Capitolo 29

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Ero pronta, pronta a tornare all'Istituto.
Avevo ancora le idee confuse e non mi capacitavo del fatto che mia sorella mi aveva stregata. Non riuscivo più a capire quale fosse la verità...
Un portale si aprì davanti a me.
-Jade siamo pronti per tornare- annunciò la donna e io annuii.
Attraversai il portale con un carico d'ansia che era come un fardello sulle spalle.
L'attraversamento fu un trauma come sempre, ma ritrovarmi nell'ufficio del direttore dell'Istituto mi risollevò e la donna diede il consenso per togliermi le manette.
Insieme a Maryce, raggiunsi la sala principale.
Clary Isabelle e Jace mi vennero incontro.
-Jade oh mio Dio sei libera!- esclamò la mia parabatai abbracciandomi.
-Si, Jade è libera ma è sotto il mio controllo- disse Maryce alle nostre spalle -ci aiuterà in questa battaglia ma una mossa falsa e torna in cella-
-Signora Lightwood, sono grata per la liberazione e non volterò di nuovo le spalle a voi- annunciai sicura.
Per una volta, ero certa di quello che volevo.
Li avrei aiutati e basta.

-Dov'è Alec?- chiesi.
-Non lo so, era agitato e ha voluto allontanarsi. Vallo a cercare, non aspettava altro che te- mi rispose Jace e io senza esitazione mi diressi verso la serra dell'Istituto, il posto preferito di Alec e infatti lo trovai lì.

ALEC'S POV:
-Alec- una voce femminile alle mie spalle chiamò la mia attenzione così mi voltai.
Non potevo credere ai miei occhi...
Era lei. Viva. Libera.
Mi corse incontro e mi saltò addosso, agganciando le gambe intorno a mie fianchi.
-Mi sei mancata tanto- le sussurrai nell'orecchio.
-Anche tu- rispose lei con una voce sottile e leggera.
Raziel solo sapeva l'effetto che quella ragazza mi faceva e averla qui fra le mie braccia era una sensazione incredibile.
La fissai per un momento negli occhi prima di azzerare la distanza che ci separava.
Era un bacio lento, che trasmetteva tutta la mia felicità nel riaverla. Lei tremava e la strinsi di più a me mettendo le braccia intorno alla sua vita e avvicinando i nostri petti.
Poi ci staccammo e lei scese.
-Allora, a quale tipo di tortura ti hanno sottoposta?- chiesi ironico appoggiandomi alle sbarre del balconcino.
-Ehi non esagerare ahaha- rispose lei ridendo. -Tua madre ha detto che sono sotto il suo controllo-
-Per l'Angelo quella donna esagera sempre- commentai alzando gli occhi al cielo.
-No, è giusto che mi tenga sott'occhio, non credo che si fideranno ancora di me per quello che ho fatto. Insomma Alec, pensaci, mi sono schierata dalla parte del nemico e mi sono lasciata trasportare-
-Sanno benissimo che non sei come lui- dissi io mettendole le mani sulle spalle e lei sospirò.
-Ne sei sicuro? Ora mi considerano un mostro e hanno paura che possa fare lo stesso errore. Il Clave mi tiene sott'occhio 24h su 24 e credo che facciano bene a farlo se quello che vogliono è mantenere la sicurezza dell'Istituto- disse lei un po' affranta.
-Quello che hai detto risguardo Clary è la verità? Lei non è tua sorella?- chiesi io cercando di cambiare discorso.
-Non lo so...non riesco più a capire quale sia la verità. Sembra come se avessero preso la mia mente e ci avessero messo dentro centinaia di pensieri- rispose Jade e sospirò.
Ci fu un lunghissimo silenzio, che venne spezzato dalla mia voce.
-Ehi, stasera tu esci con noi, punto e basta- esclamai. Lei rise lanciandomi un'occhiataccia.
-Tu non eri quello che diceva che le distrazioni erano una pericolo?- mi scherni.
Cavolo, era furba la ragazza.
-Si ma stasera è un'eccezione. Stasera sei nostra. Insomma, per festeggiare il tuo ritorno- mi giustificai facendo spallucce.
-E va bene- si arrese -ora però vado a fare una doccia, sono lurida-
-Certo certo vai- le dissi e lei si allontanò dopo avermi lasciato uno stampo sulla guancia.
-A stasera-
-A stasera-

JADE'S POV:
Finalmente dopo un sacco di tempo tornai nella mia stanza e mi diressi in bagno.
Aprii l'acqua calda e la lasciai scorrere nella vasca in attesa che si riempisse.
Mi appoggiai con le mani al lavandino e scostai i capelli da collo.
Il marchio era bordeaux ed era evidente, tanto evidente...
Mi chiesi cosa avrei fatto se fossi rimasta ad Edom; probabilmente avrei perso tutti...Isabelle, Jace. Clary e Alec...mio Dio Alec.
Ho colto nei suoi occhi la preoccupazione nei miei confronti e ora non riesco a smettere di pensare a quell'orrendo sogno che avevo fatto nella Città di Ossa.
Immersi in piedi nella vasca e poi tutto il corpo, sentendo l'acqua calda bagnare ogni centimetro della mia pelle e mi rilassai, senza pensare a nulla.
Ci voleva un momento così, per stare da sola e rilassarmi, soprattutto dopo tutto quello che era accaduto.

FIGLIA DEL NEMICO: L'inizio // Alec Lightwood Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora