29~ In Veneto

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Bea raga. Se non se fosse capio sto capitolo sarà metà en dialeto Veneto. Chi non lo capise, se rangia.

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"Mama! So casa" urla il giovane Ben rientrando da una lunga giorna di scuola. "Sa gheto cusinà?"

"Ghe se a polenta in tea tecia. Sol fogo se sta cusinà lo spezatin" risponde sua madre Leia dall'altra stanza. Il ragazzo solitamente parla un italiano eccellente, ma, per comodità, in casa parla in dialetto.

" Vara da far infreta ca ae 3 manca un quarto riva la to compagna pa fa i compiti". Rey, una ragazza nella stessa classe di Ben, abita due case più avanti; il che significa due case e 7864700742578865 milioni di campi in mezzo.

"Va ben. Co riva dighe che son de drio pa sistemare el Ciao" risponde il ragazzo mettendo il piatto vuoto nel lavabo e dirigendosi in garage.

Dopo un paio d'ore arriva Rey con la cartella in spalla e suona al campanello dell' abitazione.
Dalla porta di ingresso esce Leia con addosso un grembiule bianco e i capelli a conciati in uno chignon.
"Ciao Rey. Ben se drio sistemare el Ciao. Vien dentro ca teo ciamo".

"Grazie Leia" risponde la ragazzina entrando nella casa. Dalla porta sul retro aperta, si sente la voce di Ben subito prima di essere interrotto dalla madre, che 'tira giù i santi dal cielo'.
"Dighe che rivo" dice alla madre prendendo uno strofinaccio e pulendosi le mani.

Quando il ragazzo entra in casa lasciando le scarpe all'ingresso, Rey alza lo sguardo dal bicchiere che stava osservando per concentrarsi sui tratti del suo volto. "Sito sporco" dice lei indicando il naso.

Lui cerca di di pulirsi, ma la macchia nera non accenna ad andarsene.
"Speta n' atimo" dice lei alzandosi.
Prende un tovaglioli o di carta, bagna la punta di esso con l'acqua del rubinetto e si avvicina al moro.

Lui si sposta leggermente all'indietro.
"Se te stesi fermo podaria pulirte" afferma lei poggiandogli due dita sotto il mento per tenergli ferma la testa. "Sito come un toseto: te sporchito sempre de tuto"

Entrambi ridono e lei butta via la salvietta. Iniziano a studiare, ma quando la voglia di imparare viene loro meno, si alzano ed escono in cortile.
"Seto che i se nà i pulzini?" chiede il moro uscendo all'aria aperta

"Sito serio? Me i feto vedere?" lo supplica lei facendo gli occhioni da gatta in modo da imitare la ragazzina che segue da lontano Ben nei corridoi della scuola

"Dai, nemo" dice lui portandola verso il pollaio.

La ragazza resta appena fuori dalla porticina mentre osserva Ben raccogliere un pulcino e portarlo all'esterno. Le sue mani da gigante fanno sembrare l'uccellino ancora più piccolo.

"Che amoooore" dice Rey accarezzando con il dito la testa dell'animale.
Il moro ride e lei lo segue a ruota continuando a coccolare il pulcino.

Il resto della giornata passa infretta tra risate e giochi all'aperto finché non arriva la mamma di Rey venuta a prendere la figlia.
"se gala comportà ben?" chiede la mamma della ragazza a Leia
"Se una tosa meraviosa: educata, zentie e riese a mettere il sorriso a tuti"
"Grasie mille cara de avermela teniù. Ce senemo. Ciao" dice lei portando in macchina la ragazza e dirigendosi verso casa.

"Te dito comportà ben?"
"si mama sta tranquia"
"e il filo de Leia come seo?"
"l'è simpatico. Semo amizi"
"tienteo stretto che se da grandi voglio sposarve vagrai na suocera che farà invidia perfin a to marìo"


Capitolo bonus.
Ringraziate gli AC/DC per aver scritto un nuovo album. In onore di questo giorno importantissimo {13/11/2020}, pubblico questo capitolo extra in dialetto Veneto.
Domenica ci sarà l'ultimo capitolo di questa storia.
Spero vi piaccia.
Baci.

One-shot ~:~ REYLODove le storie prendono vita. Scoprilo ora