❁ thirty-three ❁

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“When you hold me in the street and you kiss me on the dance floor, I wish that it could be like that, why can't it be like that? 'Cause I'm yours. We keep behind closed doors, every time I see you, I die a little more, stolen moments that we steal as the curtain falls it'll never be enough.”

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Santa Monica, California. 2020

Il garrito dei gabbiani e il dolce suono delle onde che si infrangono a riva mi cullano lontano dalle braccia di Morfeo, obbligandomi ad aprire gli occhi.
Un mugolio assonnato abbandona le mie labbra mentre mi rigiro tra le coperte nella tenda che ho condiviso con Harry per la notte e sorrido tra me e me ricordando il momento condiviso in acqua, ma quando voltandomi verso il suo lato non lo vedo al mio fianco, il sorriso svanisce dalle mie labbra.

Lentamente mi metto a sedere e sbadiglio stiracchiandomi, allungo una mano verso il mio vestito e lo indosso, dopodiché mi decido a far capolino dalla tenda.

-Buongiorno- eccolo, mi rivolge un sorriso mentre si occupa di ripulire il punto in cui la scorsa notte abbiamo acceso un falò

-buongiorno- parlo ricanbiando il suo sorriso, ma notando che nessuno dei nostri amici sembra essere sveglio corrugo la fronte
-ma che ora è?- domando confusa

-sono le sette- spiega

-oh..- mormoro sbadigliando ancora per poi strofinarmi gli occhi

-stavo pensando che potremmo andare a casa a preparare la colazione per tutti mentre gli altri si svegliano, che ne dici? Qui ho sistemato quasi tutto, eccetto per le tende- propone, io esco completamente dalla tenda per raggiungerlo

-penso possa andare come idea, ma non dovremmo prima svegliare qualcuno dei ragazzi?- domando

-avvertirò Lou, è il più mattiniero tra tutti- ridacchia avvicinandosi ad una delle tende, quindi annuisco e seguiamo le sue istruzioni.
Dopo aver avvertito Louis raccogliamo alcune delle cose e lasciamo la spiaggia chiacchierando tra di noi, dopo una ventina di minuti finalmente raggiungiamo l'appartamento dei ragazzi.

Entriamo in casa e lasciamo tutto all'ingresso dirigendoci subito in cucina, dopo esserci lavati accuratamente le mani ci dedichiamo a cercare in frigo e in dispensa gli ingredienti per preparare un'abbondante colazione, impiegandoci meno del previsto anche grazie alla musica allegra proveniente dalla radio che ci mantiene svegli e attivi.
Una notifica fa suonare sia il mio cellulare che quello di Harry, ma dato che il riccio è impegnato ad apparecchiare la tavola, afferro il mio cellulare dal ripiano vicino alla cucina e lo sblocco, ridacchiando tra me e me quando leggo il messaggio di Niall nel gruppo, poi lo mostro ad Harry.

 Una notifica fa suonare sia il mio cellulare che quello di Harry, ma dato che il riccio è impegnato ad apparecchiare la tavola, afferro il mio cellulare dal ripiano vicino alla cucina e lo sblocco, ridacchiando tra me e me quando leggo il messagg...

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-Devo fingermi sorpreso?- ridacchia il riccio riferendosi al fatto che Niall sia costantemente affamato

-potresti- rido anch'io mentre il riccio sistema l'ultimo vassoio in tavola
-oh uhm, H?- lo chiamo per avere la sua attenzione, quindi il suo sguardo cade su di me

-sì?- domanda scrutandomi

-questo pomeriggio sarò di turno al Canyon Moon con le ragazze e pensavo che, se ti va, potremmo pranzare al volo da McDonald's e passare a portare delle coperte al canile, ne ho conservate alcune- propongo rivolgendogli un sorriso

-oh.. uh, oggi? Mi piacerebbe Sun, davvero, ma avevo dimenticato di avere un impegno per pranzo, non posso..- si scusa portandosi una mano dietro la nuca
-ho un appuntamento- appuntamento: una singola parola, una pugnalata al centro del petto

-oh uh, okay..- mormoro deglutendo, ma sento gli occhi pizzicare e il cuore minacciare di perforarmi il petto.
Un appuntamento, Harry ha un appuntamento, un appuntamento con un'altra persona, una persona che non sono io
-non importa- aggiungo freddamente infilando in tasca il cellulare

-è che l'altra sera ad una festa ho conosciuto questa ragazza e tra un drink e l'altro qualcuno ci ha tipo combinati, quindi oggi usciamo a pranzo insieme- spiega, ma i miei occhi sono fissi sul pavimento, che al momento sembra avere un'aria così interessante

-non mi devi spiegazioni- ridacchio amaramente, cercando con tutte le mie forze di mascherare la delusione.
Ma che delusione, poi? Io e lui siamo amici, nient'altro

-volevo solo evitare che pensassi fosse mia intenzione darti buca- scuoto la testa interrompendolo e fingo un sorriso

-Harry, davvero- ribatto

-ma uh.. per te va bene? Insomma, se vado all'appuntamento?- domanda obbligandomi così ad incrociare il suo sguardo

-perché mai dovrebbe importarmi? Te lo ripeto, non mi devi nessuna spiegazione- affermo

-invece sì, siamo andati a letto insieme, Sun- mi ricorda lui, quasi come se non lo sapessi, quasi come se non lo ricordassi

-siamo solo amici- ripeto forse più a me che a lui, sentendo delle fitte al centro del petto farsi di secondo in secondo più presenti e prepotenti
-ad ogni modo, sono felice per te- aggiungo abbassando nuovamente lo sguardo, ma un silenzio estremamente imbarazzante cala di colpo su di noi.

Gli altri saranno qui entro un paio di minuti, quindi mi rendo conto che restare qui adesso, in queste condizioni, non sarebbe affatto una buona idea

-io devo uh, devo andare- farfuglio uscendo in fretta dalla cucina, raggiungo l'ingresso sentendo i passi di Harry seguirmi e afferro la mia borsa

-Sun, aspetta- la sua mano cerca di afferrare il mio polso, ma lo scanso ed apro la porta

-Harry, devo andare. Jack e Milo hanno bisogno di mangiare e qualcuno dovrà pure andare ad aprire il Canyon Moon- la mia voce trema, ma cerco comunque di non darlo a vedere
-ci vediamo, divertiti all'appuntamento, sono certa che andrà benissimo- senza aggiungere altro e soprattutto, senza permettergli di aggiungere altro, esco dall'appartamento chiudendo la porta alle mie spalle e mi precipito lungo il vialetto svoltando poi in strada.

I miei piedi camminano autonomamente, il battito del mio cuore è talmente forte da essere l'unico suono udibile, da rimbombarmi nelle orecchie, i miei occhi pizzicano, bruciano, mentre le lacrime scivolano sulle mie guance incontrollabilmente.
Ed ora tutto appare davanti a me come una luce accecante, è tutto chiaro: Melody aveva ragione.
Aveva ragione quando diceva che ne sarei uscita con il cuore a pezzi, aveva ragione quando diceva che tutto questo non è da me, e no cazzo, non lo è, non lo è mai stato.
Harry è stato la mia prima volta, è uno dei migliori amici che io abbia mai avuto, è la persona migliore che mi potesse capitare di incontrare ma sono stata troppo codarda per ammetterlo, o troppo cieca per rendermene conto.
Io ed Harry non siamo mai stati solo amici, non lo siamo mai stati perché io mi sono innamorata di lui nell'estate istante in cui sono entrata in casa di Niall per la prima volta e lui è uscito da quel fottuto bagno con i capelli ancora umidi e sollevando la testa i suoi occhi hanno incontrato i miei.
Harry non è mai stato solo un amico per me, ed ora sono fottuta, completamente.

Spazio autrice

Hey!
Cosa ne pensate del capitolo? Ve lo aspettavate? Cosa credete accadrà? Votate e commentate se vi va, fatemi sapere la vostra opinione, ci tengo sempre tantissimo, aggiorno presto.

All my love. G

Sunflower ❁ [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora