Capitolo 37

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JADE'S POV:
Aprii gli occhi ma mi trovai seduta su una sedia con i polsi legati...che cavolo era successo!?
Mi guardai intorno e non notai che ero ad Edom, ma piuttosto sembrava un palazzo mondano, non so precisamente dove.

-Finalmente ti sei svegliata, pensavamo fossi morta- commentò una figura nell'ombra di fronte a me.
-Sei consapevole di quello che ti sta per accadere, vero?- chiese lui avvicinandosi di più a me.
-No e vorrei saperlo- risposi io sicura di me.
-Benissimo...grazie ai sacrifici dei 33 mondani, Grace è stata finalmente nutrita ed è pronta a risorgere...tu sarai la sua fonte di vita, la sua energia- spiegò.
Ero stupita...io? Legata a mia sorella!?
-Però manca un tassello fondamentale...tua madre- non aggiunse altro...non volevo sapere che cosa intendesse, mi bastavano le spiegazioni che già avevo avuto.

CLARY'S POV:
-Dannazione!- sentii imprecare Jace dando un calcio ad una sedia lì vicino. -C'è lo avevamo in pugno e ora è sparito! Di nuovo!- continuò a sbraitare senza fermarsi.
-Jace calmati...li ritroveremo, sta tranquillo- tentò di placarlo Isabelle. In un certo senso invidiavo la sua pazienza e la sua calma, è un pregio che avrei voluto anche io. Però oltre il suo velo di calma e pazienza, si nascondeva rabbia, rabbia per non essere riuscita a salvare la sua parabatai. Rabbia per aver permesso ad un demone superiore di impossessarsi di suo fratello...io non sapevo che cosa si provasse ad avere un parabatai, ma riuscivo a scorgere la sua preoccupazione.
-Come pensi di fare!?- sbottò di nuovo il biondo.
-Innanzitutto torniamo all'Istituto, li avremo le informazioni adatte per la nostra ricerca- spiegò lei sempre mantenendo il suo tono calmo.
-Grazie Magnus, il tuo aiuto è stato fondamentale- si rivolse allo stregone con un sorriso.
-Di niente dolcezza, vi aiuterò se necessario- rispose lo stregone facendo un gesto con la testa.
Immediatamente ci fiondammo all'Istituto, dove trovammo anche Luke e ad accoglierci non c'era proprio un'aria serena.
Shadowhunters facevano avanti e dietro per la sala e tantomeno Maryce, con quella sua espressione seria in volto, camminò a passo svelto verso di noi.
-Dov'è tuo fratello!?- sbottò riferendosi ad Isabelle. Lei non fece in tempo a rispondere che entrò spedito Luke.
-Abbiamo localizzato Asmodeus- annunciò camminando verso la nostra direzione.
-Si trova in un palazzo mondano non troppo lontano qui, gli uffici del Dipartimento di Prevenzione- concluse. Guardai gli altri e ci guardammo complici.
-Andiamo!- gridò Jace voltandosi di spalle seguito a ruota da noi.

JADE'S POV:
-Che cominci il rituale!- annunciò Asmodeus facendo un gesto teatrale con le mani. I mondani sacrificati e ora posseduti si misero tutti intorno alla teca di vetro, mentre io ero in piedi di fronte a mio padre con le braccia legate e Alec che me le teneva bloccate.
-Sta ferma!- sbottò il moro sentendo la mia agitazione. Mi limitai a rivolgergli un'occhiata di fuoco e a fulminarlo.
-Finalmente, figlia mia potrai tornare da noi, vivere come tutti noi e respirare come tutti noi- cominciò il demone superiore.
-Grazie ai sacrifici di questi mondani, sei finalmente nutrita e la tua fonte di energia è qui di fronte a me- disse facendo cenno ad Alec di avvicinarsi alla teca. Lui mi spinse, tanto che mi trovai tanto vicino a mio padre.
-Era a questo che servivi- disse ricalcando con le unghie il mio marchio. Il suo tocco demone mi bruciò la pelle e mi agitavo, essendo però bloccata da Alec.
-Ora tu sarai legata per la vita a tua sorella...come vivrai tu vivrà lei e ogni tuo dolore lei sentirà- disse. Dalle sue mani uscì un fuoco celeste, molto simile a quello di Magnus, con l'unica differenza che si trattava di magia demoniaca...
Vidi il sangue dentro la teca di Grace ribollire, come l'acqua in una pentola.
Avevo le braccia strette nelle mani di Alec, tentando di dimenarmi.
Un altro mondano posseduto entrò nella stanza impettito.
-Shadowhunters...nell'edificio- annunciò e io sorrisi. Asmodeus alzò gli occhi al cielo.
-Occupatevi di loro...ho un rituale da completare- rispose lui. I mondani, compreso Alec, uscirono da quella sala di corsa. Rivolsi il mio sguardo a mio padre e alla teca di fronte a me.
-Cara Jade...- commentò avvicinandosi a me mettendo una mia mano sul mio collo.
-Tu sei il mio più grande tesoro...- concluse ghignando.

FIGLIA DEL NEMICO: L'inizio // Alec Lightwood Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora