Capitolo 47- II parte

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Camila si guardò attorno, irritata dalle urla di incitazioni dei folletti e frastornata dalle trombe e tamburi che continuavano a suonare. Non si sarebbe mai aspettata di ritrovarsi al centro di un'arena con davanti la donna che amava e doveva combattere.

"Che vinca la migliore!" Salyn era euforica e alzò il braccio in aria dalla sua postazione per dare inizio allo scontro.

"Scusami tanto Camz, ma qualcuno oggi dovrà perdere e quel qualcuno non sarò io." Lauren la guardò con decisione e si preparò allo scontro, portando gli artigli davanti a sé e sfoderando i denti affilati.

"Non mi tirerò indietro, ti farò pentire di avermi sottovalutata" detto questo, la cubana scattò al suono del trombone di inizio e prese per il collo Lauren, gettandola a terra. La battaglia ebbe finalmente inizio.

Un'ora prima

"Non capisco perché dobbiamo metterci queste cose addosso. Non mi dona l'arancio."

"Avresti preferito un verde smorto come il mio? Non so nemmeno con cosa hanno fatto questa pittura... spero niente di strano. Sai, ha un odore abbastanza fastidioso."

"Invece di lamentarvi sulla scelta dei colori ragazze, pensate ad una strategia per convincere i capi a dirvi di sì!"

Ferdinand, Camila e Lauren si trovavano in una stanza del corridoio che portava alla grande arena in cui sarebbero avvenuti i combattimenti. Un piccolo tunnel conduceva ad un'area aperta, proprio come la prima area che avevano incontrato in quel posto, però non c'erano pozze d'acqua o fiori, semplicemente il terreno nudo e degli spalti scavati nella pietra in cui si trovavano le tribune per lo show. La pietra era decorata da drappi colorati che riportavano dei simboli, forse gli stemmi dei popoli che abitavano i boschi e le foreste della Terra.

Lauren era più che indignata da quello che stava accadendo, ma avrebbe tenuto a bada l'orgoglio e dato a Samir e Salyn uno spettacolo per cui divertirsi. La corvina non si sarebbe fermata pur di trovare un modo per proteggere la sua grande famiglia e il suo mondo, questo significava anche fare delle cose che non voleva.

Le avevano decorate con della pittura, adornate con delle fasce colorate e dei fiori e poi avevano lasciato la stanza per preparare anche gli altri concorrenti. Così aveva detto Ferdinand, anche se lui non sembrava più così sicuro di quello che diceva.

"Una strategia..." la cubana passò una mano fra i capelli e si morse il labbro concentrandosi a pensare ad una soluzione il più presto possibile, visto che non avevano molto tempo prima che le chiamassero a combattere. Lauren la osservò da lontano, accostata alla finestrella con grate che dava sull'arena: si sentiva in gabbia.

"Ridicolo." chiese le mani in un pugno e affondò le sue unghie nella pelle arrivando al punto di lasciare dei segni per la forza con cui stringeva. Era furiosa ma avrebbe dovuto mantenere il controllo. Raggiunse la mate e si accucciò accanto a lei che era seduta contro il muro. Nel frattempo il loro amico folletto le guardava indeciso sul da farsi.

"Camz non preoccuparti, usciremo incolumi anche da questo e non permetterò che ci facciano del male." Lauren sollevò il volto della cubana verso di sé accarezzando con le dita la sua guancia e cercò di dare serenità alla sua donna. Portava un'espressione preoccupata, ma la corvina tracciò con l'indice una linea dalla sua fronte corrugata, al suo naso e poi si fermò alle sue labbra, guardandole con voglia.

"Sei davvero bella lo sai?" Camila sollevò gli occhi su di lei dopo quelle parole e sorrise:

"Di sicuro tutta pitturata e vestita come una selvaggia in arena, sarò bellissima..." I loro volti erano vicinissimi e nella stanza stava crescendo la tensione che le aveva sempre caratterizzate. Lauren lasciò un dolce bacio sulle labbra rosse e piene di Camila, poi ricambiò il sorriso: "Tu per me sei sempre incantevole."

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