Light On Truth 2: ᴀʀᴅᴇɴᴛɪ ᴠᴇʀɪᴛÀ

6°CAPITOLO

Pov's Emily
Mi stringeva forte e in quel momento sentii qualcosa rompersi. In quel momento, in quell'abbraccio carico di dolore, sofferenza e tristezza il mio cuore andò in frantumi.

"Papà..." sussurai mentre le gambe mi cedettero e caddi a terra in ginocchio. I miei occhi, come casacate, lasciarono andare, senza il mio controllo, lacrime.

Lacrime amare.

Lacrime che sapevano di rabbia per essere scappata come una codarda; di sofferenza per dover far i conti, ancora una volta, con la crudele realtà e di dolore per aver perso, nel giro di pochi secondi, la mia famiglia.

Ancora una volta, la vita mi strappava via ciò che avevo più di caro. Senza chiedere il permesso, arrivava in casa mia e strappava dal mio giardino i fiori più belli.

Quelli che avevo coltivato con tanto amore, con tanta cura e attenzione.

Fiori che avevo protetto dalle erbacee, che avevo provato dal mal tempo, la vita li aveva strappati senza tanti convenevoli, senza troppo preavviso.

Era arrivata e aveva raso al suolo tutto ciò che avevo di più caro. Voltai appena lo sguardo per guardare la donna accanto a me.

La stessa donna che mi stava stringendo per le spalle, che cercava di nascondere il suo dolore per reggere il mio.

Quanto aveva combattuto Nymphadora Tonks per far comprendere all'uomo che amava che gli bastava lui?

Perché la vita li aveva illusi di una speranza e felicità dopo la guerra?

Di una vita dopo di essa?

Perché, adesso, per una seconda volta la vita si prendeva gioco di lei?

Perché dovevano portarle via ciò che aveva ottenuto combattendo con dedizione e coraggio?

"Mi dispiace..." riuscii, solamente, a dire a dire mentre poggiavo la testa sulla sua spalla. "...ma per favore non trattenere le lacrime..."

Sentivo i singhiozzi mal contenuti di Rose.
Non meritava questo dolore. Aveva ragione, forse non aveva attraversato quello che avevo passato io, ma sapeva ugualmente cosa significasse la parola 'dolore'.

Aveva visto sua madre saltare in aria come un petardo, era stata una spalla al mio dolore quando più ne avevo bisogno, anche se lei stava soffrendo di più. Da allora convive con la paura di perdere la persone che ama.

E adesso?

Ancora una volta la vita la coglie di sorpresa e strappa via la sua rosa più amata:Sirius.

Di fronte a me, Lily ed Harry. Lei che stringeva il figlio e lui che reggeva lei. Sembrava una maledizione quella che si portava dietro la famiglia Potter.

La morte li cercava, li trovava e li portava via.

Lily accarezzava i capelli del figlio e gli sussurava parole di conforto, alls quali non credeva nemmeno lei.

Cercava di convincere più se stessa che il figlio, aveva dolore in quegli occhi colmi di lacrime.

Nel suo cuore, non osavo immaginare.

Harry sembrava in collera con il mondo.

Aveva ragione.

Aveva appena ritrovato la sua famiglia, aveva appena imparato a conoscerli ed ecco che la sventura lo colpiva ancora.

Perché, vita maledetta, ci trascini in un dolore simile?

Perché ti prendi gioco di noi, strappandoci parte di noi stessi?