CAPITOLO 4_ PT. 2/2
Buona lettura!-•-•-•-
«ZERO!!»
Il suo nome rimbombò tra le pareti dell'intero corridoio, spezzando quel briciolo di coraggio che Hunt aveva racimolato per addolcirsi. Da fondo dell'atrio, Ialit si stava precipitando verso di loro a per di fiato.
Un altro che corre di Domenica mattina? Sul serio?
E poi lo aveva chiamato Zero? Un numero? Stavano giocando per caso? Cos'era, uno scherzo per loro?Il castano voltò lo sguardo verso il tipo che che si stava avvicinando, e si asciugò con una manica della felpa le lacrime dalle guance costellate da puntini. Apparentemente si conoscevano.
Fantastico: il problema si era appena duplicato.«Cazzo! Ti hanno fatto male? Chi è stato?» Domandò a raffica, tenendo per la spalla il ragazzo.
Hunt non si mosse, osservò Zero con un'espressione vuota e confusa, ma prima che potesse dire una qualunque cosa, l'Opale posò il suo sguardo su di lui, corrucciandosi all'inverosimile «Lo hai spinto tu?! Lo trovi per caso un bello scherzo da fare!?» Lo sgridò, fraintendendo in modo assurdo l'accaduto «Ti sembra divertente!?»Hunt sgranò gli occhi, preso alla sprovvista "Ma chi si crede di essere questo Puffo!?"
Intanto Zero sentiva i suoi polmoni stringersi in una morsa violenta. Si portò una mano tramante all'altezza del cuore e si rannicchiò per terra, cercando inutilmente di abbracciare le pagine che era riuscito a recuperare.
«Ialit—» Sussurrava piano, senza riuscire a farsi sentire.
Le risate degli studenti coprivano le voci del ragazzo che stava litigando con il Carbone.
Hunt però, si accorse che qualcosa non andava con quel povero Cristo che lo aveva appena travolto. Ignorò l'Opale e si sporse verso l'altro.
«Ohi mi stai ascoltando!?»
«Coglione piantala di parlare! Il tuo amico soffoca!»Emer si sbloccò magicamente non appena capì che le cose si sarebbero fatte presto pesanti, e raggiunse il corvino chinandosi accanto a lui, sotto gli occhi scettici di Ialit per dare una mano ad entrambi a recuperare i fogli di carta.
L'Opale grugnì esasperato, e si girò verso il castano, ora scosso da spasmi e accasciato debolmente a terra.
«Ial, l'inalat... prendi l'inal—» mormorava tra un singhiozzo e l'altro.
«Lo so lo so, scusami tantissimo, credevo fossi dietro di me.»
Senza perdere un secondo di più, l'azzurro inserì le mani nella sua borsa a tracolla alla ricerca dell'aggeggio celeste, capace di salvargli la vita.
«Shh... respira, va bene.» lo incitò cambiando completamente tono di voce.Hunt aveva spostato lo sguardo verso lo Smeraldo, ma aveva fermato immediatamente i suoi gesti non appena il ragazzo aveva avvicinato l'inalatore alla bocca tremante del castano.
«È tutto ok, concentrati a respirare. Piano.» Ripeteva lentamente.Il lentigginoso premette rapidamente il pulsante superiore del flaconcino, e sospirò sollevato non appena la scarica di ossigeno lo stabilizzò.
«Bravissimo.»Hunt non si accorse di essere rimasto ad osservarlo per più del dovuto, stavolta mentre stringeva tra le mani il polso dell'amico.
«Che hai da guardare?»
«Calmati Puffo. Boro santo, ma che diavolo di problemi hai...?»
Ialit esitò per una manciata di secondi, e se non fosse stato per Zero mezzo morto e chinato sulle sue gambe, l'Opale gli avrebbe quasi sicuramente mollato un ceffone.
«Stagli alla larga...»Emer gli porse le pagine e in modo riluttante, l'Opale le ripose finalmente dentro la borsa a tracolla a cui appartenevano. Mormorò qualcosa di molto simile a dei ringraziamenti e aiutò il suo amico a mettersi in piedi.
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Zero Autostima
Romance[REVISIONATA] Zero, tipico ragazzo nerd dalla confidenza bassa e dai mille e mila problemi respiratori, inizia il quarto anno all'Unground Academy, un college prestigioso dove le "classi sociali" predominano nei corridoi. Ha spesso crisi d'asma e at...