Allora partiamo dall'inizio- incomincia la mia psicologa sedendosi difronte a me. Sono sdraiata sul suo divanetto e guardo concentrata il soffitto ridipinto di bianco. Cerco di svuotare la mente per ricostruire le vicende accadute questa settimana. Lo scopo è quello di riprendere le emozioni e le sensazioni e riportarle nella vita reale.
Quando le ho spiegato le reazioni che l'intromissione di Landon nella mia vita avevano scatenato, Cristina si era posta sull'attenti quasi eccitata. Aveva afferrato il suo quaderno degli appunti, la bic nera e tirandosi indietro i capelli con un mollettone aveva iniziato con le sue domande.
-Da quello che ho capito questo ragazzo ti ha colpito sin da subito...- nota prendendo una pagina nuova
-Si- confermo con un leggero imbarazzo -Lo so che può sembrare stupido o superficiale ma c'è stato qualcosa di lui che mi ha colpito sin dal primo momento che l'ho visto.-
-Non ti devi vergognare di ciò.- mi tranquillizza con voce ammaliante. -L'attrazione fisica scatta in automatico in una persona anche senza conoscere il suo carattere. Molto spesso gradiamo subito l'altro per i modi in cui si espone e si presenta che possono essere vicino ai nostri o che possono rappresentare un' alternativa piacevole da prendere come modello. A maggior ragione se rappresenta anche il nostro tipo ideale di bellezza.-
-Beh si in effetti Landon è carino- confermo giocherellando con il braccialetto che porto al polso. -E mi è sembrato sin dall'inizio un ragazzo solare ed in gamba.-
Cristina annuisce ancora e poi prosegue – Come ti sei sentita quando la professoressa ti ha chiesto di fargli da Cicerone?-
Rifletto attentamente ripercorrendo l'accaduto. Ogni gesto, ogni sguardo o pensiero possono essere determinanti per comprendere quello che succede dentro di noi.
-Ero contenta che avesse scelto me. Mi sono sentita orgogliosa di ciò. Le mie insegnanti hanno molta stima della mia persona e questo mi fa piacere. E il fatto che dovessi essere il Cicerone di Landon ha reso il compito ancora più entusiasmante diciamo. Forse anche con un pizzico di responsabilità o di ansia in più, ma penso di aver inquadrato la richiesta più come una possibilità per avvicinarmi a un ragazzo che mi aveva colpito.-
-Bene.- commenta prendendo appunti. -Vai avanti. Quando siete arrivati a mensa cos'è accaduto?-
-Le solite cose- rispondo arricciando il naso -Gli odori della mensa mi danno il disgusto. Mi innervosisco subito. Ci siamo seduti e abbiamo cominciato a pranzare, o meglio loro hanno iniziato. E poi Camilla ha scherzato un po' sui miei passatempi da nerd e basta. Dopo è arrivato il momento del "tilt", vista anche la battuta di Landon e...-
-Come ti hanno fatto sentire le opinioni di Camilla su quello che tu ami fare?- mi interrompe strizzando leggermente gli occhi.
-Beh, non ci sono rimasta bene. Soprattutto per il fatto che mi ha deriso di fronte a tutti...- abbasso la testa verso le mie dita che non fanno altro che intrecciarsi tra di loro in una danza senza fine -Di fronte a Landon-
-Quanto è importante il giudizio di Camilla per te?-
-Tanto- rispondo prontamente. Qualcosa nel mio petto incomincia a muoversi. E' tristezza? Rabbia? O forse rancore? L'unica cosa che so è che quelle parole ora risuonano nuovamente nella mia testa -E' la mia migliore amica. E' ovvio che mi interessa ciò che pensa.
-E se Camilla non accetta quello che fai e ciò che ti piace cosa succede?-
-Che mi dispiace. – la mia voce si incrina improvvisamente
-E poi?-
-E poi cosa?- domando perplessa. Cristina attraverso il suo sguardo penetrante e la sua voce delicata e melodiosa, unita ai suoi interrogativi, sta cercando di portarmi da qualche parte ma non riesco ancora a captare dove.
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Il Sapore della felicità
Teen FictionIl romanzo che vi propongo è un viaggio verso la ricerca di se stessi e della propria identità attraverso un percorso fatto di salite e discese, esperienze e riflessioni. Nel mio scritto ho cercato di ricordare i bisogni e le bellezze della vita, co...