Capitolo 7

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Quella chiacchierata con Magnus finì li, proprio come era cominciata...Asmodeus...mio padre....avevo ucciso mia sorella e lei ora si voleva vendicare. Stava succedendo un casino intorno a me ed io ne ero la protagonista.
I miei pensieri vennero interrotti da un messaggio di Isabelle sul telefono.
"Vieni subito all'Istituto, abbiamo scoperto qualcosa su John Smitt" annunciava il testo. In fretta e furia cominciai a correre verso la chiesa abbandonata, arrivando quasi al limite delle mie forze.
-Che cosa avete scoperto?- chiesi entrando nella sala ansimando.
-Abbiamo scoperto dove viveva con sua moglie e sua figlia piccola- annunciò Jace mostrandomi una mappa.
-Vicolo 7, wall street- lessi io e alzai lo sguardo sui miei compagni. -Andiamo!- annunciai. Prendemmo tutto il necessario e ci precipitammo nel luogo stabilito.
-Attenta biondina...non ti far attaccare anche stavolta- disse Alec sarcasticamente urtandomi.
-Grazie mille eh- risposi io con la mano ferrea sul manico della spada. Entrammo nel condominio abbastanza malandato e suonammo al cognome Smitt. Ad aprirci fu una donna dalla carnagione scura e i capelli ricci. Ci guardava strani con sua figlia in braccio altrettanto stupita.
-Salve signora siamo degli investigatori privati e stiamo indagando sul caso di suo marito- spiegò Jace.
-Oh certo, prego entrate- ci accolse la donna.
-Mamma chi sono questi ragazzi? Sono molto strani con tutti quei tatuaggi- chiese la bambina con la sua vocina.
-Non ti preoccupare tesoro, vai a giocare di la. Parlo io con loro- le rispose la mamma e la bambina ubbidì.
-Allora, che cosa posso fare per voi?- chiese la donna facendo segno di sederci sul divano.
-Volevamo farle qualche domanda su suo marito- appuntò Jace e la donna sembrò irrigidirsi.
-Mio marito era un brav'uomo, non capisco perché sia stato ucciso...non aveva mai commesso crimini o reati. Mi sembra strano- spiegò Michelle con gli occhi bassi. Era affranta mentre parlava con noi.
-Capisco signora...- disse Isabelle guardandola.
Ad un certo punto la bambina entrò di corsa in salotto con le lacrime agli occhi.
-Mamma mamma vieni di là! C'è un mostro in camera!- si allarmò la bimba e Michelle si precipitò in camera della figlia seguita da noi quattro. Appena entrammo, eravamo sconvolti...la stanza era messa tutta sottosopra e la finestra era spalancata. Una figura nera era in piedi davanti alla stanza.
"Che bello vedervi qui Shadowhunters" disse la figura. Poi si rivolse a me.
"Jade Anderson...sei il nostro obbiettivo" concluse il demone prima di essere trafitto dalla spada di Isabelle. La donna e la bambina erano spaventate a morte.
-Chi siete voi!?- ci urlò la donna.
-Signora lei non è al sicuro qui. Lei e sua figlia siete in grave pericolo- le avvisò Alec.
-Per quale motivo siamo in pericolo? Non mi fido di voi!- continuò a dire la donna.
-Signora fidatevi. Siamo Shadowhunters, proteggiamo le persone come lei da questi esseri. Ora per favore, dovete andarvene da qui. Loro sanno dove vivete- dissi io cercando di tranquillizzarla. Finalmente dopo un po' mi credette.
-Va bene vi credo ragazzi. Basta che mi diciate dove dobbiamo andare- chiese e io e gli altri ci guardammo negli occhi, come per chiederci che cosa fare.
-Verrete con noi al nostro Istituto- dissi io ma mi ritrovai immediatamente gli sguardi degli altri tre Shadowhunters addosso.
-Jade sei impazzita? Non possiamo portare dei mondani all'Istituto- sbottò Alec.
-Che cosa vuoi fare? Vuoi lasciarle qui esposte al pericolo di attacco di demone?- ribattei.
-I mondani non sono ammessi all'Istituto- rispose lui impassibile.
-Alec, Jade ha ragione. Non sono al sicuro stando qui- disse Jace schierandosi dalla mia parte.
-Va bene, ma parlerete voi con il Capo- sbuffò il moro prima voltarci le spalle.
Aiutammo la signora e la bambina a preparare le loro cose. La piccola Kaycee, mi prese la mano un po' impaurita.
-Jade ma voi chi siete? Dei supereroi?- mi chiese ridendo e non riuscii a trattenetemi un sorriso.
-No piccola non siamo dei supereroi. Però se vuoi puoi chiamarci così- risposi sorridendole. Fui interrotta da Isabelle che mi disse che voleva parlarmi.
-Jade ma sei sicura che sia una buona idea? Insomma, li abbiamo esposti al nostro mondo all'improvviso- appuntò la mora.
-Isabelle saranno al sicuro. Non potevamo rimanere qui- insistetti io. -non rimarranno a lungo, fino a quando non si sistemerà il caso della morte di John e i demoni le lasceranno in pace- conclusi.
Anche se in qualche modo l'idea mi spaventava. Kaycee mi ricordava molto me da piccola, quando sono stata trascinata via dopo la morte di mia madre, catapultandomi nel mondo degli Shadowhunters quando ero solo molto piccola. Sono una Cacciatrice ufficiale solo da due anni, ma sapevo dell'esistenza di tutto questo da molto tempo.
Mi spaventava l'idea di metterli in pericolo, dopo che ho scoperto chi era mio padre. Mi spaventava l'idea di poter far loro del male.
Mi spaventava tutto.
Ma ero cosciente...non sarebbe accaduto nulla.

FIGLIA DEL NEMICO: L'inizio // Alec Lightwood Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora