35° CAPITOLO

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Pov's Sirius 

La mattina seguente mi svegliai sentendo dei movimenti al mio fianco. Ancora assonnato, mi voltai verso l'altro lato del letto e fu in quel momento che la vidi: i suoi lineamenti rilassati, le sue labbra stirate in un sorriso dolce e le sue mani sopra le mie.

Rose.

I ricordi della sera prima mi riaffiorarono la mente e non potei fare a meno di sorridere. Aveva deciso di fidarsi e non l'avrei delusa, né tradita in alcun modo.
Le accarezzai il viso mentre dormiva dolcemente e decisi di non svegliarla.

Guardai l'ora e mi maledissi mentalmente; mi alzai senza fare il minimo rumore e mi sbrigai a cambiarmi. Prima di uscire la guardai, mi avvicinai e le baciai la fronte, subito dopo corsi giù in cucina.

"Ma che fine hai fatto? Ti hanno aspettato per mezz'ora.." mi disse Lily non appena misi piede in cucina.

"Dove sono?" chiesi afferrando una mela velocemente e infilando la giacca.

"Fuori. Sono appena usciti, sbrigati!" mi intimò e io corsi subito fuori.

"Sirius...ti stavamo dando per disperso..." disse James non appena li raggiunsi fuori dai cancelli.

"Non ho visto l'orario..." dissi riprendendo fiato mentre guardavo Remus.

"Non ha aperto bocca da stamattina. Non è un buon segno.." mi sussurrò James all'orecchio.

"Dobbiamo solo impedirgli che lo uccida..." sussurrai di rimando.

"Un gioco da ragazzi insomma..."

"Andiamo." Disse di colpo voltandosi e porgendo la mano.

Aveva uno sguardo che gli aveva visto ,solo poche volte, indossare.

Ed ogni volta non prometteva mai nulla di buono.

Speravo solo di sbagliarmi.

James afferrò la sua mano e subito dopo lo feci anch'io. Sentii il familiare strappo all'ombelico della materializzazione e poi i piedi sulla terra e la vista dei cancelli, mi fecero capire di essere arrivato al capolinea.

Remus camminò spedito verso i cancelli mentre io e James ci scambiammo uno sguardo d'intesa , poi lo seguimmo.

C'era una strana quiete al castello e non mi piaceva.

Mi faceva pensare a tutto , fuorché a qualcosa di bello.

Una volta dentro ci dirigemmo verso il suo ufficio.

Quei pochi ragazzi nei corridoi si facevano da parte non appena passavamo e ci guardavano.

"Non mi piace quest'atmosfera..." sussurrò James.

"Fidati, non piace neanche a me..."

"Sarà a lezione?"

"Lo spero per lui..."

Arrivammo davanti al gargoyle in pietra dell'ufficio.

"Qual è la parola d'ordine?" chiese Remus fermandosi a riflettere.

"Serpeverde?" provò James , ma nulla.

"Troppo scontato.." disse Remus poi provò lui. "Casa"

Nulla.

Il gargoyle rimase immobile.

"Qualcosa che abbia un senso...non che quelle non lo avessero, ma parole che abbiano significato per lui.." disse James guardandoci.

"Ci sono!" dissi di scatto.

Pensandoci, aveva senso.

"Prova no?" mi guardò Remus e annuii.

Light On Truth 2: ᴀʀᴅᴇɴᴛɪ ᴠᴇʀɪᴛÀ Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora