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Oggi devo lavorare, sarà una lunga giornata. Lo studio è mio quindi posso fare come voglio ma devo comunque lavorare ogni tanto. Prima o poi dovrò tornare a lavoro fisicamente ma non so bene come organizzarmi con Gemma. Non la posso lasciare a qualche sconosciuto.
"Gemma oggi devo lavorare. Adesso ti metto un cartone, va bene?"
"Si daddy, voglio vedere Nemo perfavore" Le accendo la TV, le do un bacino e me ne vado. La mattinata vola e Gemma rimane tranquilla. Quando vado in salotto la vedo un po' imbronciata ma decido di non farci caso. Lei non può camminare e per questo mi fido a lasciarla sola per più tempo.

Mi annoio da morire. Nemo è un bel cartone ma mi mette tristezza. Lo so che l'ho scelto io ma non posso fare a meno di lacrimare un po'. Smetto in fretta però perché non voglio che Philip se ne accorga. Mi obbligherà a parlarne e non c'è molto da dire. I miei genitori mi hanno abbandonata, una famiglia mi ha seriamente torturata e adesso ho tutto quello che desidero ma faccio fatica a credere che sia vero. Sicuramente tutto finirà presto. Si stancherà dei miei problemi e mi riporterà in quel posto.
Scaccio via questi pensieri. Devo godermi il più possibile questi momenti così non avrò rimpianti.
Finalmente Philip finisce di lavorare.
"Daddy ma io mi annoio" dico facendo il labbruccio
"Lo so Gemma ma oggi devi essere un pochino paziente. Stiamo sempre insieme ma devi capire che devo lavorare" Lo so che sto facendo un capriccio inutile ma mi sono abituata ad averlo sempre intorno e oggi non ha tempo per me.
"Che ne dici se stasera facciamo venire a cena i ragazzi? O andiamo noi da loro? Mi dice in tono rassegnato. È stanco ma comunque vuole provare a farmi sentire meno sola
" Si Daddy, chiama chiama sennò poi prendono altri impegni" Ride alla mia richiesta
"Va bene principessa, agli ordini" mi copro la bocca con le mani per non farmi vedere ma sto ridendo di gusto. Vado a telefonare nello studio ma la chiamata dura poco e torna subito
"Eccomi. Allora stasera gli altri non possono ma andiamo a casa di Adam, un mio amico. Anche lui ha una little, si chiama Grace ma la conosco poco" Non mi fa impazzire questa cosa,
gente nuova significa possibile pericolo e lui sembra capirlo
"Ti porterei mai in un posto dove ti può succedere qualche cosa?" Mi dice in modo ovvio
"No Daddy lo so, ma.."
"Niente ma piccolina. Ti fa bene conoscere nuove persone e ti devi abituare per quando conoscerai la mia famiglia." È inutile replicare, non è quasi mai permesso ribattere.
"va bene daddy, mi sforzerò". Mi sorride e mi fa una carezza
"Brava babygirl"
Il pomeriggio lo passo nel box, non mi piace tanto ma lui deve lavorare e io decido di colorare. Philip dopo poco viene a prendermi.
"Gemma adesso ci laviamo e poi ci vestiamo così andiamo". Mi prende in braccio e mi porta in bagno. Mi fa indossare un bellissimo vestitino e delle scarpe abbinate
"Sei bellissima amore mio". Arrossisco, non sono abituata ai complimenti.
Quando arriviamo a casa di Adam sono agitata ma stare in braccio al mio daddy mi da sicurezza.
"Fa la brava miraccomando" mi dice seriamente
"Si daddy sarò buona" dico timidamente. Adam ci accoglie calorosamente ma io nascondo la testa nell'incavo del collo di Daddy e lo stringo forte forte
"Ciao Gemma, io sono Adam e lei è Grace" giro la testa per non essere maleducata e una ragazzina di 14/15 anni mi saluta con la mano. Ricambio il saluto e mi nascondo di nuovo.
"Grace perché non fai vedere a Gemma il tuo meraviglioso box? Dice Adam alla sua bambina
" Si daddy, va bene". Non cammino ancora bene quindi Daddy mi porta fino a lì e poi rimaniamo sole
"Sei venuta qui per portarmi via Adam?" Mi dice in tono acido
"Nn-o io ho il mio Daddy"
"Sei solo una puttana, non voglio giocare con te" Mi da uno schiaffo e mi fa male ma io le do un morso e anche lei urla. Mi vado a rintanare in un angolino. Mi raggomitolo il più possibile e torno in quella casa. Un giorno gli avevo dato un morso per difendermi, non volevo che mi torturasse ancora ma lui non gradì e mi diede non so quanti schiaffi. Aveva anche un anello quindi mi fece sanguinare e mi fecero male le guance per due giorni.
Inizio a dondolare su me stessa, voglio che tutto smetta, non ne posso più di tutto questo. Inizio a tirarmi i capelli, il dolore mi riporta alla realtà.
"Ti prego basta, mi fai male" Ma il dolore non smette
Il mio Daddy e Adam arrivano di rincorsa ma io ormai sono sommersa dai miei pensieri e non mi accorgo di molto.

POV PHILIP
Ho appena lasciato Gemma nel box, il piede le fa sempre male quindi le ho intimato di non appoggiarlo. Adam mi offre una birra che accetto volentieri. È un amico e anche un collega. Dividiamo lo studio e non abbiamo quasi mai discusso.
"Allora amico come va questa nuova vita?" lui ha conosciuto Grace quando lei aveva 10 anni e ormai da 5 anni è in questo mondo.
"Insomma, faccio un po' fatica. Gemma prima di incontrarmi è stata affidata ad un'altra famiglia ma non so di preciso cosa sia successo. Di notte ha gli incubi e spesso ha degli attacchi di panico molto forti"
"Cavolo amico. Penso che tu stia facendo un bel lavoro invece. Lei si fida ciecamente e questo è essenziale".
" Lo so ma sai come amo il controllo e non sapendo cosa le è veramente successo devo stare molto attento. Qualsiasi situazione o parola potrebbero farla scattare e questo mi spaventa. Diventa così fragile quando qualche cosa la terrorizza". Finisco di dire la frase e sentiamo Grace urlare. Corriamo verso il box e vedo Grace in lacrime che si tiene un braccio e Gemma rannicchiata nella sua solita posizione di difesa. Si sta tirando i capelli. Non lo ha mai fatto, non si è mai fatta del male da sola e questo mi preoccupa. Adam prende Grace e la porta via. Mi avvicino cautamente a Gemma ma lei si scansa.
"Non toccarmi ti prego" Mi dice senza guardarmi. Probabilmente pensa che sia lui.
"Piccolina mia sono Philip, sei al sicuro qui" Le prendo le mani e le accarezzo i capelli. Si rilassa sotto il mio tocco e mi salta in braccio. Non riesco a farla smettere di piangere ma si potrebbe sentire male
"Gemma perfavore smetti di piangere, fallo per il tuo Daddy" Si tranquillizza un po'e mi guarda. Quegli occhi verdi mi stregano sempre, li guarderei per ore. Ma devo risolvere questa situazione. Non possiamo andare avanti così.
"Puoi dirmi cosa è successo tra te e Grace?" Abbassa lo sguardo
"Mi ha dato uno schiaffo e mi ha detto che sono una puttana. Io l'ho morsa". Non tollero assolutamente che sia violenta con altre persone.
"Avresti dovuto chiamarmi, non si danno i morsi" Le dico con tono arrabbiato
"Lei ti ha dato uno schiaffo e sicuramente Adam la sta punendo" infatti si sentono le urla di Grace per tutta la casa
"Ma anche tu hai sbagliato. Adesso andiamo a casa e riceverai una punizione. Poi se vorrai mi potrai raccontare quale ricordo ti ha scatenato lo schiaffo. Ma fino ad allora voglio che tu ti scusi con Grace, che saluti Adam e che poi tu non fiati. Hai capito? Le dico alzando la voce
"Si Daddy" dice a bassa voce
"Non ho sentito" voglio che mi ubbidisca. Le ho detto di fare la brava e ha dato un morso, sono furioso.
"Si daddy" dice alzando la voce.
La prendo in braccio e andiamo da Adam, le bambine chiedono scusa a vicenda, salutiamo Adam e andiamo via. Durante il tragitto non dice una parola e ne sono compiaciuto, almeno mi sta obbedendo. Entriamo a casa e la porto in camera. Le tolgo il vestito e il pannolino. Prendo la spazzola e le do 40 colpi
"Ahia daddy, mi fai male. Ti prego basta ho capito. Non lo faccio più" mi dice singhiozzando. Ma io non sono ancora soddisfatto.
"Vai nell' angolo e non ti muovere. Io preparo un clistere. Così forse diventerai una brava bambina"
Ci metto dentro un po' di sapone, farà un po' male ma almeno imparerà la lezione. Lei continua a piangere per tutto il tempo.
"Sdraiati sul letto e metti un cuscino sotto al culetto". obbedisce e senza aspettare le infilo la cannula. Urla per la sorpresa, so di non averle fatto male.
"Ti supplico daddy basta. Fa troppo male. Chiederò scusa a Grace di nuovo ma perfavore basta."
"Smettila. Riceverai tutta l'acqua e la tratterrai 10 minuti. Se farai uscire anche solo una goccia saranno 10 sculacciate con il cucchiaio di legno". Sopporta abbastanza bene e poi l'acqua finisce. Per i restanti 10 minuti si contorce per i crampi ma non fa uscire nemmeno una goccia d'acqua. Brava bambina.
"Ti prego daddy non resisto più"
"Ssh ancora 5 minuti e potrai liberarti. Stai andando molto bene" le dico accarezzandole la schiena. Urla per i restanti minuti e alla fine le do la possibilità di liberarsi.

Sono stremata. Mi merito una punizione ma non pensavo che sarebbe stata così. Non ce l'ho con Philip, lui è molto severo ed io non posso più tenermi tutto dentro. Sarà sempre peggio. Domani gli racconterò tutto. Mi solleva e mi porta in bagno. Si prende cura di me e mi mette il pigiamino. Poi mi fa bere il latte e mi sussurra quanto sono stata brava e quanto è fiero di me, fino a che non mi addormento.

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora