Sunflower ❁ [h.s.]

❁ thirty ❁

“Her lips, her lips, I could kiss them all day if she'd let me; her laugh, her laugh, she hates but I think it's so sexy, she's so beautiful and I tell her every day. Oh, you know I'd never ask you to change, if perfect's what you're searching for then just stay the same, so don't even bother asking if you look okay, I'll say: when I see you're face there's not a thing that I would change, 'cause you're amazing just the way you are.”

❁ thirty ❁

Santa Monica, California. 2020

Questa mattinata di lavoro qui al Canyon Moon è stata estenuante, o meglio, lo è, dato che non siamo ancora giunti all'orario di chiusura, abbiamo all'incirca un'oretta davanti a noi.

Dana e Margo stanno già pulendo il retro della caffetteria per portarsi avanti con il lavoro e non dover fare tutto alla fine, i ragazzi sono in cucina, mentre io e Melody siamo al bancone a servire i clienti.
Onestamente è il ruolo che preferisco, insomma interagire con la gente mi piace nonostante sia una ragazza a primo impatto un po' timida.

Il piccolo campanello posizionato al di sopra della porta d'ingresso suona attirando la nostra attenzione quando qualcuno entra in caffetteria, quindi immediatamente sollevo lo sguardo, notando che non si tratta di uno dei nostri clienti abituali.
Due donne bellissime camminano verso il bancone, entrambe sono vestite con cura e i loro visi sono letteralmente illuminati dai sorrisi che si scambiano durante la conversazione.
Adoro le persone che riescono a cambiarti la giornata semplicemente sorridendo, voglio dire, ci sono clienti che quando arrivano qui neppure salutano, a malapena ci guardano in faccia e beh, un sorriso sarebbe chiedere troppo.

-Buongiorno- salutano entrambe cordialmente rivolgendomi un sorriso, una delle due è più giovane e la somiglianza tra di loro mi porta ad ipotizzare che siano madre e figlia

-buongiorno a voi- le saluto ricambiando il sorrido
-gradite qualcosa?- domando poi

-oh uhm, sì, ma avremmo bisogno di un'informazione prima, se non è un disturbo- parla la donna più giovane

-certo, nessun problema, come posso aiutarvi?- chiedo tranquillamente

-Harry è qui?- domanda l'altra donna, io corrugo leggermente la fronte confusa, poi però annuisco

-mhm, vado subito a chiamarlo- affermo

-grazie mille- rispondono loro, quindi mi allontano da loro e mi dirigo verso la cucina alla ricerca del riccio, faccio capolino dalla porta e lo scorgo immediatamente intento a preparare dei croissants

-H?- lo chiamo, e i suoi occhi incontrano subito i miei

-sì?- chiede

-potresti uscire un attimo? C'è qualcuno che ti cerca- spiego, il riccio quindi annuisce e dopo essersi lavato ed asciugato le mani, mi segue fino al bancone.

Quando vede le due donne il suo viso si illumina e finalmente capisco.
Come ho fatto a non notarlo prima? Come ho fatto a non rendermi conto della somiglianza?

-Mamma, Gem! Che ci fate qui?- domanda sorpreso facendo il giro del bancone per raggiungerle

-eravamo da queste parti per delle commissioni e abbiamo pensato di passare a salutarti- spiega sua madre abbracciandolo

-vi va di sedervi? Vi porto qualcosa- offre il riccio

-ti unisci a noi?- domanda sua sorella

-d'accordo, Sun, anche tu?- propone Harry, alla sua domanda inaspettata inizialmente arrossisco

-i-io? Uh, ne sei sicuro?- domando incerta, ma il riccio annuisce

-va' pure, Margo mi darà una mano se ne avrò bisogno ed entro cinque minuti servirò il vostro tavolo- si intromette Melody, io le rivolgo un sorriso e mimo un grazie con le labbra, quindi seguo Harry, sua madre e sua sorella fino ad uno dei tavoli, dove ci accomodiamo.

Harry ci presenta e le due donne sembrano esattamente come lui, gentili, solari e il loro sorriso è semplicemente contagioso, tranquillizzante.

-Aspetta.. ma io ho già sentito la tua voce..- sorride Anne, sua madre, sollevando un sopracciglio, io ridacchio scuotendo la testa, perché in effetti sì, abbiamo già parlato a telefono la sera che giocammo a truth or drink ed Harry fu costretto a chiamare sua madre perché elencasse pregi e difetti ad un'eventuale partner, ovviamente poi le disse che non si trattava di altro che un gioco

-esatto- sorrido di rimando

-la sera della famosa chiamata, non è così?- ridacchia Gemma rivolgendo uno sguardo a sua madre, che subito annuisce

-mi ero quasi illusa che mio figlio avesse finalmente deciso di presentarmi la sua ragazza- confessa Anne
-è sempre così riservato- aggiunge

-questo perché non ho una ragazza- sorride Harry, ma il suo tono di voce è leggermente stizzito

-ad ogni modo sono felice di conoscerti- afferma Anne rivolgendomi uno sguardo, alle sue parole sorrido ampiamente

-è un piacere anche per me- ammetto

-come fai a sopportarlo? So che siete parte della stessa comitiva- ride Gemma scuotendo la testa, suo fratello sgrana gli occhi fingendosi offeso e dopo aver cercato di nascondere una risatina colpisco appena il riccio con un gomito

-dopo un po' uno ci si abitua- lo prendo in giro
-certo non è semplice, ma non ho avuto molta scelta- rido, contagiando anche Anne e Gemma

-sappi che questa me la segno, non la passerai liscia- mi minaccia il riccio con fare scherzoso

-tremo dalla paura- continuo a prenderlo in giro, ma inconsapevolmente il riccio posa una mano sulla mia coscia al di sotto del tavolo, e al contatto sussulto appena.
Notando la mia reazione il riccio accenna un ghigno, ed io mi mordo le labbra cercando di comportarmi normalmente.
Decido allora di non prenderlo più in giro, consapevole che tutto questo potrebbe ritorcermisi contro, e la conversazione con sua mamma e sua sorella procede tranquillamente.

Sono felice di aver conosciuto Anne e Gemma, è come se in qualche modo mi avessero avvicinata ad Harry, grazie ai loro aneddoti sulla sua infanzia e a dettagli della sua personalità che non ero ancora riuscita a scovare, ora lo conosco meglio, è bello andare a fondo sul suo modo di essere, non sapevo di averne bisogno.

Spazio autrice

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All my love. G