-In punta di piedi (2/2)-

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CAPITOLO 12_ PT. 2/2
Buona lettura!

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Bene. Avete presente quando gufate su qualcosa, e magicamente le cose vanno rapidamente a rotoli e fuori controllo? Ecco.
Per l'ora di pranzo, Emer si era innamorato. Ad Hunt sanguinavano le orecchie. Zero era arrabbiato a morte con Meg. E il tutto sembrava esser colpa di Ialit.

Ottimo risultato, no? Davvero magnifico.

Come ci siamo arrivati a questo punto, vi starete chiedendo. Beh per giungere a risposte dobbiamo tornare indietro e cambiare scenario.

* * *

Appena Zero aprì la porta di camera sua seguito da Ialit, Meg li attendeva difronte ad essa con un sorriso smagliante e un porta bicchieri da asporto.

Il castano dopo esser preso in contropiede, indietreggiò preoccupato, come se scottato da una medusa, e andò a finire contro Ialit, che confuso si inclinò a vedere cos'era successo.
Il suo viso perse interesse.

«Buongiorno.»

Meg arricciò le labbra «Oh insomma, è così che mi salutate di mattina?»

Il tono era offeso e giocoso allo stesso tempo, e questo portò Zero a squadrarla per qualche lungo momento «È andata bene, se è quello che vuoi sapere.» Sussurrò sistemandosi meglio il colletto della camicia sopra al gilet di lana.

«Allora perché siete così scocciati di vedermi?»

Ialit chiuse la porta con la sua chiave, e se la infilò in tasca mentre passava difronte ai due «Conoscendoti farai di tutto per guadagnare informazioni...»

Meg sorrise «Certo che lo faro!» Esclamò «Il mio migliore amico ha un appuntamento con un ragazzo misterioso e credi che io non sia curiosa di sapere cos'ha fatto?»

Zero arrossì «Abbiamo solo parlato...» spifferò seguendo l'azzurro.

«Solo?» Rimarcò lei «Tesoro mio, non è carino ricordartelo, ma non sei capace di sostenere un discorso senza arrossire o balbettare, quindi presumo che qualcos'altro sia successo insieme al vostro parlare

«Questo è proprio quello che intendevo.» Intervenne Ialit, allungando una mano per prendere la sua bevanda «Grazie per il latte caldo.» Aggiunse cambiando tono.

«Figurati.» Prese una delle bevande «Zero qui hai il tuo latte e miele.» Disse poi, porgendolo al castano.

«Ah, grazie Meg.» Mormorò prendendo tra le mani il bicchierino di carta caldo.

Poco più avanti la porta 327 venne spalancata con vigore, e Rubio uscì annaspando cercandoli con lo sguardo. Meg alzò quindi in aria un caffè macchiato per farsi notare, e subito il rosso si rilassò, venendo poi loro in contro.
Prese fiato «Buongiorno a tutti.»

«'Giorno, pensavi di essere in ritardo?»
«La sveglia non mi è suonata, e Otis giustamente non ha pensato a svegliarmi.» Sbuffò sibilando il nome del suo coinquilino con disprezzo.

Condivideva infatti la stanza con un Topazio di Mohs 8, una Pietra Dura dal carattere davvero insopportabile, prepotente e menefreghista.
Otis era di statura alta, forse poco meno di Rubio, ma la muscolatura e la conicità del corpo era praticamente la stessa, siccome praticava come Rubio, basket tre giorni su cinque alla settimana.

Occhi e capelli di color, primi dorati e secondi biondo grano, pelle abbronzata e un bevitore seriale di alcool. Nessuno sapeva da dove diavolo lo tirasse fuori tutto quel liquore, ma nessuna di tutte le ragazze che attirava si ponevano la curiosità di fargli domande.

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