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Oggi è il 12 e tra poco partiremo per l’Italia, ho molta paura visto che non ho mai preso un aereo.

Ho portato tutto l’armadio, sette giorni sono tanti e i vestiti pochi.

Metto il vestitino nero che ho comprato con i soldi della sfilata, erano abbastanza i soldi che servivano a Ray glieli ho dati, e il restante me lo sono tenuta per comparare qualche vestito. Ho messo anche diversi costumi, ho visto su internet e ho visto delle foto bellissime della Costiera Amalfitana. Ho sempre sognato andare in Italia, è così bella e un giorno vorrei visitarla tutta.

Una settimana lontani da tutti e tutto mi aiuterà a pensare, su molte cose.

“Ragazze andrete con il nostro jet privato” dice Gabriel, il padre di Jasmine.

“Oddio che bello” urla Jasmine e batte le mani come una bambina felice. Vorrei tanto avere una famiglia come quella di Jasmine, unita e felice.

Da quando sono piccola non ricordo una famiglia unita e felice, ricordo solo grida e bottiglie rotte.

“Arrivati!” esclama Ema e scendiamo tutti dalla macchina.

“Ragazze mi raccomando, non fate niente di avventato e state attente” ci avvisa Ema e abbraccia ognuno di noi.

“Non ti preoccupare” l’abbraccio e anche Ema mi stringe forte, come una madre fa con la propria figlia.

“Il capitano vi sta aspettando” Gabriel e ci dà un bacio in testa ad ognuno di noi. Gabriel ed Ema mi hanno vista crescere e mi hanno sempre accolta nella loro casa e anche nella loro famiglia.

L’aereo è bianco e in nero sulle ali ci sono scritti i nomi delle figlie, che cosa bella.

“Chiamate quando arrivate” ci urla Ema.

“Okay mamma” urla di rimando Jasmine e saliamo e ci sediamo, le undici valige le hanno messe già apposto.

“Sono super emozionata e ansiosa allo stesso tempo” mormora Aria che si siede. Ci sono otto posti, quattro nella prima cabina e altri quattro nell’altra. Io sono difronte a Jasmine e a due metri di distanza ho Aria alla mia destra.

“Italia stiamo andando” urla Kim, e dal finestrino vedo che stiamo decollando.

 Mi metto comoda e guardiamo un film alla tv.

“Che guardiamo?” domanda Aria scorrendo un po’.

“Vi presento Joe Black” propongo e annuiscono tutte e tre.

“Oddio” urla Kim quando il ragazzo della caffetteria viene investito.

“Non ci posso credere” commenta Aria mentre mangia delle patatine. Il jet è molto fornito di roba, c’è di tutto.

“C’è lui è morto, e adesso?” domanda Kim, mentre si ingozza anche lei di patatine come Aria.

“Guarda” mi sistemo sul sedile, ci siamo spostate in un’altra stanza per guardare il film, perché in quell’altra era scomodo.

L’ansia dell’aereo è svanita non del tutto, però la maggior parte. Stare con loro mi dà sicurezza, soprattutto con Jasmine. Mi è sempre stata vicine nei momenti poco belli e anche quando venivo bullizzata lei c’era sempre.

“Ma è vivo!?” urla Jasmine.

“È la morte” mi guardano tutte male.

“Che c’è, vi ho solo detto una piccola cosa” mi difendo e guarda fuori, è stupendo. Prendo il telefono e vedo che sono le 10 è passata un’ora, e già non c’è la faccio più.

Overwhelming love (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora