Capitolo 43

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JADE'S POV:
Eravamo nel regno Seelie con la regina insieme a noi. Sopra un ponte, delle guardie Seelie erano già pronte per lo scambio.
-Assicurati sia l'originale- mi disse Grace tenendo bloccata la regina da un braccio. Io annuii e presi la Coppa da in mano al Seelie. Questa di illuminò di una luce accecante, che solo in mano ad uno Shadowhunter funzionava. Sorrisi.
-Lo è!- esclamai.
-Benissimo, la regina ora è libera. Dammi la Coppa- disse mia sorella rivolgendosi a me e io gliela passai.
-Sai che cosa significa questo sorella? Significa che ora il potere del mondo magico appartiene a noi!- disse entusiasta esponendo l'oggetto in mano.
-Già, il nome degli Anderson sarà di nuovo noto a tutti- dissi io ghignando. Da un portale lì vicino comparvero gli altri tre Shadowhunters.
-Ma non ancora per molto- tirai fuori dalla fodera la spada e la puntai verso di lei e alzò le mani.
-Traditrice!- urlò con la sua spada in mano. Cominciò una vera battaglia tra me e lei, fino a quando le nostre lame non si incrociarono al centro.
-Ti sei schierata dalla parte sbagliata sorella...io sono l'unica vera familiare che ora ti rimane e senza di me rimarrai sola- disse lei ma le sue parole non mi toccarono minimamente. Alec tentò di colpirla con l'arco ma era troppo veloce per essere colpita.
-Io non credo proprio che me ne pentirò- risposi a mia volta io ricominciando il duello.
-In fondo aveva ragione nostra madre...IO NON TI HO MAI PERDONATA PER QUELLO CHE MI HAI FATTO DA PICCOLA E ORA È SOLO PER COLPA TUA SE SONO DIVENTATA QUELLA CHE SONO ORA!- urlò prima di scagliarsi nuovamente verso di me. Per un secondo mi tornò tutto in mente...io, lei, il parco e tutto quello che è accaduto...
Contrattaccai con un colpo di spada e lei riuscì a disarmarmi.
Si scagliò poi contro Isabelle, buttandola a terra e finendo sopra di lei fissandola con i suoi occhi rossi.
-So per certo che per uno Shadowhunter il dolore più grande sia quello di perdere il proprio parabatai...bene, voglio che Jade lo senta, voglio che prova il dolore- disse. Dalle sue unghie comparvero degli artigli che strisciò sopra il fianco della ragazza. Isabelle urlava dal dolore e anche io provavo quello che stava provando lei. Misi una mano sul fianco che mi faceva male e prima che potessi cadere Alec mi prese.
-Alec aiutatela, per favore- mormorai con le lacrime agli occhi e contorcendomi per il dolore. Jace e Clary si scagliarono contro Grace e la staccarono da Isabel. Cominciò una lotta fra il biondo e mia sorella a suon di spade, mentre Clary era inginocchiata vicino alla mia parabatai e le ricalcò l'Iratze.
-Clary la spada!- urlai rivolgendomi alla rossa. Lei prese la spada e attivò la sua runa dell'agilità. Saltò verso Grace e lei si girò. Ne approfittò per conficcarle l'arma nel petto, nel punto in cui aveva il marchio. La sentii urlare dal dolore e quello stesso dolore lo provai anche io. Ero stesa a terra tra le braccia di Alec e urlavo. Il collo bruciava ed era insopportabile. Urlavo, urlavo e ancora urlavo e Alec era vicino a me e mi stringeva la mano per tentare di calmarmi. Il dolore stava cominciando ad affievolirsi e il mio respiro diventata più regolare. Il collo non bruciava più. Alec mi ricalcò l'Iratze e mi sentii meglio. Mi diressi verso Grace stesa a terra che a malapena si muoveva.
-P-perché mi hai fatto q-questo- mormorò con voce rotta. Guardai i miei compagni come per cercare approvazione da parte loro e annuirono.
-Sono una Shadowhunter, io vi combatto. Non mi importa delle mie origini. Io sono nata per questo-
-H-hai fatto una scelta sbagliata, presto te ne pentirai- concluse prima di arrendersi definitivamente. Questa volta per sempre...
-Io non credo proprio- ghignai sorridendo.
Rimasi per un po' a guardarla lì per terra. I suoi capelli biondi erano scompigliati e sporchi di terra. In fondo non mi pentivo per quello che avevo fatto...ora sapevo per certo che non avremmo avuto più nulla di cui preoccuparci, almeno per ora... la Gloriosa era sul terreno,immobile. Ad un certo punto si illuminò di una luce dorata.
-Sta per esplodere! Ragazzi a terra!- urlò Isabelle. In fretta e furia ci buttammo sull'erba e la spada esplose in mille pezzi che si riversarono per tutto il terreno.
-È proprio così che doveva andare a finire, proprio come quando Michele ha ucciso Lucifero con la spada originale- spiegò Isabelle alzandosi.
-Hai fatto un ottimo lavoro- mi complimentai con lei e mi sorrise.
Riportai lo sguardo un attimo di nuovo sul corpo inerme di mia sorella.
-Portiamola all'Istituto, il Clave saprà cosa fare- disse Alec prendendola in braccio. Mi scese una lacrima ripensando a quanto era accaduto quando eravamo piccole...eravamo molto legate, ma ora lei non c'era più. È forse era meglio così...
Un portale si aprì davanti a noi e un secondo dopo il buio.

Spazio autrice:
Salve a tutti ragazzuoli belli...la storia sta giungendo al termine e credo proprio che il prossimo capitolo sarà l'ultimo...
Ma ci saranno delle sorprese che scoprirete più in là😉

FIGLIA DEL NEMICO: L'inizio // Alec Lightwood Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora