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“Come mai state festeggiando?” domando vedendo Samantha brindare con delle ragazze. “Versace vuole collaborare con noi” urla Jennifer saltando, “è fantastico” dico e lei mi abbraccia “e quando sarà questa collaborazione?” “ancora non si sa, ma molto presto” dice e tolgo la felpa, oddio è davvero una notizia splendida.

Stiamo festeggiando, Samantha si avvicina a me è mi abbraccia “cos’è successo ieri con James?” domanda e beve un sorso di champagne “abbiamo avuto una piccola discussione, e tu come fai a saperlo?” “tesoro abitiamo sotto lo stesso tetto e poi conosco i miei figli” si sistema la camicetta bianca “infatti Jorge è più strano del solito, non sembra lui. C’entra qualche ragazza?” domanda e scuoto la testa “non saprei, ora vado da Jen” dico e vado verso un tavolino dove ci sono bicchieri di champagne “sono super emozionata, incontrare Donatella Versace è sempre stato il mio sogno” dice una ragazza super elettrizzata.

“Ciao, io sono Madison” dice la ragazza e gli stringo la mano “Skyler” gli sorrido e bevo il mio champagne, che sinceramente è l’unica mia ancora di salvezza.

Mangiucchio qualcosa e parlo un po’ con Jennifer, “sicura che vada tutto okay?” domanda e annuisco “sì, tutto alla grande” dico e bevo. Ho una faccia così orrenda? “Dobbiamo fare le prove per la prossima sfilata” dice Samantha batte le mani per attirare l’attenzione “a lavoro” dice e tutti vanno ai propri posti.

“Allora inizierà prima Olivia, poi Jessica…” dopo aver elencato tutti i nomi iniziamo ha fare le prove, io sono l’ultima. “Perfette, siete perfette” dice e Sam mi fa segno di seguirla “Tesoro vorrei che sfilassi con James” dice e scuoto la testa in segno di negazione “Sam…” “pensaci su” dice e annuisco, mi abbraccia e usciamo dal suo ufficio per raggiungere gli altri.
Beviamo e balliamo, forse dopo dieci bicchieri di champagne sono un po’ brilla. “Sam a domani” dicono delle ragazze e se ne vanno, scompaiono nell’ascensore. “Per fortuna che c’è l’ascensore, anni fa si blocco e dovetti scendere per le scale ed ero incinta di…” si ferma, e nei suoi occhi posso leggere malinconia e sensi di colpa.

“Mamma” perché non si può stare un attimo tranquilli, “Ehi tesoro” Sam lo abbraccia e lui ricambia però tenendo lo sguardo fisso su di me, “che ci fai qui?” domanda la madre “ti ho portato i tuoi dolci preferiti per festeggiare” dice e Sam lo riabbraccia “Adam,  Derek e Jorge?” chiede aprendo la busta che contiene dolcetti al pistacchio “non lo so, ma penso che a cena li rivedrai” dice a annuisce dando un morso al dolcetto e me ne offre uno che ovviamente non rifiuto, “grazie” dico e mangio il dolcetto sotto lo sguardo attento di James.

“Dobbiamo parlare” mi mima e scuoto la testa, non parlerò con lui.
“Sam noi andiamo” il resto delle ragazze se ne vanno, e secondo me stanno guardando un po’ troppo James; quest’ultimo gli sorride e fa anche l’occhiolino. Si gira verso di me, mi giro dove sta Samantha, Sam dove sei?

“Siamo da soli” dice e quando lui si avvicina, io mi allontano finché non mi trovo con le spalle al muro. “Cosa vuoi?” domando e ci fissiamo senza distogliere lo sguardo, “te, ma prima voglio scusarmi” cerca di baciarmi, ma giro la testa e le sue labbra cadono sulla mia guancia.

Si stacca “la gonna è troppo corta e attillata” dice e me lo palpa e mi da anche una sculacciata “Finiscila, e poi io mi vesto come mi pare e piace” dico “da quando hai questa lingua lunga, mi piace” mi ruba un bacio a fior di labbra e si stacca e va verso il tavolino dove sta lo champagne.

“Sam io vado” entro nel suo ufficio, ma è vuoto “Sam!” la chiamo, ma non ricevo nessuna risposta “sarà andata via” dice, impossibile ce ne saremmo accorti. Almeno che, non ce ne siamo accorti perché eravamo distratti “Okay” “aspetta che chiudo tutto” dice e nel frattempo prendo la borsa “andiamo” dice e ci incamminiamo verso l’ascensore, il tempo passerà lentamente.

Premo il pulsante zero e prima di arrivare al piano rialzato, mi ritrovo tra le sue braccia perché l’ascensore si è bloccato di botto. “Cazzo” dice e clicca il pulsante zero diverse volte, ma è inutile. Chiudo gli occhi e faccio un respiro profondo, “James” lo chiamo, ma non mi ascolta visto che sta cercando di aprire l’ascensore.

“James” lo richiamo e si gira “dimmi, che succede?” domanda, ma visto che non apro bocca e inizio a respirare pesantemente si avvicina a me e mi abbraccia “tranquilla, ci sono io” cerca di rassicurarmi, ma invano “fai come me” dice e respira profondamente e lo imito “bravissima” mi bacia sulla testa e ci sediamo all’angolo, “porca puttana” dice poggia la testa alle pareti dell’ascensore.

Il silenzio che si è creato è molto imbarazzante, abbiamo anche provato a chiamare qualcuno, ma non c’è campo. Faccio un respiro profondo e poggio la testa sulle ginocchia, “che colore ti piace?” domando e si gira verso di me e scoppia a ridere “il nero, il tuo?” “non ho un colore preferito” dico e annuisce “il tuo compleanno?” chiedo e guarda il telefono “esattamente tra tre ore compio ventinove anni” dice e mi giro verso di lui di scatto, oddio devo fargli il regalo “il tuo?” “ventotto gennaio” dico e annuisce, non faccio più domande e penso che regalo posso fargli.

Mette la sua mano sulla mia e me la stringe, “visto che compirò ventinove anni in ascensore, che vogliamo fare?” bella domanda, “non saprei, decidi tu” dico e sorride “in questo momento la mia testa sta pensando ad altro” dice e corrugo la fronte “cioè?” “sesso in ascensore” sento le guance andare a fuoco e scoppia ridere più forte “sei un maiale” gli do un piccolo schiaffetto sulla mano che non ha sicuramente sentito.

“L’hai mai fatto in un ascensore?” domando “no, mai” risponde e scuote la testa ridendo “il posto più strano in cui l’hai fatto?” “Perché stiamo parlando di sesso?, comunque allo zoo” scoppio a ridere, e ride anche lui “boh non so perché stiamo parlando di sesso” dico e poggio la testa sulla sua spalla, e lui la sua testa sulla mia. “Sei bellissima” cerca di baciarmi, ma lo fermo “James, dopo quello che mi hai detto…” “lo so che sono un pezzo di merda, ma una ragazza non mi hai fatto sentire queste emozioni, sei la prima; infatti, ogni cosa che dico e faccio, lo dico e lo faccio senza pensarci. Piccola mi dispiace” mi piace quando mi chiama piccola, mi fa sentire strana.

L’abbraccio e gli lascio un bacio sulla guancia, “manca poco” dico e annuisce stringendomi forte a lui.

Spero che vi piaccia il capitolo, scusate gli eventuali errori.
Prossimo aggiornamento martedì ♥️

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