22~ L'enigmista

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Questa storia non è ambientata ai giorni nostri... Più verso gli anni 90. Per scriverla ho fatto finta di essere l' assassino del film: Saw l'enigmista.
Ben è già stato rapito dall'enigmista, ma è riuscito miracolosamente a scappare. Ci riuscirà anche questa volta?

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Rey pov

Mi sveglio in una grande stanza quadrata, non so come ci sono finita, ma sento un leggero dolore alle spalle.
C'è un altro ragazzo insieme a me qui dentro: sembra più grande, sia di età, sia fisicamente, ha i capelli scuri, le spalle larghe, ed è ancora addormentato.

Mi guardo intorno. La prima cosa che vedo è un oggetto rettangolare posto al centro della stanza; non so a cosa serva, ma sembra essere stato messo lì appositamente. Su una parete c'è una porta, mentre, su quella opposta, c'è un camino dai mattoni scoloriti.

Il ragazzo si sta svegliando: si mette sui gomiti e si siede di fronte all'oggetto sconosciuto.
"Dove siamo?" chiedo continuando a guardarmi intorno in cerca di qualche particolare. Sulla porta sono posizionate due serrature, una per una chiave, e una formata da un lucchetto a combinazione.

"Non ne ho idea" mi risponde lui con la voce roca "Ma non ha importanza il dove in questo momento; bensì il come uscire"

"Che cosa intendi dire?" chiedo andando verso la porta e cercando di aprire il lucchetto
"Hai sentito parlare dall'enigmista? Siamo nel suo gioco" mi dice girandosi a guardarmi.

Io mi blocco di colpo. Tutti i giornali  parlano dall'enigmista, di come porti le vittime a uccidersi lasciando loro sempre la piccola possibilità di sopravvivenza: una speranza irraggiungibile.

"E tu come fai a saperlo?" domando curiosa. Non mi piace che lui sappia ciò che sta succedendo mentre io sono all'oscuro di tutto.
"Perché io ho già giocato con lui. Sono stato la sua prima vittima: era ancora all'inizio del suo percorso, e non aveva previsto che sarei riuscito a chiamare soccorso attraverso una radio".

Si è alzato e si sta avvicinando a me lentamente. Penso gli faccia male il piede destro, perché zoppica su un lato.
"Come ti chiami?" gli chiedo riappoggiando l'orecchio al lucchetto.
"Piacere Rey, io sono Ben Solo"

"Come cavolo fai a sapere il mio nome?" domando girandomi di scatto verso il ragazzo.
"Se non ricordo male, sei stata una mia cliente"

Mi si gela il sangue a quelle parole. Ho capito perfettamente ciò che intende: ho fatto uso di stupefacenti, ma non ho mai saputo l'identità del mio spacciatore.

Cerco di ignorarlo il più possibile, finché sento il lucchetto aprirsi, rivelando un foglietto nascosto nella chiusura.
"Ho trovato qualcosa" dico aprendo il figlio e girando i verso di lui.
"È un foglietto. C'è scritto la x contrassegna il luogo. Cosa significa?"
Chiedo alzando lo sguardo per vedere il suo.

Ben sembra aver capito qualcosa a me ignoto, perché inizia a cercare qualche indizio nel camino.
"Vieni" dice tirando fuori un mattone dal muro.
Noto che c'è incisa una x minuscola, e che all'interno è cavo.

Dentro esso troviamo una busta di plastica contenente una piccola cassetta, un timer grande quanto un orologio da taschino, e un coltellino svizzero.
Ben si lancia addosso all'oggetto trovato in precedenza, e ci inserisce la cassetta facendo partire una registrazione audio.

È una voce roca palesemente modificata che parla
" Ciao Rey, ciao Ben. Voglio fare un gioco con voi. A esattamente tre ore dal vostro risveglio, la stanza verrà inondata di gas letale che vi farà morire ad una sola inalata.
Uscire è molto semplice: dovrete trovare la chiave per aprire la porta, ma state attenti: avete poco tempo".

One-shot ~:~ REYLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora