-Spuntino di mezzanotte (1/2)-

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CAPITOLO 10_ PT. 1/2
Buona lettura!

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Se Zero avesse potuto viaggiare verso una meta mai vista prima, questa sarebbe stata senza ombra di dubbio la gola del Gran Canyon giù in Arizona, a circa 771 ore di cammino da dove si trovava in quel momento. Uno dei tre posti in classifica considerati più silenziosi, deserti e affascinanti. In breve perfetto per lui.
Dove nessuno lo avrebbe disturbato, infastidito, o sgridato per esser rimasto un'ora e mezza in più del previsto in biblioteca.

Proprio come stava succedendo adesso.
Era da una quindicina di minuti che Ialit continuava a lamentarsi dell'orario assurdo, con cui erano usciti dal loro angolo di pace.

Non appena scattarono le diciotto puntuali di quel Lunedì pomeriggio, Ialit varcò la porta della biblioteca con in mano un milkshake alle fragole e un cappuccino da asporto.
Non vedendo Zero al solito tavolo, si avventurò nella sezione Rosa in cui l'aveva beccato il giorno precedente, e infine si era dovuto rivolgere ad Elain per capire che fine avesse fatto il suo migliore amico.

Tavolata destra, oltre lo scaffale dedicato ai Fantasy.
In compagnia di un tipo mai visto.
Ma da quando Zero conosceva tanta gente?
Non appena fu nel capo visivo di Emer, questo alzò la testa e sorrise al ragazzo, facendo un cenno allo Zircone di dare un'occhiata alle sue spalle.

«Ehi ciao, come va?» Chiese appoggiando le due bevande sul piano «Posso?»
«Ialit! Certo, aspetta— Ok.» Lo salutò spostando la sua roba dalla sedia per farlo stare lì vicino a lui.
«Grazie, questo è per te, Meg mi ha scritto prima, va ad ascoltare le prove di Rubio per un po' poi torna in camera, era esausta.» Spiegò passandogli il frappé. Tornò a guardare il ragazzo occhialuto davanti a lui.

«Piacere, sono Emer, Smeraldo di Mohs 9...» sorrise gentilmente porgendo una mano in avanti «Credo di esser diventato il partner in scrittura di Zero per i prossimi sei mesi, a meno che non cambi idea prima.» Si presentò sempre educatamente.

«Oh piacere mio.» Disse stringendogli la mano «Io sono Ialit, il compagno di stanza di questo svampito.» Scherzò sorridendogli.

«È un Opale...» aggiunse Zero con un tono più basso rispetto a poco prima.
«Sì me la cavo abbastanza in Gemmologia, i capelli sono molto adatti.» Si complimentò il verde, ridacchiando.

«Ehm grazie, disturbo se mi metto a ripassare per domani?» Domandò Ialit rivolgendosi al castano.
«No no, fai pure. Emer a te va bene?»
«Sì nessun problema. Tanto neanche noi facciamo casino, non preoccuparti.» Sorrise scorrendo la pagina del pc per rimettersi a riscrivere.

Ialit si appoggiò al braccio piegato di Zero, e sospirò desiderando di morire.
«Indovina?»
«Ti hanno fatto una nuova ramanzina?»
«No, continua a succedere.»
«Hai vinto ancora tutte partite in meno di mezz'ora?»
«Visto!? Non c'è più il gusto di un tempo...»
«Beh a volte è ciò che succede quando sei un campione di scacchi da anni...»

Zero aveva ragione, non esistevano più molti studenti capaci di stare dietro ai tempi micidiali tempi da record del suo amico, e la voglia di vincere era sempre meno allettante.
Emer osò ad alzare la testa per dar loro uno sguardo incerto, come per frugare tra le parole giuste.
«Può esser sempre un'opportunità per migliorare.»

«Hm?»
«I propri limiti, intendo... cioè puoi migliorare i tuoi punteggi, e niente, scusa, non ne so neanche perché mi sono intromesso— scusate.» Si zittì, lasciando sbalordito l'azzurro.

«Ma figurati, frequento il corso di scacchi dopo le lezioni, e ormai nessuno riesce più a battermi, mi mancano le sfide vere e proprie.»
Lo disse senza malizia, senza intenzione di vantarsi o spacciarsi per un'esperto (anche se lo era per davvero).
Ialit era una buona persona. Saggia, golosa e iperprotettiva nei confronti dello Zircone.
Teneva molto ai suoi amici, così come Meg, era capace di incazzarsi seriamente se qualcuno faceva loro del male.

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