-Due chiacchiere (1/3)-

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CAPITOLO 11_ PT. 1/3
Buona lettura!

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«Beh... come primo giorno direi che ti è andata bene.»

Hunt grugnì, mentre Tea, l'infermiera, gli stava consegnando dei disinfettanti per la guancia e dei cerotti nuovi, da sostituire ai precedenti della mattinata, ora macchiati di sangue.
«Magnifico sarebbe più corretto.»

Lei ridacchiò, e con qualche firma concluse la sessione «Il sarcasmo non ti manca, è un buon segno.»

«Ma state facendo una prescrizione?» Chiese sporgendosi dallo sgabello. Lo Smeraldo sull'uscio della porta li osservava entrambi con le braccia incrociate al petto e un'espressione mogia mogia.

«No, è solo il certificato di passaggio, devi firmarmi qui...» spiegò lei, indicando un punto con la penna «E qui.» Continuò spostandola più in basso. Poi si voltò verso il diciassettenne, più comprensiva «Emer non è nulla letale. Si è preso solo una bella scazzottata.»

«Lo so— ma è stato veramente... intenso. Non credo di aver mai temuto così tanto per qualcuno durante un'azzuffata...» mormorò mordendosi un labbro.

Hunt sorrise, firmò il foglio rosato e scese rapidamente dallo sgabello «Aww... non dirmi che il potente Smeraldo di Mohs 9 si è preoccupato di un pericoloso Tenero.» Lo prese in giro, colpendolo al braccio.

«Primo, cosa vedi di potente in me lo sai solo tu. Secondo, sto rivalutando il tuo grado di pericolosità molto velocemente... E terzo! È ovvio che mi sono preoccupato! Provaci tu a vedere il tuo unico amico catapultarsi addosso a dei balordi come quelli! Non sapevo cosa fare, né come aiutarti o tantomeno come fermarti!» Lo sgridò offeso, e sentì gli occhi inumidirsi appena.

Tea si alzò dalla sua postazione, e si tolse il camice bianco, rimanendo in un semplice maglione lilla a collo alto «Emer non devi preoccuparti, i Carboni sono noti per avere una testa dura come la roccia. Oltre che un temperamento niente male...» lo rassicurò riponendo la veste nell'attaccapanni accanto all'entrata.

Prese le chiavi per chiudere, diede un'occhiata all'orario, e fece uscire i due ragazzi.

Hunt alzò un sopracciglio «Come ha detto, scusi?»

«Shhh. Non lamentarti. È vero. La Gemmologia ci insegna che i Carboni sono persone piuttosto dure di coccio.»

Emer finì per sorridere all'immagine infastidita di Hunt, e Tea chiuse la porta scorrevole a chiave, per poi girarsele attorno al dito, e infilarsele nella tasca dei jeans.
«Sapere tornare al dormitorio?»

L'antracite annuì, e indicò il verde con un dito «Sì, ho la miglior guida turistica a mia disposizione. Sopravviveremo...»

«Allora ci vediamo ragazzi, cercate di non ammaccarvi troppo nel frattempo.» Sorrise amorevolmente ad entrambi, prendendo la direzione opposta.
«Certo, arrivederci signorina Tea.»
«Sì, a presto.» Concluse Hunt, voltandosi insieme al coinquilino.

* * *

Doveva ammetterlo. I burrito erano buoni. Molto buoni. Ma non avrebbe mai dato quella fantastica soddisfazione allo Smeraldo lì vicino.
«Mh... è saporito.»

«Sì!? Ti piace, vero? Lo sapevo!» Esultò Emer, felice ora come pochi. Si erano seduti alla fine su una delle panche ai lati dell'enorme atrio all'entrata del college, dove partiva la scalinata in marmo più maestosa mai vista verso i dormitori. Emer sapeva Hunt sentiva il bisogno di fumare e gli stava facendo compagnia durante la "cena" prima di tornare in camera.

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