13°CAPITOLO

239 19 8
                                    

Pov's Emily
"Ci ha sgamato..." mi sussurrò Rose mentre entravamo nella stanza.

Subito tutti gli occhi si puntarono su di noi.

"Ma non mi dire...mi hai buttato a terra" le sussurrai di rimando.

"Se le presa? Pensi se la sia presa?" continuò a sussurrarmi.

"Non lo so..spero di no, però era troppo divertente..." ammissi guardandola con metà sorriso.

Lei sorrise, poi voltò lo sguardo sulla stanza e lasciò cadere il sorriso.

Io mi voltai anche e, giustamente, tutti ci stavano guardando.

Mi schiarii la voce.

C'era tanto silenzio.

Forse troppo.

Perché non parlavano?

Perché ci fissavano così?

Quanto detestavo essere fissato come se fossi un animale sconosciuto...

"Come state? Che avete fatto questi mesi?" chiese d'un tratto lo zio.

Lo zio Sirius.

Lo zio Sir.

Quale suonava meglio e più divertente?

Lo zio Sir.

"Niente di tanto importante...abbiamo finito di risistemare...casa" dissi io.

"Non mi dire che avete passato tutto questo tempo per sistemare la casa? Avete usato la magia, no?" chiese James sbalordito.

"No...senza magia. Ed il risultato è venuto molto bene, forse meglio.." rispose Rose.

"Ci piacerebbe molto venire a vederla.." sorrise lei.

Proprio in quel momento lo vidi entrare e subito si fermò accanto a me, vedendola.

Dopo sentii qualcosa.

Come uno sparo e qualcosa che a cadeva a terra, rotto e privo di vita.

Ci misi un bel po' a capire che, ancora una volta, il mio cuore andò perduto.

Ed eccola lì.

Sempre presente.

La consapevolezza di aver corso troppo e di essermi scontrata con un palo di cemento armato.

La consapevolezza che lui non mi avrebbe mai amato come amava lei.

La consapevolezza di non avere più speranze.

Perché quello fu.

Il mio cuore andò in pezzi proprio perché l'ultima speranza era morta.

Era morta.

Era morta.

Era morta.

Come flashback mi tornarono in menti i nostri momenti, sempre se se si possano definire nostri.

Le discussioni avute con lui e Silente.

La sera del ballo.

La sua mano nella mia.

La sua giacca sulle mie spalle.

Quel senso di sicurezza.

Il suo sguardo, i suoi occhi quando mi trovarono nella Camera.

Le sue braccia intorno al mio corpo.

Lui che restò a vegliare su di me tutto il tempo.

Il suo sorriso.

Il sorriso che fece a me.

Light On Truth 2: ᴀʀᴅᴇɴᴛɪ ᴠᴇʀɪᴛÀ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora