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Una settimana dopo...

Finalmente sono guarita. Sicuramente non uscirò più di nascosto sotto la pioggia, lo giuro.  Stasera andiamo a cena fuori. Philip è convinto che abbiamo bisogno di una serata per noi due, per riprenderci da tutti gli eventi. Mio padre continua a scrivermi ma ogni volta strappo la lettera senza nemmeno aprirla. Non so se riuscirò mai ad incontrarlo, per adesso non voglio pensarci. Ieri ho visto le mie sorelle. Skyler ha pianto talmente tanto che Christine è stata costretta a farmele vedere. Elly è una bambina molto sveglia e ha capito che è successo qualche cosa, non sa cosa per fortuna e non ho intenzione di spiegarglielo per ora.
"Gemma?" mi risveglio dai miei pensieri
"A cosa pensi?"
"Alle mie sorelle" dico sorridendo.
"Sono proprio toste, come te" dice baciandomi
"L'uragano Skyler ha colpito per fortuna" ridiamo insieme e continuiamo a baciarci. Se non ci stacchiamo arriveremo tardi a cena e io odio arrivare tardi.
"Daddy dobbiamo sbrigarci" sussurro tra un bacio e l'altro. Si stacca imbronciato e va a vestirsi. Mi ha comprato una gonna bellissima,  lunga ed un po' svasata e una camicetta bianca che si abbina perfettamente. Mi piacciono i suoi gusti. Odio i tacchi ma non posso rifiutarsi, stasera devo essere perfetta.  Ho i capelli davvero lunghi. Li lego in una coda alta e mi guardo ancora allo specchio. Scendo le scale e Philip è già lì che mi aspetta.
"Sei bellissima"
"Sei tu ad avere gusti ottimi". Ci avviamo alla macchina e cerca di bendarmi
"Che fai?"
"Ssh Ssh è una sorpresa, permettimi di sorprenderti". Lo lascio fare un po' timorosa ma mi fido di lui. Non so quanto tempo passa ma ad un certo punto la macchina si ferma, scende e mi apre la portiera.
"Posso togliere la benda?"
"Pazienza piccola, un altro minuto e poi te la tolgo". Camminiamo su una specie di patio di legno. Forse sento il mare in lontananza.
"Sei pronta?"
"Prontissima" mi toglie la benda e il panorama mi mozza il fiato. Siamo in spiaggia, su un patio di legno e poco distante da noi c'è un tavolo apparecchiato alla perfezione. Non c'è nessun altro. Conoscendo Philip avrà prenotato l'intero ristorante.
"Ti piace?"
"È bellissimo". Ci accomodiamo e ci viene servita la cena. È davvero ottima. Daddy mi permette di bere anche un po' di vino, senza esagerare ovviamente.
"Gemma?" Sto guardando il mare ma quando mi richiama porto lo sguardo su di lui. È così bello. Lo smoking lo fascia alla perfezione.
"Parliamo un po' ti va?"  annuisco e intuisco che voglia chiedermi qualche cosa di serio
"Tutte quelle lettere che stanno arrivando io le ho lette. Non l'ho fatto per invadere la tua privacy ma per capire cosa vuole da te". Non sono arrabbiata. Non ho niente da nascondergli
"Hai fatto bene. Ci diciamo tutto quindi non ti preoccupare" dico prendendogli la mano.
"Sei felice?" mi chiede dopo qualche minuto di silenzio. Sono felice? Beh ne sono successe di cose da quando sono arrivata ma non cambierei nulla
"Molto felice. Sai che non era la vita che mi aspettavo e ogni tanto faccio un po' di resistenza ma averti al mio fianco è tutto quello di cui ho bisogno" dico guardandolo negli occhi. Non facciamo spesso queste conversazioni e capisco che abbia bisogno di qualche conferma.
"E tu? Sei felice?" gli chiedo. Ho paura della sua risposta. Ultimamente gli ho dato molto filo da torcere.
" Quando quel giorno all'orfanotrofio ti ho vista su quella panchina ho capito che mi avresti fatto tornare a respirare e così è stato. Con te è tutto più bello" arrossisco a queste parole e lui sorride
"Sei bella anche quando arrossisci"
"Smettila, continuerò ad arrossire così" brontolo ridendo
"Come conosci questo posto? Non ci siamo mai venuti"
"Me l'ha consigliato Marcus, il daddy di Emily"
"Oh è tanto che non vedo Emily. Possiamo invitarli a cena una di queste sere?"
"Certo, quando vuoi". La serata è perfetta. Siamo solo noi, parliamo, ridiamo. Il cibo è ottimo e l'atmosfera è proprio adatta. Ad un certo punto Philip si alza e si avvicina. Mi fa alzare e iniziamo a ballare. Sono un po' imbarazzata, non mi capita spesso di ballare e non voglio pestargli i piedi.
"Gemma guarda me, non fissarti i piedi"
"Non voglio schiacciarteli" lo faccio ridere e poi si avvicina al mio orecchio
"Occhi fissi nei miei è il tuo daddy che te lo ordina" obbedisco subito e sorride conpiaciuto
"Brava bambina. A casa riceverai un premio". Quando la musica finisce cerco di tornare al tavolo ma Philip me lo impedisce e si inginocchia. Che cosa sta facendo?

POV PHILIP
Appena la musica finisce prendo coraggio e mi inginocchiò. Gemma mi sta fissando preoccupata. Potrei sempre far finta che mi si sia slacciata una scarpa, penso. Non posso, devo cogliere questa occasione. Mi schiarisco la voce e parlo
"Quando ti ho vista triste e sola ho capito che dovevo fare qualche cosa. Non credevo che questo mio gesto potesse salvarti veramente ma così è stato. Sono il tuo principe azzurro". Ride, ha già gli occhi lucidi. Bene, forse mi dirà di sì
"Ci sono state molte difficoltà ma abbiamo capito che insieme riusciamo ad affrontarle. Gemma, non posso pensare di passare il resto della mia vita senza di te" si asciuga una lacrima e sorride. Rovisto nella tasca e trovo la scatolina. Mi tremano un po' le mani, sono emozionato. La apro e glielo chiedo.
"Vuoi sposarmi?" spalanca gli occhi e rimane senza fiato. Forse non si aspettava una richiesta di matrimonio ma la gente non si inginocchia tutti i giorni,qualcuno dovrebbe informarla.  Non dice niente e questo un po' mi preoccupa. Sicuramente la sua mente sta cercando di elaborare la richiesta.
"Genma?" la richiamo e sembra tornare tra noi. Mi guarda e sorride
"Si, sisisisisisi" mi alzo e lei mi abbraccia forte. Piange e ci baciamo. Le asciugo le lacrime e poi le faccio indossare l'anello. Niente di sfarzoso, a Gemma non piacciono le cose troppo grandi. È un anello con dei piccoli diamanti giro giro e un diamante poco più grande in cima. Molto adatto a lei. Lo guarda e scoppia di nuovo a piangere. La abbraccio ancora e si avvicina al mio orecchio.
"Mi hai reso la donna più felice del mondo". Quando torniamo al tavolo non smette di fissare l'anello
"Ti piace?"
"È bellissimo"
Dopo aver mangiato il dolce mi squilla il telefono.
"Pronto?"
"Sta nascendo Philip" mi urla Jason.
"Adesso?"
"Si, siamo arrivati mezz'ora fa in ospedale"
"Stai tranquillo, respira. Arriviamo subito"
"Che succede?"
"Lia è in travaglio". Gemma scatta in piedi, pago il conto e corriamo via.
"Oddio spero stia bene"
"Ma certo. Lei è Camille saranno in perfetta forma" le stringo la mano per rassicurarla. Quando arriviamo troviamo la famiglia di Jason. Saluto tutti e ci sediamo su una sedia
"È nata?"
"Ancora no" risponde la sorella di Jason. Dopo poco esce, è un po' pallido.
"È nata" comunica piangendo.
"Come sta Lia?" chiede Gemma.
"Benissimo. Vuole vederti. Ma prima devono finire degli accertamente. Appena la riportano in stanza potrai andare da lei" Gemma gli sorride e io lo abbraccio
"Adesso sei un papà" mi asciugo una lacrima
"Oddio Philip che piange? Dovevo fare un figlio per vedere il tuo lato sensibile" mi prende in giro e ride
"Smettila scemo, vai dalla bambina" Jason scappa e noi aspettiamo che Lia finisca di essere visitata. Passano due ore e inizio ad essere un po' stanca
"Sei stanca piccola?"
"Si, è stata una giornata ricca di emozioni. Ma devo stare sveglia per Lia". Poco dopo il dottore ci comunica che possiamo andare. Bussiamo ed entriamo nella stanza.
"Lia" corro ad abbracciarla. Tiene in braccio Camille, è bellissima.
"Vuoi tenerla?"
"Oh no non ho mai tenuto un bambino in braccio" rifiuta subito in agitazione
"Ma dai è semplice" Lia gliela lascia e sembra avere un talento naturale. Culla la bambina che poco dopo si addormenta
"Sei più brava di me" ride Lia e poi si blocca. So cosa sta guardando
"Gemma, hai un anello al dito" Le rende la bambina e sorride.
"Poco prima che Jason ci chiamasse Philip mi ha chiesto di sposarlo" Lia lancia un gridolino e la bambina si sveglia. Jason si complimenta con me ma lui lo sapeva già
"Tu lo sapevi" lo accusa Lia
"Scusami amore ma sarebbe stata dura resistere e non dire niente" si giustifica. Continuiamo a chiacchierare e poi andiamo via. Gemma è esausta e anche Lia deve riposare.
"Daddy?"
"Dimmi principessa"
"Grazie per avermi reso la persona più felice della terra" dice mentre le rimbocco le coperte
"Ti amo"
"Ti amo anche io piccola mia".

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora