CAPITOLO 9

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"Sono sempre stata un bambina molto vivace fin da piccina, la sera me ne stavo in cortile a giocare con dei bambini del vicinato. Mia madre stava ai fornelli a preparare il budino che era la mia merenda preferita. Mio padre tornava la sera tardi e prima di mettermi a letto, mi raccontava le sue avventure nei posti lontani come la romania e la germania, di aver visto animali che neanche esistevano nella terra, attraverso i boschi e di esser stato invitato a casa di persone molto molto piccole. Mio padre, era così. Era sempre stato così, un brav'uomo, andava a lavoro e poi ritornava a casa. Una sera, avevo appena compiuto 10 anni, lui non tornó. Sono stata davanti a quella finestra per giorni e giorni aspettando il suo ritorno ma, niente. Nessuno seppe niente di lui, il suo telefono risultava spento. Ancora oggi vi dico che non mi do una spiegazione per questo, era tutto perfetto. Penso che da quel giorno in cui lui è andato via, qualcosa è cambiata dentro di me per sempre."

Presi la mia pagina e la chiusi in quattro parti mettendola nel libro d inglese a pagina 7. Sentivo un vuoto dentro, la gola che mi si chiudeva e mi faceva male dalle lacrime e dalle urla che volevano uscire. Ho voluto condividere questa mia storia con l intera classe. Non nascondo niente, è la mia vita. Guardai l orologio, erano già le 18:00 della sera, Carol non era ancora tornata mentre bonnie stava ancora davanti al computer finendo il suo testo. Mi ricordai dell appuntamento col professore. Scavai tra i miei vestiti fino a trovare un bellissimo top nero ed una gonna a vita alta bianca. Presi le mie Vans e me le misi ai piedi, diedi una sistematina ai capelli rendendoli più mossi e andai. <<bonnie, io vado. Se vedi Carol dille che sono uscita e che ritorneró presto>> bonnie mi guardó con affare sospetto. Corsi via prima di riderle in faccia.

Mi diressi veloce fuori in giardino trovando davanti a me una bellissima macchina nera che doveva essere una BMW. Il finestrino dell auto si abbassó. <<Dove la porto signorina?>> Mi disse Jacob. Mi diressi subito per aprire lo sportello e sedermi. <<si puó uscire fuori dal college o se ti fermano ti licenziano?>> Mi guardó e rise. <<Scherzi?, certo che puoi uscire, non sei una detenuta.>>

<<Dove vorresti andare?>> Mi chiese lui iniziando a mettere la macchina in moto. <<Non lo so, sei tu che devi trovare un modo per ringraziarmi.>> guardó la strada sorridendo e inizió a guidare. Era molto attento a guardare la strada, a volte mi dava occhiate lo notavo dallo specchietto mentre guardavo fuori.

Arrivammo in una stradina in mezzo al bosco in cui, alla fine si trovava un ristorante bellissimo ricoperto di luci fuori. All interno una bellissima atmosfera ci attendeva. Luci basse e in ogni tavolo fiori colorati. <<un punto per te, questo posto è bellissimo>> li dissi io. Mi sedetti, la cameriera venne verso di noi, <<Volete qualcosa da bere? Nel frattempo che vi portiamo i menù?>>

<<Spumante, grazie e per la signorina?>> Lo guardai <<anche per me..un bicchiere di spumante>> direi che mi ero fatta molto condizionare da quel ragazzo ma anche che sarebbe stata una bella serata..

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Ho aggiornato, anche se questo capitolo fa cagare:( perdonatemi❤spero che domani mi venga più ispirazione

Malata di te -COMPLETA-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora