CAPITOLO 5_ PT. 2/2
Buona lettura!-•-•-•-
Zero si ritrovò a tremare come una foglia quando una mano lo prese con forza per le guance e gli sollevò il mento affinché questo lo potesse guardare dritto negli occhi.
Le iridi picee di Hunt avevano un che di magnetico e affascinante; lo stava leggendo come un libro aperto e Zero non aveva affatto il coraggio necessario per muovere la testa di neanche un millimetro.Il suo respiro era talmente difficile da controllare, che per qualche malato motivo anziché concentrarsi sul proprio battito cardiaco, Zero si trovava più impegnato ad osservare il corvino a pochi centimetri dal suo naso.
Imbarazzato come non mai, cercò di indietreggiare; nascondersi dal suo sguardo pungente, ma prontamente l'Antracite non osò a mollare la presa e lo tenne ancorato a lui. Con l'intento di calmarlo però, fu costretto a dover rilassare poco la morsa quando vide il suo viso cambiare tonalità in un lampo, arrossendo.
«Smettila di agitarti.» Disse con vece ferma e concisa «Peggiori solo le cose. Hai bisogno di distrarti. Pensa ad altro. A qualunque altra cosa che non inneschi una reazione negativa.»
Non appena le lacrime ripresero a colare dai suoi occhi cristallizzati, Hunt non ci impiegò molto a capire che usare la violenza non avrebbe portato a nulla di positivo.
Ricordò di come Zero si tenesse stretto il palmo contro le labbra quasi a soffocare proprio quella mattina stessa, nel corridoio, e preoccupato della condizione fisica del ragazzo, lentamente lasciò la presa delle sue guance.
Si sentì proprio come il cuoco Linguini, del film Ratatouille, nel momento esatto in cui liberava il topino sulle rive della Senna.
Ecco... paragone bizzarro quanto veritiero.Zero indietreggiò infatti spaventato a morte, strisciando contro le piastrelle gelide del pavimento fino ad ottenere la distanza di sicurezza necessaria.
Hunt spalancò gli occhi cercando di immedesimarsi nel povero ragazzo, ma l'unica cosa che riuscì a fare fu quella di rimanere ad ascoltare gli ansimi dolorosi uscire da quelle labbra schiacciate e torturate.
I suoi polmoni non davano certo segni di miglioramento e quando Hunt riuscì ad intravedere lo sguardo del castano, vide come quegli occhi ricolmi di agonia lo stavano pregavano di trovare una soluzione al più presto.
Si mosse «Zircone.» Lo chiamò.
Zero, paralizzato, non si comportò come le altre volte.
No... stavolta alzò la testa in movimento centellinati, lasciando Hunt stupito all'avergli finalmente risposto.Hunt deglutì, e con una mano si portò all'indietro i capelli corvini.
«Penso di avere un idea. Ma affinché funzioni, ho bisogno della tua fiducia, ok?»Zero poté soltanto annuire in consenso. Ormai non si trovava più in posizione di negare la richiesta di supporto.
Il suo cuore batteva all'impazzata. Sarebbe presto esploso se non si sarebbe deciso di lasciarsi aiutare.
«Vieni qui, contro la lavatrice.» Disse Hunt, ammorbidendo il tono della voce, mentre con una mano batté due volte contro le piastrelle di marmo.
Pat pat...? Huh... Cos'era? Un cane?
Zero avanzò a carponi come un piccolo neonato spaesato, ma sfiga volle che il suo avambraccio sinistro, ancora infiammato a causa di quella enorme cazzata, decise di cedere proprio allora.
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Zero Autostima
Romance[REVISIONATA] Zero, tipico ragazzo nerd dalla confidenza bassa e dai mille e mila problemi respiratori, inizia il quarto anno all'Unground Academy, un college prestigioso dove le "classi sociali" predominano nei corridoi. Ha spesso crisi d'asma e at...