Socchiudo un secondo gli occhi per liberare la mente. Il foglio davanti a me è bianco ma la mia testa è colma di pensieri. Sfilo via il tappo della penna e poggio delicatamente la punta piena d'inchiostro sulla pagina. Lascio che essa scorra delicatamente giù e su e poi inizio a scrivere...
La prima volta che ti ho visto, ciò che più mi ha colpito di te è stato il tuo sorriso. Il tuo sorriso lucente, spontaneo, che regali a tutti senza chiedere nulla in cambio. Un sorriso che sorprendentemente hai regalato anche a me. Un sorriso che mi ha fatto riflettere su quanto possano essere liete e serene le giornate in compagnia di quella libertà e quella spontaneità che tu mi hai donato fin dal primo istante in cui mi sei venuto incontro. Non hai ceduto alla mia agonia, ai miei pensieri negativi. Tu nelle giornate più grigie mi sei stato accanto tenendomi sempre per mano e portandomi con te nel tuo mondo fatto di luce e colori, trascinandomi così via dal mio più complicato e pieno di insidie.
Poi però ci sono i giorni neri. Sono quei giorni in cui le insidie diventano più scabrose e ardue da affrontare. Sono quei giorni in cui i sentimenti e le paure più profonde e sotterrate vengono a galla nella maniera peggiore. Non riesco a controllarle. La mia mente le riceve una a una, ed invece di analizzarle nella maniera più corretta, le gira e le rigira attribuendogli forme e consistenze spaventose. Vorrei allontanarle, vorrei che tutto tacesse e smettesse di muoversi in quella piccola testa piena di ricordi che, masochista, non fa altro che rimuginare sulle parole e sui fatti che causano più dolore. E allora la parte sana che rimane di me cerca di difendersi da tutto e da tutti in qualsiasi modo. Ma può funzionare un'anima senza il suo cervello? Senza la sua parte cosciente che le fa comprendere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato?
Nei giorni neri Adele è come se non esistesse più. Al suo posto prende piede uno spirito debole e sfatto che con le lacrime svuota ciò che non riesce a riportare alla luce attraverso le parole. Tutto intorno a lei gira interrottamente mentre il suo corpo è fermo e disteso. Vorrebbe solamente sdraiarsi e lasciarsi andare; vorrebbe solamente che le braccia di Morfeo la stringessero senza mai abbandonarla. Le cose peggiori? La sua consapevolezza del poter far del male ed il suo senso di colpa per il dolore già causato che l'attanaglia. Adele ha paura di ferire ancora. Ha paura che un suo sorriso, un suo gesto possano essere in realtà veleno per gli altri. E così tende ad allontanare. Allontana tutti quelli che le offrono una mano per paura di poterle sgretolare solamente con un tocco. Le parole pronunciate senza pensare sono forti e pericolose, così pericolose che riescono sempre a raggiungere il proprio scopo. Ci sono riuscite anche con te.
Hai ragione, non posso aspettarmi di trattare malamente le persone che mi offrono un aiuto per poi pretendere che mi perdonino. E' per questo che non mi aspetto che tu mi riaccolga a braccia aperte dopo questa lettera, ma spero soltanto che tu possa aver vagamente intuito le cause di quello sfogo così insensato e raccapricciante. E' bastata una voce quel giorno, quella di mia madre, a pronunciare le parole sbagliate, per catapultarmi in un vortice pieno di rancore e sconforto, un vortice in cui speravo che tu non potessi entrarci mai.
Ora però, mi conosci a pieno. Io sono questa: un'instancabile oscillazione di umori che vaga alla ricerca della sua pace e della sua stabilità. Una pace e una stabilità che tu con la tua amicizia mi hai saputo trasmettere, anche solo per un attimo od un pomeriggio. Ho bisogno della tua pace Landon e mi auguro sinceramente che con questa lettera capirai il mio profondo rammarico per averti deluso.
Con affetto,
Adele.
Sigillo la lettera con estrema cura e la infilo nella tasca dello zaino. Quando arrivo a scuola, prima che si possa sedere al suo posto, la lascio cadere sul suo banco accompagnata da un profondo respiro.
Vittorio mi nota e mi strizza un occhio. Incrocio le dita e vado a sedermi al mio posto.
Quando Landon arriva afferra delicatamente la lettera e si volta a guardarmi. Lo fisso seria aspettando una sua reazione ma esattamente come la volta precedente, lui rimane fermo ed impassibile. Apre la sua cartella ed infila la mia lettera all'interno di un quaderno.
-E' già un inizio- mi bisbiglia Vittorio all'orecchio -Un altro l'avrebbe già gettata nel secchio.-
Non so se la sua osservazione mi infonde tranquillità oppure no, so solo che comunque vada per una volta sento di aver fatto la cosa giusta.
***
Sono in camera seduta davanti alla mia scrivania quando avverto la vibrazione del telefonino.
-Allora quand'è che mi prepari questa pizza?- dice il primo messaggio di Landon che mi compare sul display. Il mio viso si riempie di felicità e soddisfazione. -Quanto vorrei che mi vedessi in questo momento Landon- gli vorrei scrivere -Non puoi neanche immaginare quanto io mi senta bella ora.-
-Anche perché ho bisogno di un aiuto a chimica, ma non la posso studiare con lo stomaco vuoto.- recita il secondo
-Facciamo sempre giovedì?- propongo in pieno fermento.
-Va bene.- -Per la cronaca ti propongo ciò solo perché non voglio essere rimandato in chimica.-
-Okay- rispondo ridendo. Landon che cerca di fare il duro appare come un pensiero totalmente inverosimile
-Allora a domani "Okay"- mi saluta uscendo dalla chat. Mi mordo il labbro ancora incredula e mi butto ridendo sul letto. L'idea della pizza ora non mi spaventa più anzi, il suo pensiero è allettante e non vedo l'ora di prepararla, di affondare le dita nell'impasto e di lavorarlo energicamente. Ogni paura scompare e rimane solo la voglia di vivere, di risentire una velata di libertà accarezzarmi i capelli ed inondare il mio corpo. Mi sento per una volta fresca e non sfatta, felice ed inebriata di positività. Apro la finestra e nonostante il freddo mi sporgo per percepire il respiro autunnale sul mio viso. Non c'è niente in questo momento che abbia il sapore della malinconia.
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Il Sapore della felicità
Novela JuvenilIl romanzo che vi propongo è un viaggio verso la ricerca di se stessi e della propria identità attraverso un percorso fatto di salite e discese, esperienze e riflessioni. Nel mio scritto ho cercato di ricordare i bisogni e le bellezze della vita, co...