CAPITOLO 30

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Ed eccomi qua, nel letto del mio professore d'inglese. Dirlo in questo senso sembra abbastanza strano...Ma vabbè, guardo l'ora nella sveglia nera posizionata nel comodino al mio fianco. Erano le 6:00 del mattino. Lui era sdraiato vicino a me, era così bello. accarezzai con la mano i suoi morbidi capelli neri,

Mi alzai senza svegliarlo e andai dritta al bagno. Starete pensando se ieri notte...Bhe, no. Non era il momento giusto. Ieri notte abbiamo parlato, riso, guardato un pó di tv e dopo accoccolati e abbracciati come due bambini ci siamo addormentati. Chiusi la porta del bagno alle mie spalle.

Mi feci una doccia calda rilassante. Era tutto così bello qua, non fraintendetemi. La casa, e cose che aveva dentro erano belle si ma la cosa davvero bella era che stavo bene. Stavo bene con me stessa, non avevo pensato a niente di brutto che mi aveva fatto ricadere. Mi sentivo libera, era lui che mi faceva stare bene.

Uscí dalla doccia, usando un asciugamano bianco trovato pulito, piegato e posto nel mobile bianco in cui cen'erano tanti altri. Mi rivestí con la roba che avevo la notte scorsa dato tutto il casino che si era creato con la storia di "Emily la pazza" non avevo avuto il tempo di prendere dei vestiti. Raccolsi l asciugamano usato e lo buttati dentro il cesto rosso della biancheria che era posizionato vicino al lavabo.

Raccolsi i miei capelli bagnati in uno chiñon e uscí dalla porta trovandomi lui appoggiato alla ringhiera del corridoio. Si stropicció gli occhi. <<Sempre mattiniera eh.>> disse lui entrando nel bagno e lasciando la porta completamente aperta! Si, esatto avete sentito bene. La porta era aperta e lui stava facendo pipí davanti a me.

Ero a bocca aperta. <<Che ce?>> mi disse lui come se fosse stata la cosa più normale del mondo. <<no, fai pure, Lascia la porta aperta.>> dissi io andando in camera a guardarmi allo specchio, come se lo specchio del bagno fosse stato invisibile. <<io la vedo come cosa normale. Sei una ragazza, io sono un ragazzo. Sono cose normali, non abbiamo niente di cui nasconderci o vergognarci.>> disse lui andando

Per cercarsi dei vestiti per poi lavarsi. <<oh, quindi se tua madre ti viene a fare visita a casa tu lasci la porta del bagno aperta mentre devi fare le tue cose?>> dissi io mettendo bene il lenzuolo distrutto nel letto. <<diciamo che sono un pochino diverse le cose. Lei è mia madre e tu sei una mia amica, ci conosciamo più in profondità, non c entra il fare "portarti a letto"

Che sia chiaro. Perché non è assolutamente questo che voglio fare se tu non vuoi. È solo una cosa mia, se sto bene e mi sento a mio agio io sono così" disse lui tranquillamente prendendo dei jeans e una maglietta a maniche corte blu, andando verso il bagno. <<Se vuoi prima di andare giù, puoi metterti una mia maglietta lunga  e delle culot nere che sono nel cassetto per cambiarti. Le culot sono di mia madre,

Le aveva comprate e poi dimenticate>> mi urló arrivato alla porta del bagno. Sarei andata così a scuola per poi cambiarmi una volta entrata nel dormitorio. Chiusi la porta e mi cambiai. Poi, scesi le scale e andai verso la cucina. Presi il mio telefonino dimenticato in soggiorno e aprí i cassetti della cucina per trovare qualcosa da mangiare.

Non ero la solita da fare queste cose, mi vergognavo molto a dir la verità, aprire i cassetti dei mobili degli altri non faceva per me, non era educato. Però sapevo che non si sarebbe arrabbiato anche perché le avrei preparato la colazione. Trovai della marmellata alle fragole e delle fette biscottate, dal frigo tolsi un succo all'arancia,

Posizionai la marmellata nelle fette e poi in due piatti, misi il succo nei bicchieri. Eravamo di fretta, tra un ora dovevamo Almeno essere pronti per andare. Pensavo a quel che aveva detto Jacob prima, sul non vergognarsi e queste robe qua. Era un tipo che aveva una libertà di espressione molto elevata, non gli importava ciò che potevano pensare le persone davanti ad un gesto simile,

Mi piaceva il suo modo di pensare, era molto libero. Era bello che dicesse le cose dirette. Ero seduta al tavolo quando lo vidi uscire con l asciugamano legato in vita, non c era niente di male, e poi mi aspettavo già che uscisse così anche se pensavo che l asciugamano lo lasciasse in bagno...in due minuti scese dalle scale con un profumo che avvolse completamente l intera cucina.

<<che ti sei messo? Tutto il negozio di profumi?>> esclamai tossendo tre volte. <<Che abbiamo qui, una bella colazione. Grazie anche perché io la maggior parte delle volte mi sveglio un pó tardi e ho il tempo di una doccia di 5 minuti e di un caffè scarso.>> disse lui mangiando la fetta di marmellata. Ero felice, vederlo così mi dava una sensazione bellissima dentro.

Sorrisi, finimmo la colazione e ci dirigemmo fuori. Lui chiuse la porta di casa mentre io ero già andata a sedermi in macchina. <<ti stanno bene quei vestiti.>> disse lui aprendo lo sportello. Mi guardai e dissi <<sembro una senzatetto>> risi io. <<No, sembri una tosta.>> disse lui. <<Approposito, hai il telefono con te?>> continuó lui. <<Si, preso.>>

<<Ti ho già messo una scheda, puoi mandarmi messaggi. Ecco questo è il mio numero.>> disse lui consegnandomi un fogliettino di carta con il numero scritto in penna blu. <<più tardi ti manderó un messaggio>> dissi io. <<Non preoccuparti, ho già il tuo numero, ti manderó io un messaggio così tu dovrai solo rispondermi>> disse lui guardandomi.

Era così bello...avrei avuto molte cose da raccontare a Carol. Approposito, quando mi mancavano le mie amiche. In neanche 4 minuti eravamo arrivati al college. Jacob parcheggió a due passi dal college, Io scesi in fretta senza farmi notare dagli studenti. <<miraccomando, ci sentiamo dopo>> disse lui baciandomi la mano che era appoggiata al finestrino.

Attraversai il college e subito a passo svelto raggiunsi il dormitorio. Bonnie era sdraiata a terra con un telefonino in mano, ridendo da sola mentre Carol era con Cameron sul letto. <<buongiorno anche a voi>> dissi io. <<Abby!>> Carol scese dal letto e venne a saltarmi addosso come una bambina che vede la madre per la prima volta.

<<Abby>> anche bonnie venne verso di me abbracciandomi. <<mi siete mancate. Ciao anche a te Cameron>> dissi. <<Amore, ci sentiamo dopo. È ora che vada, devo finire gli allenamenti.>> disse Cameron a Carol baciandola in bocca. <<voi due sempre più affiatati eh.>> dissi a Carol. <<ma che vestiti hai addosso, sembri una...>> disse Carol <<Barbona?>> dissi io concludendo.

<<Si. Approposito dopo l accaduto di Emily, dove sei stata? Neanche ci hai avvisate. Che hai fatto eh?>> chiese Carol dandomi addosso. <<brava, noi siamo le tue amiche e tu neanche ci racconti.>> disse bonnie. <<Ragazze, con calma. Sono appena arrivata, so solo che ho un sacco di cose belle e piccanti da raccontarvi.>> le mie amiche si guardarono e arrosirono.

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Capitolo 30 finito! Da oggi aggiorneró sempre promesso.💙anche io sarei stata felice di rivedere le mie amiche, e voi?💙Jacob è molto libero come ragazzo, fa un pó quello che li pare.🙄💙

Malata di te -COMPLETA-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora