Capitolo 18

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JADE'S POV:
L'entrata dell'Hotel Dumort non me la ricordavo così...al posto della scritta "Dumor" i vampiri avevano scritto "Dumort". Originale.
Tenevo le mani sui due pugnali nella fodera pronta ad attaccare ed entrammo nella sala principale.
-Shadowhunters...che bello vedervi- disse un vampiro di fronte a noi.
-Lui dov'è?- disse Alec duro tendendo il suo arco.
-Abbassate le armi...violereste gli Accordi se provate a toccarmi- disse il vampiro tranquillo.
-Anche voi avete violato gli Accordi rapendo uno Shadowhunter- ribattei io.
-Vedo che hai fegato, figlia di Asmodeus- disse avvicinandosi a me -Chissà com'è provare il sangue di un demone- alzò le sopracciglia leccandosi le labbra mostrando i suoi canini.
-Non osare toccarla o ti ridurremo a brandelli- disse minacciosa Isabelle mettendosi davanti a me.
-Non ti preoccupare Izzy è tutto apposto- la tranquillizzai io.
-Lui dov'è!?- sbottò di nuovo Alec avvicinandosi al vampiro. L'essere sorrise maliziosamente e ci fece segno di seguirlo attraverso il condotto che portava al tetto dell'Hotel.
In una stanza enorme, vedemmo qualcosa penzolare appeso a delle catene a testa in giù e non fu difficile scorgere la chioma bionda di Jace.
-Prima la Coppa- disse il Vampiro.
-Io non so dove si trova!- gridò Clary.
-Benissimo...allora il vostro amico farà un bel viaggio a testa in giù- disse ghignando e i vampiri intorno a Jace fecero ruotare una manopola che piano piano calava la catena...
-Fermo!- urlò mia sorella -Ok ti dirò dov'è la Coppa- si arrese e noi la guardammo confusi.
-Si trova a casa mia, nella via 13- disse Clary.
Il vampiro sembrava convinto.
-Andate a controllare!- ordinò ai suoi simili per poi rivolgersi di nuovo a lei.
-Se menti non avremo pietà- concluse prima di uscire dalla stanza chiudendola a chiave, lasciandoci soli.
Io presi la mia stregaluce per illuminare quella stanza completamente buia.
-Perfetto...ora siamo di nuovo chiusi...- disse Alec esasperato appoggiandosi alla porta.
-Almeno abbiamo trovato Jace- ribatté Isabelle.
Ci avvicinammo al ragazzo biondo svenuto a testa in giù e lo slegammo stendendolo sul pavimento. Aveva perso i sensi...
-Jace- lo chiamò il suo parabatai chinandosi verso di lui schiaffeggiandoli la faccia ma non si svegliava...
-Jace ti prego di qualcosa...fa qualcosa!- urlò ancora il moro.
-Non respira...- commentò Isabel posandogli una mano sul petto.
Vidi Alec mettersi una mano sull'addome, proprio dove si trovava la sua runa parabatai...si accasciò a terra per il dolore. Si alzò la maglia e la sua runa stava piano piano scomparendo...
-No, ti prego no...non posso sopportare di perdere anche te...per favore- implorò raggiungendo il biondo.
Un rumore attirò la nostra attenzione e subito dopo un varco si aprì affianco a noi.
-Magnus! Come hai fatto a trovarci?- gridai contenta di averlo visto.
-Poteri da stregone, riesco a rintracciarvi grazie a questo- disse mostrando qualcosa nella mano. Era un bottone della mia giacca.
-Ti prego Magnus portaci fuori da qui...Jace non respira e Alec sta male- spiegò Isabelle.
-Sono venuto proprio per questo. Correte- disse lo stregone. Isabelle prese sottobraccio Alec e io e Clary prendemmo Jace.
Era una dura battaglia, ma l'avremmo vinta.

FIGLIA DEL NEMICO: L'inizio // Alec Lightwood Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora