❁ thirty-nine ❁

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“It's easy to say but it's never the same, I guess I kinda liked the way you helped me escape. Now the day bleeds into nightfall and you're not here to get me through it all, I let my guard down and then you pulled the rug, I was getting kinda used to being someone you loved.”

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❁ thirty-nine ❁

Santa Monica, California. 2020

Andrà mai meglio?

È passata all'incirca una settimana dall'ultima volta che sono uscita di casa, non ho visto nessuno se non le ragazze e Gabe.
Neppure i miei sanno quel che sto attraversando, solitamente con loro parlavo di tutto, e parlo di tutto, ma questa volta è diverso, questa volta non ho la forza di parlarne, adesso mi sento così apatica, quasi come se non provassi nulla, quando invece, però, provo anche troppo.
Questa settimana non ho lavorato, non sono uscita con la comitiva, non ho portato Jack a fare le sue solite passeggiate, di questo si è occupato Gabe.
È come se stessi esistendo, ma non stessi vivendo.

Insomma, io lo so, o almeno lo spero, che questa è solo una cosa temporanea, che prima o poi riuscirò a trovare la forza per rialzarmi e andare avanti, ma mi fa una tale rabbia sprecare tempo prezioso, mi fa una tale rabbia passare a piangere giorni in cui invece potrei ridere, mi fa una tale rabbia perché sento come se stessi esagerando, come se stessi facendo una tragedia di una cosa in realtà non così grave, ma le emozioni non si possono controllare, né giudicare, vanno accolte e accettate così come vengono, anche quando fanno male.
Però vorrei poter dimostrare a me stessa, in primis, e anche a chi mi circonda, di essere forte, felice, ma quando ci provo mi rendo conto di star crollando, e che non c'è nulla che io possa fare in questo momento per evitarlo.

-Sunny..? Sei sveglia?- la voce di Mar mi fa aprire leggermente gli occhi, mentre raggomitolata tra le coperte sul divano cercavo di far riposare gli occhi.
Ho pianto così tanto che mi bruciano terribilmente, sono rossi e gonfi, inguardabili e ho un dolore alla testa talmente forte da essere pulsante

-mhm..- mugolo

-dovresti mangiare qualcosa- suggerisce Dana premurosamente sedendosi sul bordo del divano tra me e Margo

-non ho fame..- mormoro

-almeno bevi un po' tesoro, tieni, ti ho portato del tè- sorride Mel porgendomi una tazza, quindi lentamente mi metto a sedere e titubante afferro la tazza

-grazie..- farfuglio
-a tutte e tre- aggiungo alternando lo sguardo tra di loro
-però non siete obbligate a stare qui con me, insomma, potete fare altro, posso restare sola, non sarebbe un problema- affermo

-non ti lasceremmo mai sola- afferma Melody

-esatto, mai- ribatte Dana

Sunflower ❁ [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora