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"Possiamo passare questo giorno solo io e te? Ti prego daddy" andiamo avanti da almeno un'ora. Domani sarà il mio compleanno e come al solito Philip ha organizzato una festa incredibile. Le sono molto grata ma vorrei che mi ascoltasse.
"Gemma fidati di me, ti piacerà" decido di lasciar perdere. È molto testardo ma mi fido di lui. Si è vero la prima volta mi ha organizzato una festa a sorpresa ma non penso che sia tanto stupido da organizzarne un'altra. Andiamo a dormire ma daddy mi mette nella culla e protesto
" No nella culla daddy, voglio dormire con te" mi lamento
"Niente capricci principessa, devo lavorare e andrò a letto tardi" mi aiuta a coprirmi bene e mi coccola fino a che non mi addormento. Sono abituata a dormire più con lui che nella culla ma il materasso è molto comodo e non ci metto molto ad addormentarmi.
"Buongiorno amore mio, tanti auguri" soffio sulla candelina e lo ringrazio. L'anno scorso lo avrei odiato per avermi fatto soffiare su una candelina ma le cose sono cambiate e adesso gli sono grata per tutto l'amore che mette nel farmi sentire amata e desiderata.
Mi prende in braccio, mi cambia e andiamo a fare colazione
"Pancakeeeeee" urlo felice
"Si principessa, oggi facciamo uno strappo alla regola" lo bacio per ringraziarlo e poi dedico tutta la mia attenzione a quei deliziosi pancakes. Mi sporco anche un po' ma non mi importa
"Sei tutta sporca" mi fa notare ridendo
"Andiamo a fare il bagno che pranziamo fuori"
"Niente bagno daddy, ho freddo" dico rabbrividendo. Forse il body è troppo leggero. Mi tocca la fronte preoccupato ma non è calda
"Ci proviamo la febbre e poi vediamo"
"No daddy ti prego il termometro no"
"Ssh sssh da brava girati e stai ferma ferma" obbedisco e mi lamento solo un po'
"Ho fatto principessa. Niente febbre dobbiamo solo cambiare pigiama"
"Ma questo mi piace tanto" piagnucolo
"tranquilla Gemma lo potrai riutilizzare quando farà più caldo" mi rassicura sorridendo.
Quando torniamo in camera sul letto c'è un abitino di colore rosso molto elegante e delle scarpe nere non troppo alte
"E questo?" chiedo stupita
"Indossalo, ti starà benissimo" ha ragione, è bellissimo e mi calza a pennello.
"Grazie daddy" ci baciamo a lungo e poi montiamo in macchina.
"Adesso devo bendarti"
"Nononono non voglio" dico protestando
"È per la sorpresa, non ti può succedere niente Gemma. Fidati di me" non sono molto convinta ma non voglio rovinare la giornata. Acconsento e mi addormentai poco dopo. Il buio mi mette sonno.

POV PHILIP
Sono molto agitato. L'anno scorso non ho proprio accontentato Gemma e spero di aver fatto meglio per questo compleanno. Mentre guido tranquillo si è addormentata. So che le è costato molto farsi bendare. Quando la punisco cerco di non legarla per evitare che le tornino in mente brutti ricordi, certo a volte sarebbe proprio necessario ma non voglio traumatizzarla ulteriormente. Lo so che le sorprese non le piacciono ma spero di aver fatto bene. Siamo arrivati e dorme sempre. Forse ha dormito male stanotte.
"Ehi principessa, siamo arrivati" si sveglia e cerca di togliersi la benda
"Nono aspetta" protesta un po' ma mi obbedisce. Quando entriamo qualcuno urla:" Sorpresaaaaa" e le tolgo la benda. Mia madre, i miei fratelli, Jason, Lia, Marcus e Emily ci stavanno aspettando. Gemma sorride ed è un sorriso vero. Mi rilasso un pochino.
"Grazie daddy per avermi ascoltata" mi sussurra nell'orecchio.
"Tutto per te amore mio". Va a salutare tutti e poi ci mettiamo a tavola. Il pranzo è molto piacevole. Gemma parla con tutti, anche con Marcus senza farsi troppi problemi. Mi soffermo a guardarla. Quando l'ho trovata e adottata era così spaventata dal mondo che avevo paura di farle male solo toccandola. Sono stati mesi difficili ma è sempre riuscita a uscirne e adesso è cresciuta tanto. Non sono un tipo che si commuove ma ne ho passate tante anche io. Mi alzo e vado in cucina. Dopo poco mia madre mi raggiunge
"Ehi Philip, che succede?" mi abbraccia e scoppio a piangere
"Sssh tesoro mio dimmi cosa c'è che ti turba" gli abbracci di mia madre mi calmano sempre
"È solo che vederla così felice mi fa pensare a tutto quello che abbiamo passato. E sono così fiero di lei. La amo tanto mamma"
"Gemma è fortunata ad averti nella sua vita e tu grazie a lei hai la vita che tanto sognavi" mi asciugo le lacrime e rimango un po' in cucina
"Daddy? Che hai?" mi chiede avvicinandosi
"Niente amore mio"
"Ho fatto qualche cosa di sbagliato?" chiede timorosa
"No Gemma, sei perfetta. È solo che mi sono commosso a vederti così felice"
"Tu ti commuovi?" chiede mettendosi una mano sul petto
"Spiritosa" le faccio il solletico e ridiamo insieme
"Anche io ti amo tanto"
"Hai origliato piccola monella?" chiedo alzando un sopracciglio
"Io? Non lo farei mai" dicee facendomi l'occhiolino. Il resto del pomeriggio passa velocemente. Come al solito la mia famiglia la riempe di regali ma il mio glielo darò stasera. Dopo poco una forchetta tintinna sul bicchiere e Gemma si alza in piedi. Sta per fare un discorso, non credo ai miei occhi
"Ehm non sono molto brava a fare i discorsi ma volevo ringraziarvi per essere qui oggi e per essere stati al mio fianco da quando sono arrivata nella vostra famiglia" tutti applaudono e le sue guance assumono di nuovo un colorito roseo. Sono piacevolmente sorpreso che abbia avuto il coraggio di alzarsi in piedi e dire qualche cosa. La imbarazza molto stare al centro dell'attenzione ma forse da oggi è cresciuta un altro po'. Mi riscuoto dai miei pensieri quando mi accorgo che Gemma sta afferrando un altro pezzo di torta, che furbetta.
"Gemma basta torta" la rimprovero
"Un ultima fetta, ti prego ti prego"
"È la terza fetta che mangi, ti sentirai male. Su fai la brava" obbedisce e lascia il piatto
"Tranquilla Gemma questa la puoi portare a casa" le sussurra mia madre nell'orecchio.
"Allora ti è piaciuta la sorpresa?" le chiedo mentre la sistemo nel seggiolino
"Si daddy grazie" risponde baciandomi
"Il mio regalo te lo darò stasera" dico mentre guidavo
"Regalo? Dimmi cos'è ti prego" mi prega più volte
"Non dirò niente signorina. Fai un po' di nanna forza" La macchina le fa questo effetto e dopo poco si addormenta. Non ceniamo, siamo troppo pieni dopo il pranzo. Ci sediamo sul letto e le do un pacchetto. Lo apre e diventa bordeaux.
"Perché non lo indossi?" le sussurro all'orecchio. Obbedisce e quando torna si sta torturando le mani
"Gemma sei bellissima" le dico alzandole il viso. Facciamo l'amore per tutta la notte. Le ho comprato proprio un bel regalo. Ci svegliamomolto tardi ma non mi importa. Oggi lavorerò solo il pomeriggio. Dopo aver fatto colazione la lascio sul divano e vado a fare la doccia. Qualcuno suona alla porta ma quando arrivo Gemma ha già aperto. Un signore vestito in giacca e cravatta sta immobile davanti a lei.
"Buongiorno, chi è lei?" chiedo stringendo la mano al tizio
"Credo di essere il padre di Gemma" dice con sguardo preoccupato. Gemma se ne sta lì immobile senza battere ciglio. Si gira e se ne va. Vorrei correre da lei ma devo saperne di più, il tizio che sta alla porta non sembra nè un drogato nè un barbone.
"Lo può provare?" chiedo guardandolo negli occhi
"No, devo fare il test del DNA. Ma ieri una mia vecchia fidanzata mi è venuta a dire che 18 anni fa ha partorito mia figlia". Mi insospettisco. La madre di Gemma è una drogata.
" Ho capito. Non posso farla entrare per adesso. Devo prima capire come sta Gemma"
"Gemma?" ripete quel nome mentre gli brillano gli occhi
"Si lei si chiama così"
"Era il nome di mia madre" dicee sorridendo. Voglio capire meglio questa storia ma il mio istinto mi dice che non sta mentendo
"ehm se mi può lasciare un numero di telefono le farò sapere cosa decide" mi lascia un biglietto da visita e se ne va. Ma prima ci tiene a precisare una cosa
"Io non sapevo assolutamente niente della sua esistenza, glielo dica perfavore" annuisco con la testa e chiudo la porta.
"Avvocato Nathan Brawn" leggo ad alta voce. No decisamente non è un poveraccio. Lascio il bigliettino all'ingresso e vado da Gemma

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora