CAPITOLO 31

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<<Quando avrai intenzione di dirci qualcosa?>> chiese Carol mentre a passo svelto stavamo raggiungendo La classe dove si sarebbe tenuta la materia scienze. <<Carol, ti ho già raccontato una bella parte.>> dissi io, camminando veloce per paura di arrivare in ritardo.

<<Non mi hai raccontato un granché, mi aspettavo dettagli e cose oscene, più cose oscene che dettagli.>> disse Carol standomi al passo. Portava delle ballerine rosa, su cui era difficile camminanci per via del male che provocava ai piedi e alle dita.

<<Non è il momento di raccontarti niente, oggi viene mia madre a trovarmi, e tu non devi sapere nulla fino a quando non andrà mai via, sai che mia madre ha un occhio da falco in fatto di bugie.>> dissi io a Carol che si era fatta beccare da mia madre un sacco di volte. Una volta, eravamo piccole e mi ricordo che

Eravamo andate a "pedinare" per gioco il ragazzo del vicinato che mi piaceva, dopo essere tornate a casa mia madre ci fece delle domande su dove eravamo state e c'inganno dicendoci che un vicino di casa ci aveva viste. Carol, imbranata da qual era ci era cascata

E aveva fermato mia madre dicendoli "l abbiamo seguito soltanto per gioco" da li era partita la mia punizione di un mese senza uscire. Non fraintendetemi, io dico ogni cosa a Carol ma non quando sta per arrivare mia madre. Anche perché ci sono molti altri episodi, meglio se non ve li racconto,

Dove Carol fa pasticci. <<dai entriamo in classe, ma devi promettermi che mi racconterai.>> disse Carol. Sembrava una bambolina come camminava, tutta aghindata, con un vestitino a puá, i capelli sciolti con un cerchietto anch'esso a puá che fermava i ciuffi che li andavano davanti infastidendola.

Bonnie invece questa mattina era andata a fare una delle sue attività, lettura dei libri Horror, era molto appassionata di queste cose, spesso cercava su internet fate, vampiri, folletti ecc ecc tutti personaggi fantastici non esistiti ma che a lei piacevano tanto. Dai ragazze chi di noi una volta non ha cercato su internet "e fate esistono?" L abbiamo fatto tutte.

La curiosità di sapere è bello quando si tratta di queste cose. La mia tutina in jeans stretta mi ostacolava nel sedermi nella sedia. Mi stava molto stretta, era anche molto fastidiosa, l avevo comprata l anno scorso in uno di quei mercatini e bancarelle in piazza ad una festa, non ricordo bene quale ma appena l ho vista me ne sono innamorata.

Costava poco ma era davvero bella. La nuova prof di scienze entró dato che quella che avevamo era stata portata in questura per la storia di Emily la pazza. Varcó la soia una giovane ragazza molto bella, sembrava avesse i miei anni. Aveva la pelle bianca bianca come una mozzarella, il viso pulito neanche una traccia di trucco,

I suoi capelli arancioni corti le cadevano sulle spalle, erano davvero belli e lucenti. Portava dei pantaloni neri a zampa d'elefante ma che risaltavano il suo lato B. Una canottiera bianca e leggera dove s'intravedeva il suo reggiseno. Aveva un aria dolce e buona, volevo proprio crederlo.

I ragazzi avevano la bava che li scendeva dalla bocca, si poteva vedere come la guardavano. Al college quasi sempre mettevano prof giovani, non sapevo bene il perché, forse perché dovevano fare pratica oppure chi lo sa, comunque sia non fecimo granchè lezione. La prof aveva deciso di farsi conoscere e come primo giorno non era stato male.

Aveva raccontato in un ora tutta la sua vita, di come era arrivata fin qui. Non stavo ascoltando perché mi limitavo a mandare SMS a Jacob col mio nuovo telefonino sotto il banco. Avevo capito solo che lei era arrivata fin qua solo con la sua forza di volontà e la sua grinta, era arrivata qua da sola, ed è questo che si dovrebbe insegnare nelle scuole secondo me.

Perché la vita vera e reale è fuori. Chi ci insegna a essere forti? Nessuno. Purtroppo ci dobbiamo rimboccare noi le maniche per superare ogni traguardo. E chi non ha un aiuto da parte della famiglia? Deve imparare a crescere da solo, la forza cel avrà già dentro di sé.

Jacob: cosa vuoi mangiare stasera?   10:00 pm.

Mi aveva scritto Jacob. Pensava già a cosa fare da mangiare stasera.

Io: Non lo so, decidi tu. Sono un pó sovrappensiero al momento scusa ...  10:01 pm

Ed era così, i pensieri erano tornati. Quando non stavo con lui la mia testa iniziava a riempirsi di molti pensieri negativi, domande, eventi brutti del passato. Carol era indaffarata a leggere un nuovo suo libro che le aveva regalato Cameron. Mi alzai dalla sedia per andare al bagno,

Non mi sentivo molto bene. Il mio telefono continuava a vibrare per via dei messaggi che molto sicuramente mi stava mandando Jacob. Il bagno era difornte alla classe, aprí la porta e andai verso al lavabo in marmo bianco, c era un enorme specchio sopra al lavabo, il mio viso era molto sciuppato, stanco.

Aprí l acqua e mi sciaccquai il viso, i polsi e dietro al collo, così mi faceva mia madre quando ero piccola e c era molto caldo. Solo che purtroppo non sentivo caldo, sentivo come se tutti i problemi di questo mondo fossero nella mia schiena. Carol non si era accorta che ero via, neanche volevo disturbarla, poverina faceva già tanto per me come essermi vicina.

La porta del bagno si aprí, qualcuno entró, era la nuova  prof di scienze. Subito, si accorse che qualcosa non andava. <<ehi, tutto apposto? Ho visto che non sei più rientrata così sono andata a controllare.>> Mi disse lei. Era molto dolce davvero. <<tutto apposto prof, solo una carenza di zuccheri.>> dissi io mentendo anche se lei non era molto convinta.

<<cosa è successo? Se vuoi parlarne io ci sono. Non ho molti anni di differenza con te, siamo quasi coetanee. Piacere, Dafne>> disse lei porgendomi la mano. All inizio, non riuscivo a fidarmi per via di quella storia...Ma dopo le ho dato la mia mano in segno di rispetto. <<grazie prof ma come ho detto, ho avuto solo una carenza di zuccheri>> uscí fuori dal bagno lasciandola così, non potevo raccontare la mia storia ad un estranea.

Jacob: ehi, tutto bene?? 10:20 pm

Jacob: dove sei? 10:20 pm

Jacob: non è bello farmi preoccupare così lo sai? 10:21 pm

Jacob: sto arrivando li in classe da te 10:21 pm

Jacob: rispondimii 10:23 pm

Jacob era molto preoccupato, dovevo scriverle altrimenti sarebbe venuto qua.

Io: tutto apposto, non preoccuparti, mi passi a prendere? Non voglio rimanere qua.

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Finalmente sono riuscita a scrivere anche questo capitolo😪ho trovato un piccolo spazio🙄Jacob si preoccupa tanto eh🙄🙄

Malata di te -COMPLETA-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora