CAPITOLO 33

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Il sole illuminava la stanza, mi svegliai un pó accecata. Le coperte erano tutte per terra mi alzai e le raccolsi ricordandomi i bellissimi momenti che avevo passato quella notte. Ero nuda mentre indossavo dei vestiti accarezzai la mia pelle pensando alle sue carezze che mi facevano diventare matta.

Ogni suo tocco mi aveva fatto impazzire. Misi un pantaloncino nero e una maglietta a maniche corte rosa per avviarmi verso il bagno. Lui non c'era in camera e ne tanto meno in bagno. Era giù in cucina, mi sentí. <<vedo che ti sei svegliata dormigliona. È pronta la colazione>> disse lui con una tazza in mano, molto probabilmente c era del caffè al suo interno.

Sorrisi, non dissi altro e mi avviai in bagno per una doccia. Chiusi la porta alle mie spalle. L acqua calda mi bagnava il corpo, era puro rilassamento. Stavo bene, ero felice non avrei voluto desiderare altro. Purtroppo le cose non durano per sempre, ce sempre qualcuno che rovina tutto. Misi dei leggins neri e una canottiera bianca e scesi giù.

Il mio telefono appoggiato al tavolo si accese, era il numero di mia madre, lo conoscevo a memoria. Carol le aveva dato il mio numero. Risposi felice. <<Mamma ehi...>> dissi io ma lei inizió ad urlarmi al telefono come una pazza. <<Abby? Abby, dove sei ti avrò fatto almeno 10 chiamate, a scuola non sei andata.>> disse lei preoccupata.

Guardai lo schermo del telefono eh sì, erano più di 10 chiamate, avrei dovuto mettere la suoneria. Cercai di tranquillizzare mia madre. <<mamma ehi, è tutto a posto. Non avevo messo la suoneria tutto qua, mi sono svegliata tardi, sono a casa di un amica ora cerco di andare a scuola. È ancora presto.>> dissi io ma lei evidentemente era più avanti. Sapeva tutto, qualcuno di molto vicino a me

Mi aveva pugnalata alle spalle. Lei pianse. <<mi deludi Abby. Ti ho cresciuta con valori, non so...forse ho sbagliato io. Forse ho sbagliato nel modo in cui ti ho cresciuta. Perché mi nascondi le cose...Abby 30 anni..È troppo grande, chissà magari è un bravo ragazzo ma con una maschera. Tutti abbiamo una maschera Abby. Senti tua madre ti prego non voglio che frequenti lui. Potrebbe essere tuo zio o addirittura tuo padre.>> disse mia madre.

Già, proprio mia madre quella che doveva capirmi e stare sempre dalla mia parte indipendentemente. Mi scese una lacrima a sentire quelle parole, stavo male. Non volevo sentire più niente, lei parlava ed io ero assente. Chiusi il telefono dimenticandomi che era mia madre. Mi sedetti sul divano in preda alle lacrime e al dolore.

Jacob venne a sedersi subito accanto a me cercando di calmarmi. <<io non ho nessuna intenzione di metterti contro tua madre però se io fossi una madre ti starei accanto minuto per minuto e giorno dopo giorno. Tua madre sbaglia perché non riesce ad ascoltarti, ti vuole perfetta ma non tutti lo siamo. Anzi, nessuno lo è. Ti racconto una storia, vieni qui.>> disse lui prendendomi la testa e appoggiandomela al suo petto.

<<anche io ho avuto una storia proprio come la tua ma non dalla parte di mia madre ma dei miei fratelli. Si, dai miei fratelli i quali dovrebbero stare accanto ad un fratello e capirlo nonostante tutto. Io e i miei 3 fratelli ci siamo separati ognuno per la sua strada quando avevamo compiuto 18 anni. Non accettavano il fatto che io ero sempre via per lavoro o per studi, volevano che sposassi una a caso,

Che facessi bambini e che cosa? Dovevo fare il lavoro che volevano loro? Volevano che diventassi come loro? Tutti sposati con dei figli, una famiglia felice a quanto si vede per strada. No. Non era quello che volevo. Ho seguito il mio cuore, ho seguito mio padre il mio angelo custode. Non me ne pento sai? Ho trovato te che sei la cosa più bella che mi sia mai capitata. Sei i miei sorrisi e ti proteggeró fino a quando tu mi vorrai.>> disse lui stringendomi.

Mi alzai e lo abbracciai con la faccia tutta bagnata di lacrime. Era la prima volta che qualcuno mi diceva così belle parole. Era la prima volta che lui si era sfogato con me, ed era la prima volta che sentivo cose forti per qualcuno. <<ora, asciugati il viso e andiamo a scuola che tu sei più forte di tutti.>> disse lui porgendomi la tazza con al interno del caffè.

Salí su, andai nella stanza e mi truccai , presi la mia borsa, il mio telefono e insieme a Jacob andammo a scuola. Non era il momento, Jacob e mia madre non si dovevano vedere, l avrebbe guardato con disgusto e non volevo farli questo. Lui era molto più di quel che pensavano. <<Parcheggiati qua.>> le dissi io. <<io vengo con te, non ho paura di nessuno, non ho niente da nascondere>>

Disse lui scendendo dall auto.
Il mio telefono era pieno di sms da parte di Carol e bonnie. Mia madre era all entrata della scuola, l aveva fatto davvero, quel giorno pensai che non l avrei perdonata.

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sono ritornataaaaa eccomi qua con tante sorprese. Scopriranno che la madre di Abby non è così perfetta come si dimostra. Abby e Jacob? Che pensate del loro amore? Dovrebbero stare insieme?❤🦋

Malata di te -COMPLETA-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora