CAPITOLO 22

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Avevo dormito benissimo, i professori e le professoresse si erano preoccupati molto per me in questi giorni, avevano fatto di tutto per non lasciarmi indietro col programma, mi facevano lezione la sera nella classe, quando non c era nessuno studente. per fortuna non avevano scoperto della festa. Se no penso che, pena o no non mi avrebbero più accettata li al college.

Mi sentivo ancora un tantino debole, era passato 1 mese da Quel brutto incidente, dall'ora non avevo avuto notizie Di Jacob. A pensarci era meglio così, le mie amiche mi aiutavano in tutto, pur di rimettermi. Vi chiederete che fine ha fatto Emily è sempre qua in questo college, avvolte la incontro e lei non mi guarda neanche in faccia, sembra sentirsi in colpa.

Bhe, alla fine anche lei mi aveva delusa molto. Avevo creduto a quel viso da bambina, pulito acqua e sapone che sembrava così innocente che alla fine anche lei si era rivelata una falsa traditrice. Aveva fatto amicizia con delle ragazze che erano appena arrivate, anch esse uguali a lei, il loro animo era cattivo e perfido,

Andavano in giro per i corridoi insieme, come delle civette. Si vestivano come delle Barbie e si truccavano come se fossero all istituto d arte. Anche Emily adesso si truccava, tutti i giorni. Anche se io l avrei preferita di più senza trucco, era più bella. Ma dall altro canto ciò non m importava perché aveva scelto lei di rovinarsi.

Non ci facevo molto caso, sapevo solo che lei quando era sola e non aveva amiche, io l avevo fatta ambientare e non l avevo lasciata da sola, ma in effetti, tutti alla fine fanno così, sputano nel piatto dove hanno mangiato ed è il dopo che si fa interessante, ritornano dove sono stati bene, ma purtroppo quel bene ormai non ce più.

Quest'anno saremo andate in seconda, e avevamo passato un bel periodo, pieno di feste, anche di emozioni. Le attività avevano appena aperto, finalmente dopo tanto. Si erano svolti anche i provini per le cheerleader di cui Carol sognava tanto di farne parte, infatti alla fine mise da parte tutto per andare in contro al suo sogno.

Ed ero così felice per lei. Bonnie invece, partecipava ad un corso di lettura di libri Horror, le piaceva molto scrivere testi del genere, aveva preso anche lei una posizione. Ed io? Io, mi stavo incamminando per la prima volta a teatro che a quanto pare aveva aperto ieri ma io naturalmente con gli studi non avevo avuto modo di andarci.

Il teatro era pieno di studenti, quelli che dovevano fare il provino per essere presi. Sul palco, di spalle c era un professore, era girato di spalle, portava indosso dei jeans, quei pantaloni li valorizzavano molto il didietro. Aveva una camicia bianca addosso. Tutto mi faceva ricordare lui...Si giró eh era Jacob! Pensavo che fosse andato via da questo college.

Il mio cuore inizió a battere fortissimo alla sua vista. Mi alzai in piedi e chiesi un bicchiere d acqua al bidello che era al mio fianco. Jacob mi vide, io feci per uscire dal teatro e andare fuori all aria fresca. Mi calmai, sentí dei passi di scarpe pesanti da uomo venire verso di me. <<Come stai?>> era Jacob. Lo guardai in viso

Aveva sempre quello sguardo che ti entrava nel cuore. Quei occhi, i suoi capelli profumavano, portava ancora quel profumo intenso. <<Non ho niente di cui parlare con te. Devo andare a teatro adesso.>> li dissi freddamente anche se volevo tanto chiederle il motivo per cui si era comportato così...

<<Abby, senti, Perdonami per quello che hai visto, ma non era come ti è sembrato, è stato tutto un equivoco. Quella ragazza ed io stavamo insieme tanto tempo fa, l avevo conosciuta in un bar sotto casa mia, ma dopo quello che ho scoperto su di lei, e quello che ha fatto. ho deciso di lasciarla. Ma, credimi, non era mia intenzione ferirti>>

Quelle parole erano sensate e forse non mi aveva detto una bugia. <<ci penseró, ora fammi andare, o saremo tutti e due fuori e gli studenti s insospetteranno.>> andai prima di lui, aprí la grande e pesante porta del teatro e mi sedetti in una delle sedie nere che stazionavano alla fine proprio vicino alla porta d uscita. Era perfetto se non volevo traffico.

Lui intanto, da sopra al palco continuava a fissarmi. Indosso, portavo un vestitino blu che ad ogni ondata di vento cercava di alzarsi su. Per questo dovevo tenerlo anche se alla fine lo avevo messo per niente dato che non era tra i miei abiti preferiti. C'era chi cantava, suonava, faceva parti di film, quasi a tutti gli alunni del college piaceva stare a teatro, perché era divertente immedesimarsi in qualcun altro e poi le ore passavano veloci, c erano solo due ore.

Il teatro era più colorato confronto alle classi, era molto più bello e ci si sentiva a proprio agio. Gli studenti negli anni scorsi avevano dipinto le pareti, e avevano fatto dei graffiti. Dietro al palco si potevano scorgere un baule grande e marrone dove erano posti i vestiti per fare le proprie parti. C'era lo spogliatoio per le ragazze e per i ragazzi. Avevano fatto in modo che la parte "teatro" fosse la più bella di tutte. Jacob mi stava fissando mentre due ragazzi provavano la parte per una specie di storia che avevano creato per fine anno.

A quanto ascoltavo, "la storia parlava di una ragazza che era malata e l ultimo giorno prima che morisse aveva chiesto a suo padre un ultima cosa. Il padre con i soldi che sua figlia aveva messo da parte, fece aprire dei centri per dei bambini che erano orfani. Questo è sempre stata una cosa che sua figlia desiderava. Rendere le altre persone felici, anche se lei stava male ciò non importava. Ha avuto l ultima forza per avverare il suo sogno. Solo che il padre d allora, tutte le festivitá che passavano restava a casa, triste e deluso dalla vita che inizió a chiudersi in se stesso"

Era davvero una bella storia anche se non si capiva chi l aveva scritta. Finite queste due ore di teatro, stavo prendendo il mio zaino, gli studenti erano già tutti andati via. Jacob era intento a scrivere su un foglio di carta i nomi di quelli che voleva aggiungere al copione. Quando feci per alzarmi dalla sedia e un chiodo che sbucava dal bordo della sedia mi strappó un pezzo di vestito ferendomi la gamba.

Jacob a sentire la mia lamentela, corse a vedere cosa fosse successo. Era solo un taglietto ma bruciava. Lui si diresse verso il cassetto che si trovava nella cattedra (si, aveva una cattedra anche in quella parte di aula) prese un disinfettante e si avvicinó a me. Appoggió delicatamente il pezzetto di cotone bagnato di disinfettante nella mia piccola ferita, Sempre guardandomi negli occhi. <<Sei bellissima.>> mi disse lui. Io non dissi niente, era così bello. E se quello che mi aveva spiegato fosse stato vero?

<<senti, tu sai già come la penso io. Su quella storia mi sono promessa di non rivederti più>> le dissi. Anche se, avrei tanto voluto dirle altro. Lui si avvicinó di più a me, adesso eravamo attaccati. Potevo sentire il suo profumo , e il calore del suo corpo. Le mie forme attaccate a lui era come arte, eravamo come arte. Non pensai più a niente, il mio istinto mi diceva di fidarmi di lui. Mi ero completamente lasciata andare. Lo baciai...

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Ed è così che Abby, ascolta il suo cuore. Almeno una che lo fa. Come vi è sembrato questo capitolo?❤🤔

Malata di te -COMPLETA-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora