❁ twenty-eight ❁

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"Don't be that way, fall apart twice a day, I just wish you could feel what you say. Show, never tell but I know you too well, got a mood that you wish you could sell."

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Santa Monica, California. 2020

Questa mattina salterò il mio turno di lavoro.
Dana e Margo sono andate al Canyon Moon come sempre, ma Mel è a letto e non si è ancora svegliata, non ho intenzione di lasciarla sola.
Ieri sera quando sono tornata a casa sono riuscita a calmarla fino a farla arrivare a letto, le ho lavato il viso dal trucco, le ho tolto il vestito e fatto indossare il pigiama, poi si è addormentata.

Nonostante ciò non sono riuscita a parlarle e non sono affatto tranquilla, perché quel che è successo non è da lei.
Ora sono in cucina, intenta a prepararle qualcosa da sgranocchiare e da bere, così che poi possa prendere un'aspirina e superare i postumi della sbornia di ieri sera, anche perché abbiamo davvero bisogno di parlare seriamente, non lo facciamo da un po'.
Dopo aver sistemato tutto su un vassoio torno al piano di sopra e silenziosamente entro nella nostra stanza, poso il vassoio sul comodino e mi siedo di fianco a Melody sul letto.
Le passo una mano sulla fronte e lei mugola leggermente, pian piano finalmente apre gli occhi ed io le sorrido appena

-buongiorno, bella addormentata- ridacchio

-buongiorno.. aspetta, è tardi!- esclama scattando sul letto per mettersi seduta, ma non appena lo fa si porta di colpo le mani alle tempie
-ahi.. dobbiamo lavorare, è tardi e..- scuoto la testa interrompendola

-Dana e Mar sono già lì, tu hai una sbornia da superare, così abbiamo deciso che sarei rimasta a tenerti compagnia- le spiego, dopodiché afferro il vassoio e lo poso sul letto davanti a lei
-ti ho preparato la colazione, e un'aspirina- le faccio notare

-oh.. grazie tesoro, ma non ho molta fame- mormora

-non ti ho chiesto se avessi fame Mel, devi mangiare o starai peggio- spiego premurosamente, lei sospira appena, poi però mi dà ascolto

-ad una condizione, ci dividiamo i pancakes- afferma, quindi annuisco

-d'accordo- accetto, e pian piano riesco a farle mangiare qualcosa.

Quando finalmente comincia a svegliarsi sul serio decido di tirar fuori l'argomento e parlare dell'accaduto

-cos'è successo ieri sera?- domando dopo aver mandato giù un boccone dei miei pancakes

-che intendi?- domanda lei corrugando la fronte intenta a masticare, io sgrano gli occhi e una risatina sfugge dalle mie labbra

-che intendo? Mel, le ragazze mi hanno chiamata perché non riuscivano a gestirti, non sapevano come controllarti, sono dovuta tornare per cambiarti e metterti a letto, eri ubriaca fradicia- spiego

Sunflower ❁ [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora