-Perché hai rifiutato?- mi domanda Cristina sconcertata -Alla fine si tratta solo di dare una mano in cucina nei weekend. Qual è il problema?-
-Ho paura di entrare nel panico.- le spiego gesticolando nervosamente con le mani – Vedere tutto quel cibo, percepire quegli odori...-
-L'altro giorno però non hai avuto tutti questi problemi.- mi fa notare incurvando le sopracciglia
-E' diverso. Non stavo lavorando ma dando una mano. Nessuno aveva preteso qualcosa da me ma ero io che mi ero offerta.- affermo con la convinzione che la buona riuscita nel mio operato fosse avvenuta grazie al mio momentaneo buon umore che mi aveva spinto a farmi avanti.
Gli occhi di Cristina si spalancano all'improvviso in due fessure larghe e tonde. Qualcosa di ciò che ho appena proferito l'ha posta sugli attenti. -Pretendere. Chi pretenderebbe qualcosa da te se iniziassi a lavorare al ristorante?-
-Beh sicuramente Pierre non accetterà problemi o errori durante la preparazione dei piatti. Sbagliare o non essere abbastanza veloci condizionerebbe l'operato di tutti gli altri, i quali poi dovrebbero sprecare il loro prezioso tempo per rimediare.-
- E perché Adele dovrebbe sbagliare?- mi chiede prontamente
La domanda nasconde un fine subdolo e destabilizzante a cui non posso sottrarmi. – Perché non è un cuoco eccellente.- rispondo alzando gli occhi al cielo
-E Pierre pretende che Adele sia un cuoco eccellente che non sbaglia mai?-
Apprendista. E' questo il termine che il padre di Landon aveva utilizzato nella sua proposta. -No, ma comunque una persona che combina danni non gli serve sicuramente.- specifico puntigliosa
-E perché Adele dovrebbe combinare danni?-
Sbuffo. Questa domanda inizia a stufarmi. -Perché capita di sbagliare quando non si è abbastanza bravi.- sbotto infastidita.
-E perché Adele non dovrebbe essere abbastanza brava?- continua lei di rimando
-Perché è già capitato che non si sia rivelata così accorta nella preparazione di un piatto.- dico impulsivamente.
-E quando è capitato?-
Sto quasi per ribattere senza pensarci e seguendo solo la mia anima in fumento quando la mia bocca si richiude violentemente. -E quando è capitato?- L'ultima volta era stato per un profiterole farcito male, ma c'erano stati precedenti, alcuni detti ed altri nascosti dai sorrisi di mia madre. Chino il capo con il labbro tremante. I ricordi iniziano a farsi spiacevoli -Quando cucinavo per Alexia. E' successo spesso che non gradisse i miei preparati.-
-E se a tua madre non le è piaciuto qualche piatto di quando eri più piccola vuol dire che non sei in grado o che non puoi migliorare?-
-No- sibilo mordendomi una pellicina del pollice -Ma ciò non toglie la possibilità che io possa combinare qualche disastro.-
-E se combini qualche disastro cosa succede?- mi domanda alla fine
Alzo le spalle. -Non so come Pierre potrebbe reagire.- concludo malinconica
-Perché non facciamo un esperimento? Perché non provi ad accettare quella proposta e a vedere che succede? Potremmo così verificare come reagisci alla situazione e che cosa realmente accade nel momento in cui dovessi sbagliare.-
-E se entro nel panico?- le domando spaventata
-Il panico dura un attimo. Arriva e va via come ogni evento ed occasione nella vita. E tu vuoi realmente farti sfuggire questa occasione?-
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Il Sapore della felicità
Novela JuvenilIl romanzo che vi propongo è un viaggio verso la ricerca di se stessi e della propria identità attraverso un percorso fatto di salite e discese, esperienze e riflessioni. Nel mio scritto ho cercato di ricordare i bisogni e le bellezze della vita, co...