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“Ma chi cazzo rompe le ovaie di prima mattina?” Jasmine si mette il cuscino sulla testa e ritorna a dormire.

Il campanello continua a suonare interrottamente, “che palle” mi alzo e scendo per aprire a questo rompi palle “arrivo” urlo, non si mai dormire in santa pace. Apro la porta e vedo James, “perché sei qui?” chiedo e lo faccio entrare “andiamo a correre” scoppio a ridere “No” dico e risalgo in camera “piccola e dai” mi guarda male “James voglio dormire, ieri ho fatto tardi con le ragazze” dico e lui sbuffa “ma io voglio andare a correre” “e vai, nessuno ti trattiene” dico e salgo di sopra “ma voglio farlo con te” dice e sale insieme a me ed entriamo in camera, “dove hai dormito?” “nel letto di Jasmine” dico e annuisce.

Va nella cabina armadio e prende dei leggings e un top “non verrò, e poi fa freddo” dico e rientra nella cabina armadio ed esce con una felpa nera. “Se non ti cambi, lo faccio io” mi getta i vestiti addosso e lo guardo male “scordatelo, io non verrò” prendo il telefono, devo comprare uno nuovo.
“Piccola per favore” fa il l’abbraccio “no” dico e mi metto sotto le coperte “bene” dice, entra in bagno e dopo un po’esce, “Jam… oddio, ma sei fuori” urlo, è freddissima “sei uno stronzo” “mi hanno detto di tutto, ora alzati” faccio ciò che dice, mi alzo e vado in bagno per cambiarmi, mi lavo i denti e la faccia ed esco.

Esco e scendo in cucina seguita da lui, apro il frigo e prendo un biscotto al cocco che ho fatto ieri. “Sono buonissimi” ne prende uno e mi dà un bacio sulla guancia. “Perché devo venire a correre con te, non puoi andare da solo?” chiedo e lui scuote la testa “no. Finisci di mangiare che tra un po’andiamo” dice e sbuffo, non si può mai riposare.

Usciamo di casa e iniziamo a camminare, “questi leggings ti evidenziano il sedere” dice e mi dà una pacca, lo guardo male. “Quando sto con te non riesco a non pensare a te sul letto, nuda e bagnata” mi giro verso di lui e lo guardo sbalordita “finiscila” dico e arrossisco “non è colpa mia se è la verità” “te la potresti anche tenere per te” dico e inizio a correre.

Mi affianca e solo adesso noto cosa indossa, ha un pantalone di tuta nero, una maglietta bianca e una felpa, dello stesso colore del pantalone, aperta. Corro finché non mi fermo davanti a una fontanella per bere, “già stanca?” domanda “no, ho solo sete” dico e dopo aver bevuto ricomincio a correre “facciamo una gara?” chiede “James non abbiamo dieci anni” dico “ssh, allora chi arriva prima a quell’albero vince” dice e si prepara “e cosa?” chiedo “si deciderà dopo” dice e annuisco, mi preparo. Vincerò me lo sento “tre…due…uno…Via!” partiamo, sono in vantaggio, ma a un certo punto le vedo passare affianco a me, ha vinto.

“Allora pensiamo al mio premio” dice e fa una faccia da pervertito “cosa stai pensando?” chiedo “stasera verrò da te a dormire, e poi si vedrà” dice e mi fa l'occhiolino. Mi afferra per un braccio e il mio petto scontra con il suo, mette le mani sul sedere e mi prende in braccio. In un secondo le sue labbra sono sulle mie, mi dà diversi baci a stampo e dopo mi chiede l'accesso con la lingua e lo lascio fare. Mi morde il labbro inferiore, e gemo “non gemere” dice e mi palpa il sedere e continua a baciarmi. “Stasera faremo un gioco” dice e mi fa scendere, torniamo a casa.

“Hai un vestito per stasera?” chiede “stasera?” “sì, oggi è il compleanno di Jorge” dice “non ho niente, allora ci vediamo alle quattro” dico e lo bacio ed entro in casa “a dopo piccola”.
Entro in casa e vado in bagno per fare una doccia, “dove sei andata?” chiede Jasmine “a correre con James, ora mi faccio una doccia e poi ti racconto tutto” dico ed entro in camera.

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“Siete invitate tutte stasera” dice James “soprattutto tu” continua indicando Kim “perché?” “perché anche se non la detto, vuole che tu venga” dice e quando lo affianco si gira verso di me. “Andiamo?” chiede e annuisco, saluto le ragazze e usciamo di casa.

Saliamo in macchina e prima di partire mi prende la mano e se la porta alle labbra, “sei stupenda” dice e arrossisco, sorride e parte. Accendo la radio e chiudo gli occhi, prendo il telefono e vedo che è un messaggio di Ray “anche se hai cambiato casa, ti troverò sempre” deglutisco a fatica, non posso avere una vita tranquilla?
Poso il telefono in borsa e accavallo le gambe, James fischia e mette la sua mano tatuata e calda sulla coscia scoperta. “Mia” dice e stringe leggermente e quando si ferma per il semaforo si avvicina e mi schiocca un bacio sulle labbra. “Dove mi stai portando?” “lo vedrai tra un po’” dice e accelera e supera diverse macchine, è pazzo. Mi mantengo al sedile, mi fido ma ho troppa paura di schiantarci.

In poco tempo arriviamo e scendiamo dalla macchina, “ma sei pazzo, io non vengo” dico, ma quando sto per rientrare in macchina mi prende come un sacco di patate “James, mettimi giù!” urlo e gli do dei colpi con le mani, ma non servono a niente. “Dai fallo per me” “ti ricordo che solo una cosa potevi chiedere, ma sembra che ti stai prendendo il dito con tutta la mano” mi dimeno, ma inutile.
“Salve, due biglietti” “uno” diciamo contemporaneamente “non la pensi, non sa che dice. Ecco a lei, grazie” ci dirigiamo verso delle panche e ci sono scaffali con i pattini. “Mettimi giù” “sì, così scappi” dice e mi fa sedere, ma lui mentre prende i pattini mi tiene la mano saldamente. “37?” chiede e annuisco, si inginocchia e mi toglie le scarpe “posso fare anche da sola” dico e lui annuisce, si siede e mette i pattini. “Andiamo” dice e afferro la sua mano “non lasciarmi per nessun motivo” andiamo verso la pista dove ci sono bambini che ridono e si rincorrono, “ce la puoi fare” dice e va senza aspettarmi, non ci credo. Entro in pista e vado verso la sbarra, sono ferma e lo osservo fare un giro e poi venire verso di me. “Su forza” mi afferra le mani e mi porta con sé al centro “James ho paura” dico e rischio di cadere diverse volte, ma lui mi afferra in tempo.

“Piccola, altri dieci minuti” dice e mi abbraccia e lascia dei baci sulla testa, rimaniamo al centro per non so quanto tempo.

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Sono le sei e sto morendo di fame, “cosa vuoi fare adesso?” “mangiare” dico e scoppia a ridere, camminiamo per circa cinque minuti e ci fermiamo davanti a un bar ed entriamo. Mi stringo tra le mie braccia e ci sediamo “dovevi metterti qualcosa di più pesante” dice e mi passa il suo giubbino che metto senza obbiettare. Pensavo che un dolcevita con un giubbino e dei jeans mi avrebbero tenuta al caldo, ma no. “Va meglio?” chiede, “sì” dico e prendo il telefono, che si è spento. “Salve ragazzi, avete già scelto?” chiede una ragazza abbastanza alta con la divisa di lavoro rossa che comprende una minigonna e un crop top, “una cioccolata calda e una ciambella” “una tazza di tè” dice James che ha gli occhi puntati sulle gambe della ragazza.

Prendo il porta fazzoletti che è sul tavolo e glielo lancio “ma sei pazza” “e tu hai finito di guardare le gambe della cameriera?” domando e incrocio le braccia al petto “gelosa?” “vaffanculo” dico e inizio a giocare con le punte dei capelli mentre aspetto la mia cioccolata calda.

“Mi passi il giubbino?” domanda e glielo passo, fruga nella tasca interna ed estrae un pacco di sigarette, “vado fuori” dice e non lo penso minimamente. Sento una strana sensazione al centro del petto, lo guardo e sembra abbastanza rilassato. “Ecco” dice la ragazza  e se ne va dopo aver messo il tutto sul tavolo, guardo che sotto alla sua tazza c’è un bigliettino. Vediamo che fa, inizio a mangiare la mia ciambella, si siede e senza guardarmi in faccia inizia a sorseggiare il suo tè.

Vedo che prende il bigliettino, ma senza aprirlo lo arrotola e lo mette sul tavolo. Bevo l'ultimo sorso di cioccolata e lo vedo avvicinarsi a me con la sedia, “ho occhi solo per te” dice e mi bacia, metto le mani dietro al suo collo e gli sorrido “mi dispiace” dico e lo bacio e questa volta è un bacio per niente casto.

Ecco il 38esimo capitolo, spero vi piaccia e scusate gli eventuali errori. A martedì ♥️

Overwhelming love (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora