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Prendo l’autobus in poco tempo sono davanti alla atelier di Samantha, ieri non ho chiuso occhio. Quel figlio di puttana mi ha usato, e io sono stata stupida a non stargli lontano. Dovevo capirlo, ed era super evidente il modo in cui trattava Cassandra. La colpa è mia, dovevo saperlo invece mi sono concessa a lui senza pensarci.

Ora mi sento sporca, priva della mia purezza “Sky che ci fai qui?” domanda Adam, non gli rispondo e mi dirigo verso l’ascensore per raggiungere l’ufficio di Samantha. Busso alla porta “avanti” apro la porta e lo vedo lì che parla con sua madre, “Sky, come mai qui?” non rispondo e lascio il foglio delle dimissioni sulla sua scrivania ed esco dalla stanza senza alzare la testa.

Mi sento sola, con lui era diverso. Anche se non lo conoscevo, mi sentivo protetta. Adesso invece sento che una parte di me è stata portata via, sento una voragine aperta nel petto che ho sentito anche quando mia madre se n’era andata per sempre.

Come quando ero piccola sognavo che un giorno Peter Pan bussasse alla mia finestra, e avrei volato con lui, anche adesso voglio che Peter Pan mi porti via però non ci voglio più ritornare qui. “Skyler che succede?” mi domanda Carla, inizio a correre. “Sky” urla, non mi fermo, non voglio vedere e ne sentire nessuno.

Arrivata fuori alzo la testa verso il cielo ed è oscurato da grandi nuvole grigie, hanno un’aria minacciosa. Poche volte si è visto un fenomeno così a fine agosto.

Cammino per le strade della California che come ogni giorno sono movimentate, non ho mai odiato il caos come ora.

Da lontano vedo la spiaggia gremita di persone, qui è dove lo baciai e solo ora mi rendo conto del gesto sbagliato che feci. Se mi stavo ferma tutto questo non succedeva e io ora mi trovavo con le ragazze chi sa dove, ma sicuramente ero felice.

Ricomincio a camminare finché non mi ritrovo con il sedere dolorante, però colpa di un ragazzo che mi è finito addosso. “Oddio scusami” mi porge la mano che rifiuto e mi alzo da sola, “non fa niente” lo sorpasso e cammino per la mia strada. “Giornata no?” domanda, “vorrei stare da sola” gli rispondo in modo scortese “non fa bene la solitudine, mia madre dice che abbiamo sempre bisogno di una spalla su qui piangere e tu ne hai proprio bisogno” “grazie, ma no. Non solo neanche chi sei e…” “Dylan! Mi chiamo Dylan, ora ci conosciamo” dice e faccio un piccolo sorriso.

“Skyler” dico e mi prende la mano “fidati di me, non ti preoccupare non ti voglio uccidere. Soprattutto perché privare al mondo una bellezza così rara” dice e scuoto la testa “dici a tutte questa frase?” “non tutte” almeno è onesto, l’onestà è l’unica cosa che mi interessa adesso.

“Okay Dylan, mi fiderò ma sappi che pratico arti marziali” “davvero?” domando studiandomi “no” scoppia a ridere, è davvero carino. Scuri occhi e i suoi capelli sono neri come la pece, “andiamo” mi trascina con se.

“Questo posto è fantastico” rimango basita da tanta bellezza e tranquillità, “mi ci portava mio padre” dice e mi fa segno di sedermi affianco a lui.

“Perché mi hai voluto portare qui?” domando, ma non spiaccica parola. È bellissimo, da qui si riesce a vedere metà California e anche un po’ di mare. L’aria è fresca e pulita, trasmette tanta pace e tranquillità. “Questo posto mi tranquillizza, mi fa sentire felice e sereno. Non voglio essere ficcanaso, ma cos’è successo una principessa come te non può avere il muso lungo” dice e poggio la testa sulla sua spalla e inizio a raccontare.

“Allora è iniziato tutto nel vecchio bar in qui lavoravo e la cosa che odio di più sono le pacche sul sedere” mi guarda come per dire, «cosa c’entra adesso?» “mo’ ci arrivo” dico e annuisce “Quando avevo appena finito di prendere l’ordinazione dai fratelli Murphy, che non sapevo neanche chi erano poi capì chi erano dopo una piccola ricerca su internet, uno dei due mi diede una pacca sul sedere e io ovviamente non ci vidi più e gli versai un bicchiere di acqua in testa” “grande ragazza, così si fa” mi batte il cinque e continuo a raccontare.

“La sera incontrai l’intera famiglia a un gala, e incontrai James e non so quale santo mi fece la grazia, ma non calcolo più o meno” dico e annuisce e con le mani mi fa segno di continuare. “Dopo circa dieci giorni ci incontrammo al mare e lo baciato, non so che mi è preso, ma lo fatto” faccio un respiro profondo e continuo “dopo diversi giorni mi bacio lui. Poi ci fu una sfilata di intimo e dovetti sfilare insieme a James, che… lasciamo stare” al solo pensiero di quelle frasi e la sua voce mi viene da piangere, “se non vuoi continuare, lascia stare goditi il panorama” “prima ti racconto, e poi ci godiamo il panorama” gli prendo la mano e lui se la porta alle labbra e me la bacia, gli sorrido e continuo a raccontare finché non arrivo a ieri.

“Che gran figlio di puttana, ora ci sono io” gli sorrido “non so il perché mi sono aperta con te, ma ti voglio solo dire una cosa. Non farti film mentali, non voglio relazioni è bellissimo essere single” gli dico e annuisce “anche io ti dico una cosa, non mi piacciono le bionde preferisco le more, infatti, vicino casa mia ho adocchiato una mora pazzesca con delle forme fantastiche” dice e mi fa sorriso a trentadue denti “però sappi che picchierò quel bastardo, non mi frega un cazzo se è un Murphy” dice, solo io posso trovare amici in meno di ventiquattro ore.

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“Io uccido quel gran figlio di puttana, come cazzo si è permesso. Gli tirerò così tanti calci al suo amico, che diventerà invisibile ad occhio nudo” sta urlando da ormai tre quarti d’ora, per fortuna che i suoi e Bella sono usciti.

“Che ne dici di trovare su internet delle torture da usare su James Murphy?” poi dicono che io sono pazza, ma loro mi superano “Vamos a matarlo” urla Jasmine, “no no e no. Mi avevate promesso niente di niente, quello che è successo è colpa mia, sapevo che era un bastardo e come una stupida sono caduta nella sua ragnatela” dico, Jasmine mette giù il forcone e viene ad abbracciarmi, Kim e Aria fanno come Jasmine.

“Jasmine da  oggi in poi ogni cosa appuntita che abbiamo in casa, la nascondiamo quando sei con noi” dice Kim e l’interessata scoppia a ridere “che volete, nessuno tocca la mia migliore amica” dice e mi dà un bacio sulla testa.

“La cosa che mi fa incazzare è che si è preoccupato di far entrare il suo cazzo nella sua amica – Jasmine indica la mia vagina – e poi se ne va come se non fosse successo niente” è sempre così fine, “ritornerà da lei strisciando, quanto ci scommettete?” Aria è uscita fuori di testa “ovviamente lei dovrà farlo penare come se non ci fosse un domani” ridono, okay… c’è solo una cosa da fare, correre!

Sono a casa, sana e salva. Vedo che la porta è socchiusa, spero che non siano quelli che volevano fare fuori Ray. Prendo una mazza da baseball che tengo nel porta ombrelli, non si sa mai, sento il rumore che proviene dalla cucina.

Mi affaccio e vedo, “nonna?” si gira verso di me “Meine Liebe” viene verso di me e mi stritola, “mi sei mancata tanto” dico e “anche tu, vita mia” dice con un accento con cadenza tedesca. “Cos’è questa faccia?” domanda e la fisso negli occhi azzurri, dello stesso colore di mia madre. “È la mia faccia” dico e mi guarda con occhi socchiusi “farò finta di crederti, ora però raccontami qualcosa, che qualche bel ragazzo che ti fa la corte?” domanda, mia nonna è una vera pettegola, ma l’adoro.

Gli racconto del gala, del lavoro e del viaggio, ma argomento ragazzi non lo apro.

Il campanello suona e sposto la tenda per vedere chi è, “porca puttana” “Skyler Thompson il linguaggio, chi è alla porta?” domanda e mi guarda in modo truce “Skyler so che sei in casa” urla, cazzo tra un po’ morirò “digli che sono partita, per favore” corro di sopra “dopo faremo una bella chiacchierata tra nonna e nipote” sussurra, mi rifugio in camera e dalla finestra vedo che se ne va e quando arriva vicino alla sua macchina, sbatte le mani sul tettuccio.

Scampato il pericolo scendo giù e mi sorbisco le centinaia di domande che mia nonna mi fa, le mie orecchie chiedono pietà.

Buon pomeriggio!!
Cosa ne pensate?
Scusate gli eventuali errori, ci vediamo martedì!

Overwhelming love (In Revisione)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora