Sapevo che, se avessi chiesto di quel tema al professore, lui non mi avrebbe potuto dire il nome, per rispetto verso i confronti di chi l aveva scritto. Avrei escogitato di sgattaiolare di notte in cerca di quel tema, non so perché ma la scrittura e il modo di parlare che racchiudeva il testo, mi erano molto familiari. Mentre pensavo fui disturbata da Carol che provava a lanciarmi palline di carta bagnate per farmi girare verso di lei
<<Che ce!>> dissi a voce bassa, lei mi lanció un bigliettino ed io lo aprí velocemente.
"Mi serve un favore plese, stasera dovremo seguire Cameron fuori dal college perché mi ha detto che deve andare a fare una commissione, mi è apparso molto strano..ti prego"
Baci CarolMi voltai accartucciando il bigliettino e mettendolo nel mio astuccio <<Scordatelo, non possiamo passare guai.>> Li dissi io. Intanto bonnie aveva un aria così triste, non ci degnava neanche di uno sguardo. Carol alzó le sopracciglia e sorrise di gusto. Come se stesse preparando qualcosa. <<Io ti aiuto col professore in cambio, dai senza di me non ce la faresti. E poi mi devi un favore per quella volta che ti sei ubriacata ed io ti salvata da tua madre>>
Rise lei alzando la voce mentre parlava. <<Signorina Carol!>> <<Shh shh vabene, sei sempre la solita.>> lei era quella che mi faceva fare sempre molte figure..
La lezione Finí, io e il professore non c incontrammo stavolta, io mi introdussi nella folla di studenti per non essere fermata da lui per il mio tema..Non mi andava di parlarne. Io e Carol ci dirigemmo alla mensa, bonnie non era con noi. <<Hai visto bonnie?>> Chiesi a Carol. <<Sarà andata in bagno.>> <<Strano..oggi Non ha aperto bocca.>>
<<Sai com è fatta, Sta per conto suo.>> Mi disse lei. Non ci feci caso, stavolta alla mensa servivano pizza, il venerdì era il mio giorno preferito. Mangiai con foga anche perché avevo una fame da lupi. Finimmo di mangiare e ci inoltrammo nel corridoio, vidi dei fogli appesi, bisognava escriversi ad attivitá e club. C era un foglio che indicava iscrizioni al teatro.
<<Carol, fermati un attimo. Hai una penna>> <<Oh dai, non dirmi che vuoi seriamente iscriverti.>> Mi disse lei porgendomi una bic Blu. Scrissi il mio nome e il mio cognome, "Abby Sullivan", Carol aprí la porta del dormitorio ma bonnie non era ancora arrivata dal bagno. Decisi di andare a vedere se si fosse sentita male.
<<Vedrai che non ha niente!>> urlò Carol da lontano. Salí le scale fino a raggiungere il bagno delle ragazze difronte alla nostra classe, aprí la porta, era un normale bagno con 4 porte, immaginate la fila ai bagni nelle lezioni perché naturalmente non puoi andare a farti 100 k per andare in bagno nel tuo dormitorio.
Mi accovacciai e notai nella seconda porta, un paio di scarpe Nike, ero sicurissima che erano quelle di Bonnie. Bussai una due volte. <<Bonnie, dai apri! Sono Abby, apri.>> dissi insistentemente, alla fine aprí, si decise, il suo volto era marchiato da molte lacrime, i suoi occhi erano gonfi per quanto aveva pianto.
L abbracciai, immaginavo fosse lei l autrice di quel tema perché in tutta la lettura del tema, era diventata triste e cupa in volto, e adesso era tutto chiaro. La strinsi forte a me. Le asciugai le lacrime, immaginavo il dolore che aveva passato. Abbandonata da tutti, dev essere stata dura.
Le sciacquai il viso, la pettinai e la truccai con i miei trucchi che avevo nello zaino. Rimanemmo li, sedute vicino al lavandino a parlare, eravamo molto simili. Ritornammo al dormitorio. il professore era dietro di me, voleva parlarmi. <<Bonnie, stai un pó a letto, arrivo subito>> lasciai la mia amica al dormitorio entra Carol mi seguiva con lo sguardo, raggiunsi il professore.
<<Che ce ora? Ho fatto qualcosa di male?>>
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Ehi, ciao a tutte, ho scritto questo capitolo ieri con calma❤Non pensate che Abby è stata troppo aggressiva nei confronti nel professore? E cosa vorrà dirle? E bonnie? È lei l autrice del tema, pensate che Abby ha fatto bene ad aiutarla? E cosa ne pensate del carattere di Carol?
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Malata di te -COMPLETA-
RomanceI pensieri, m' incasinavano la testa. Penso di essere sempre stata così, apparivo felice fuori ma, dentro avevo un sacco di domande che mi tormentavano. Ero forte, o almeno lo davo a vedere..e poi? Di notte bastava un piccolo pensiero a farmi piang...