-Onori (1/3)-

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CAPITOLO 9_ PT. 1/3
Buona lettura!

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Erano le 16:00 puntuali. Ialit era dovuto scappare per il suo corso di Scacchi e Meg per gli allenamenti di pallavolo. Rubio invece, aveva accompagnato Zero fino all'entrata della libreria, dove aveva poi salutato l'amico e augurato una buona esperienza.

Aperta la porta della biblioteca, l'immagine della dolce Elain con in mano una pila di libri e con lo chignon che gli decorava elegante la chioma, gli sorrise, felice di rivederlo.
«Zero! Giusto in tempo! Dammi una mano a portare questi al tavolo di lavoro.» Chiese più in un'ordine che una richiesta. Mai lo avesse fatto. Pesavano quintali...
Sorrise forzatamente mentre aiutava lo Smeraldo a portare i manuali sul luogo di lavoro, curioso di sapere se ci sarebbe stato qualche cambiamento nel gruppo di scrittura in cui faceva parte.

«Allora mio caro! Ti sei ripreso dalla crisi di Sabato?» Chiese appoggiando i romanzi uno sopra l'altro.
«Eh?»
«Sabato. Quando ti sei precipitato qui disperato, e Ialit si è messo a cercarti come un forsennato.» Spiegò meglio, aiutandolo a sistemare tutto.
Zero batté un attimo le palpebre, facendo mente locale. Ormai aveva talmente tanti attacchi d'asma che aveva smesso di tenerne il conto da Natale.
«Oh... sì. Scusaci per i problemi che ti abbiamo causato.»
«Hm figurati. Più che altro dimmi che hai l'inalatore a portata d'uso.»

Immediatamente infilò la mano nella tracolla controllando se ci fosse veramente, e notando come la felpa di Hunt non si fosse mossa di un centimetro si incupì lentamente, perdendo il sorriso e tirando fuori l'aggeggio salvavita celeste.

«Bene! Allora siediti mentre aspettiamo gli altri membri!»
Il castano sgranò gli occhi.
«Altri membri!?»

«Esattooo!» Squillò una voce allegra e piena di entusiasmo, spuntando alle spalle del ragazzo, che sobbalzò di colpo, non avendolo sentito arrivare.

«Oh perfetto! Sei qui!» Esclamò la bibliotecaria, sorridendo dolcemente al suo simile.
Zero si sentì in trappola... le mani appoggiate alle sue spalle erano in confronto alle sue molto più grandi ma comunque belle e allungate, con taglietti piccolini sulla punta delle dita procurati probabilmente dalla carta dei libri o altri fogli. I capelli sparati in aria del castano seguirono il suo movimento, voltandosi lentamente all'indietro per dare una faccia a quella voce familiare.

Un'altra cascata di capelli verdi e un paio di grandi occhiali rotondi gli si pararono davanti a lui, facendolo indietreggiare fino a toccare il tavolo con il fianco.

«Oddio ciao!»
Zero sgranò gli occhi riconoscendo vagamente quel ragazzo.
«Tu sei... sei un co-compagno... di clas-se di Rubio, vero?» Balbettò cercando di sviare quello sguardo magnetico verde menta.

«Esatto! Tu sei uno dei suoi amici che lo aspetta sempre fuori!» Sorrise capendo chi fosse. Elain si sedette a compilare un paio di moduli, mentre i due continuarono a conoscersi in attesa degli altri membri del gruppo «Oh inoltre ieri mattina ricordo che hai anche investito il mio piccolo Hunt scorbutico!» Esclamò recuperando una sedia accanto a lui.

L'espressione paralizzata di Zero sbiancò di colpo, non solo per la vergogna di essere etichettato da quel momento, ma sopratutto dal pronome usato dallo Smeraldo.
«C-come? T-tuo?» Mormorò cercando di non sembrare ferito o altro.
«Si il mio compagno di stanza! È nuovo!» Rispose felice, non avendo minimamente notato la tensione scemare di colpo «Piuttosto! Ti sei fatto male? Quando gli sei caduto addosso, intendo?» Domandò svuotando la sua tracolla di decine di libri.

«N-non ha im-importanza... è passato... gra-zie.» Rispose a bassa voce.
«Non preoccuparti! Quel ragazzo ha la testa più dura del cemento. Ma posso garantirti che il suo cuore invece è molto più morbido rispetto alla sua nuca di coccio.» Lo rassicurò cercando di non farsi scappare il nome della Pietra dell'amico.

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