Mikhail Theodore Ivanov, da qualche parte nel Mar Mediterraneo, Italia.
Avevo di fronte a me il fuoco. Una brace ardente. La fiamma che mi aveva concesso di vivere con libertà quel potente sentimento che era l'amore; un'emozione che avevo osservato solo due volte nella mia vita, e non comprendeva lo strano legame che avevano instaurato i miei genitori, bensì le storie che avevano vissuto i miei due fratelli: Dimitri e Andrej.
All'inizio, li avevo osservati da lontano con un misto di scetticismo ed incredulità; eppure, in questo momento, riuscivo a comprendere cosa avessero provato quando tutte le loro più piccole parti si erano sistemate e posizionate al proprio posto, accudite dalle donne dei loro sogni.
Accarezzai la curva nuda delle spalle della ragazza distesa al mio fianco costellata di lentiggini, il profilo del collo da cigno, il nasino all'insù e poi quelle due candide palpebre si sollevarono e mostrarono al sole italiano due pietre smeraldine appagate e scintillanti.
Mi persi in quel tripudio di rosso e bianco, in quegli occhi verde bosco e nella curva del suo maledettissimo sorriso perfetto.
Eccezionale.
Lei per me incarnava la perfezione e nessuna donna al mondo avrebbe mai più potuto competere con la mia bellissima moglie. Con uno scatto repentino la sovrastai e la sua risatina assonnata mi fece battere il cuore ancor più forte.
"La decisione migliore dei miei diciotto anni," le sussurrai all'orecchio. "La decisione migliore."
Ariel Audrey Deep, da qualche parte nel Mar Mediterraneo su uno yacht di lusso, Italia.
Presi la tazza di tè tra le mani e mi accomodai sul ponte superiore del panfilo che mio marito, e sorrisi a quel pensiero, aveva noleggiato per il nostro matrimonio.
Avevo sempre pensato che la Drakta fosse un'organizzazione che racimolasse un gran bel bottino, ma non miliardi, o forse la Bugatti del signorino avrebbe dovuto farmi suonare un campanellino nella mente? Sorrisi a Mikhail, che con un paio di bermuda cargo e una camicia di lino stava conducendo diversi affari al telefono, che lo avevano tenuto impegnato per tutta la mattina.
"Okay, ti ringrazio Boris." Chiuse la chiamata e qualche secondo dopo mi raggiunse sul comodo divanetto in pelle. "Come sta la mia mogliettina questa mattina?" I suoi occhi azzurri scintillarono di divertimento e mi resi conto, per la quarta volta da quando avevo salutato il sole italiano, di quanto fortunata fossi stata a sposarlo. "Allora?"
Mi allungai verso di lui con un ghigno diabolico sulle labbra e gli leccai il labbro inferiore. In meno di un battito di ciglia mi ritrovai schiacciata e incarcerata tra le sue braccia muscolose.
"Non stuzzicarmi, Ariel; non quando non sei pronta a dare spettacolo." Mi strizzò l'occhio. "Proprio sul ponte superiore di fronte a tutta la crew."
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Malizia |THE NY RUSSIAN MAFIA #3
Romance[COMPLETAMENTE REVISIONATA✨] * si consiglia la lettura del primo e del secondo libro* Ariel Audrey Rose. Diciotto anni. Un segreto. Una vita sofferente ed una sorella da riscoprire.