Light On Truth 2: ᴀʀᴅᴇɴᴛɪ ᴠᴇʀɪᴛÀ

46° CAPITOLO

Song 👆

Pov's Emily

Il vento soffiava forte fuori dalla finestra.

Non sapevo neanche da quanto tempo fossi chiusa in quella stanza.

L'unica cosa che volevo era non vedere nessuno e restare per i fatti miei.

A pensare a quello che era successo.

Aveva dimenticato tutto...

O per meglio dire...

Aveva dimenticato me.

Sentivo un macigno sul cuore, un nodo alla gola che non mi permetteva di parlare, ma solo di urlare, piangere e singhiozzare ininterrottamente.

Avevo un dolore dentro che non riuscivo a spiegare a parole.

Mi ero illusa che potesse andare bene.

Che avremmo potuto risolvere insieme i problemi e uscire da tutto mano nella mano.

Ma era solo un illusione.

Come se fossi stata in un deserto e quello che avevo visto era solo un mera allucinazione come le oasi.

Mi alzai dal letto e presi un respiro profondo asciugandomi il viso.

Controllai l'orologio.

Erano le 3 del mattino.

Pensai che tutti stessero dormendo così uscii e mi scesi in cucina.

Entrai senza fare caso alla persona seduta al tavolo.

Mi versai un bicchiere d'acqua.

"L'abbiamo presa..." mi disse dopo un po'.

"L'avete buttata ad Azkaban e gettato la chiave della cella, spero.."

"Ci sarà il processo, ma si l'intenzione è quella."

"Come stai?"

"Dovrei essere io a chiederlo a te."

"Sono io che lo chiedo a te. Come stai?"

Seguí il silenzio.

Poi un respiro spezzato.

"Sto così...come devo stare..."

"Lui è tornato ad amare lei e si è dimenticato il resto..."

"Ho piena fiducia in lui e in Lily. Ne parleremo quando vorrà vederci."

"Ha scordato anche di voi...sembravate aver raggiunto un equilibrio..."

"Il destino non ci è mai stato favorevole..."

A quelle parole mi scappò un singhiozzo e cercai di trattenermi.

Odiavo essere così sensibile.

Così dannatamente vulnerabile quando si parlava di lui.

Strinsi il bicchiere in mano mentre la vista si offuscava.

"Emily..." sussurrò avvicinandosi.

"Sto...bene..." provai a dire, ma non ci credetti nemmeno io.

"Vieni qui..."

Mi fece posare il bicchiere e mi strinse forte.

A quel contatto non resistetti e scoppiai a piangere incessantemente.

Senza curarmi di nulla.

La vita non si era curata di me.

"Perché tutto questo?" singhiozzai stringendolo.

"Non lo so...non so perché succede tutto questo, ma mi dispiace Emily. Non sai quanto mi dispiaccia."