del male. Sei al sicuro qui con me. Vedrai risolverò tutto e torneremo ad essere felici" mi sussurra. Ma ormai nella mia mente sto rivivendo tutti gli abusi subiti. Cado in una sorta di trance, Philip mi parla ma non riesco a reagire, sono paralizzata dalla paura

POV PHILIP
Faccio di tutto per farla parlare, sorridere o per ottenere un qualsiasi movimento ma lei rimane indifferente. Si fa fare tutto senza lamentarsi. Fa qualche smorfia se  qualche cosa le da fastidio ma questo è il massimo. Non mi parla da tre giorni e sto dando di matto. La notte è un incubo. Devo darle del calmante perché si agita. Non vuole assolutamente chiudere gli occhi. La cullo per ore mentre lei piange disperata. Quando poi finalmente riesce a chiudere gli occhi si addormenta per due ore al massimo. Poi si sveglia piangendo e ricominciamo da capo. Praticamente sono tre notti che non dormiamo e lei non ce la fa più. Ha delle grandi occhiaie ma i suoi occhi sono sempre vigili. Ho capito che non vuole addormentarsi per paura di non poter reagire se quel mostro viene a prenderla. Alla fine mi arrendo e decido di chiamare Jason in preda al panico, non posso farcela da solo.
"Pronto?"
"Jason ti prego appena puoi vieni qui. Sono tre giorni che Gemma non parla, non mi guarda e non dorme. Non so che fare, sto provando di tutto. Puoi venire a vedere come sta?? Ho paura che tra poco smetterà anche di respirare, ti prego"
"Ehi ehi calmati, arrivo subito. Cinque minuti e sono da te". Lo ringrazio e chiudo la telefonata. Quando suonano il campanello Gemma alza la testa di scatto e inizia a piangere. La prendo subito in braccio e cerco di farla calmare.
"Sssh piccolina è solo Jason che è venuto a vedere come stai" le dico per rassicurarla. Si calma un po' e nasconde il visino.
"Ciao bambolina" le dice Jason ma lei non si gira. Trema un pochino e si stringe più forte a me.  Per la paura fa subito la pipí ma non le dico niente. Jason sembra capire al volo il suo disagio e mi fa cenno di andare sul divano
"Adesso ci mettiamo sul divano così ti faccio vedere cosa ti ho portato" Gemma gira leggermente la testa e aspetta che mi posizioni sul divano. Non vuole lasciarmi e così la sistemo sulle ginocchia.
Jason le mostra il regalo e lei sorride appena. È già un traguardo. Gemma adora i Peluche, soprattutto quelli fatti a ippopotamo.
"Allora Gemma ti posso visitare? Niente punture o roba simile tranquilla. Ascolto solo il tuo cuoricino e i tuoi polmoni. Se qualche cosa non va mi fermi, va bene?" fa un piccolo gesto di assenso e resta immobile. Di solito Jason ci mette una vita per visitarla. Invece in dieci minuti finisce. Non si distrae nemmeno per un secondo per guardare ogni movimento. Ma Jason è stato bravissimo, le spiega tutti i suoi passaggi e così da non farle avere paura. Lascio Gemma a guardare un cartone e andiamo a parlare nel mio studio
"Allora. Dal punto di vista medico è in perfetta salute. Per quanto riguarda il lato psicologico la vedo parecchio traumatizzata. Non sono uno psicologo ma ha sicuramente paura che quel tizio possa tornare a prenderla. Ti posso consigliare di non lasciarla sola e di parlarle molto spesso, anche se lei non ti risponde tu rendila partecipe e fai come sempre. Vedrai che quando capirà che non può succedere niente tornerà ad essere la solita bimba felice"
"Grazie Jason, ti farò sapere" Saluta e va via.
"Daddy?" sembra un sussurro e forse me lo sono immaginato, ma Gemma mi tocca la maglietta quindi non è reale. È il suono più bello che sento dopo questi giorni di silenzio
"Oh amore mio vieni qui. Non avere paura piccolina. Sono qui per te, puoi parlarmi di qualsiasi cosa"
"Scusami ma ho tanta paura che possa tornare" mi confessa tra i singhiozzi
"Sssh Gemma non piangere. Domani faccio installare un allarme così nessuno potrà entrare e faccio mettere delle telecamere fuori. Sei al sicuro qui con me, ok?" La stringo forte e la cullo. Finalmente si è confidata con me ma sapevo già che è questo a farle paura. Posso solo rassicurarla tanto fino a che non si convincerà.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora