Capitolo 4

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La mattinata sembra non finire mai e quando la campanella annuncia finalmente la pausa pranzo, nella classe si alza un sospiro di sollievo. Riprendere la routine dopo un'estate spensierata è difficile per tutti.

Per le cinque ore appena trascorse non ho fatto altro che lanciare occhiate furtive verso Landon. E' un ragazzo sveglio e ciò si intuisce subito da come risponde prontamente alle domande dei professori e da come si accinge a riportare tutto quello che dicono sul suo taccuino degli appunti. C'è stato un attimo in cui i suoi occhi voltandosi hanno incrociato i miei. In quell'attimo fuggente, ho potuto scorgere velocemente delle pagliuzze verdi e luminose ed un volto sereno e rilassato dalle labbra schiuse in un tenero sorriso. Ho distolto subito lo sguardo e sono tornata a concentrarmi sulla lavagna. Qualcosa di lui mi attira e mi colpisce al tempo stesso lasciandomi in sospeso ed in una frenetica voglia ed attesa di conoscerlo meglio; una voglia che però viene subito soffocata dalla paura e dalla vergogna.

Camilla ed io ci alziamo ed afferriamo le nostre cose per raggiungere la mensa, quando mi sento chiamare dalla professoressa di chimica.

-Adele per favore, posso disturbarti un secondo?-

-Certo- rispondo prontamente. Mi avvicino alla cattedra ed aspetto che proferisca parola dopo aver sistemato le sue carte.

-Ti volevo chiedere se ti andava di far fare un giro della scuola a Landon durante la pausa pranzo e di accompagnarlo alla mensa, come se fosse un rituale di benvenuto diciamo... spero non sia un problema- Solo ora noto la sua figura dietro la prof. Il suo volto è illuminato da un sorriso smagliante ed è incorniciato da ricci neri un po' in disordine che gli donano un'aria sbarazzina.

Distendo timidamente le labbra e rispondo prontamente – No affatto, è un piacere.- L' espressione della docente diventa immediatamente più sollevata ed ancora una volta penso di aver preso un punto come studentessa modello.

-Grazie mille. Lo avrei fatto io ma abbiamo una riunione tra colleghi e...- borbotta scusandosi. Da quando hanno appreso la notizia della mia malattia sono tutti molto cauti con me e con le loro richieste. Sembra quasi che abbiano paura di caricarmi di troppe responsabilità.

-Nessun problema, veramente- ribadisco con fare sicuro.

-Bene.- sospira poi facendo un cenno a Landon – Ti affido a buone mani non ti preoccupare. Adele è una delle nostre migliori studentesse. Insieme a Camilla ovviamente.- conclude notandola sull'uscio della porta.

Camilla accenna un cenno di ringraziamento da lontano e subito interviene per sbloccare la situazione ed uscire al più presto possibile dalla classe. Conoscendola starà morendo di fame. -Vieni Landon. Ti faremo da ciceroni.- afferma decisa.

-Vedrai che con noi non ti sembrerà più così pallosa questa scuola- la segue Vittorio poggiando un braccio sopra la spalla di Landon.

La prof scuote la testa in segno di dissenso. Vittorio rimane sempre Vittorio, con le sue battute e la sua spensieratezza, la sua leggerezza di vivere la vita per come viene. E' per questo che è il mio migliore amico.

Iniziamo un breve giro dell'istituto in cui gli mostro la palestra, la biblioteca, i laboratori di scienze, musica e arte e in cui gli spiego le varie attività curriculari ed extracurriculari che può intraprendere. Infine ci dirigiamo finalmente verso la mensa per la pausa pranzo.

-Il cibo che prepara la scuola non è niente di che- commenta Camilla.

-Fa proprio schifo- puntualizza Vittorio cercando un posto libero. La mensa è piena di ragazzi che sghignazzano, lanciano oggetti ed affondano i loro denti nei cibi più disparati per calmare il brontolio dei loro stomachi. L'aria è viziata, piena di odori che entrano nelle narici ed arrivano fino al ventre procurandomi un rigurgito. In quell'ambiente chiuso e pieno di studenti, sono dispersi troppi sapori mischiati l'uno con l'altro, che si dissolvono lentamente dandomi un senso incontenibile di nausea.

Il Sapore della felicitàDove le storie prendono vita. Scoprilo ora