CAPITOLO 14_ PT. 2/2
Buona lettura!-•-•-•-
Solo Martedì e già troppo per la testa.
Rubio, appena uscito dall'ufficio del preside, si sentiva di esser stato trattato peggio di una maracas. Scosso da destra e a manca per faccende di inutilità disarmante, ma che per un motivo o per l'altro, all'Unground Academy sembravano di impareggiabile importanza.
Avevano appena accompagnato Zero ed Emer in biblioteca, e Meg dopo aver assistito a quella nuova amicizia, era scappata per gli allenamenti in palestra.
Si sedette su una panca lungo i corridoi giusto per riprendere fiato, e non mancò che la testa di Ialit si appoggiò sulla sua spalla sinistra, tenendogli compagnia in tutto quel viavai di persone. L'unico che apparentemente non dava fastidio al Rubino. Sospirò chiudendo gli occhi. Si impegnava davvero tanto per quella scuola, ma alle volte tutto sembrava così superficiale in confronto ai veri problemi della vita.
«Vuoi che ti prenda un caffè?» Domandò Ialit, mezzo sonnolento, ancora accasciato su di lui.
«Sicuro che non serva più a te?» La sua domanda fece ridacchiare piano l'azzurro.
«Non mi piace il caffè...»«Lo so, ma potrebbe risultare più che efficace in questo momento.» Sospirò «Dai andiamo...»
Ialit lo seguì restandogli sempre appiccicato a lato «Ehi Ru ti va di saltare i corsi?»
La domanda però non sorprese il rosso «Non sai quanto mi piacerebbe, ma sai che non posso...»
«Oh sì che puoi! Insomma, questa scuola ti casca praticamente ai piedi. Nessuno dovrebbe neanche accorgersi che non ci sei per due note di violino.»«Sai che non dovresti neanche provare a convincermi di seguirti fuori da scuola?»
Ialit mise in vista le mani «Non dobbiamo per forza uscire da scuola. Mi basta fare qualcosa con te per non andare a vincere contro gli stessi scacchi... finisco sempre per annoiarmi...» mormorò avvilito «Tienimi compagnia... per favore...»
«Non fare gli occhi dolci per così poco...» lo interruppe lui «Piuttosto, perché hai scelto gli scacchi se non ti divertono più.»
«Perché è l'unica cosa in cui noi Opali siamo bravi.»
Rubio lo guadò perplesso «Non è affatto vero...» E Ialit sbuffò colpevole «Ok, non è vero, ma gli altri sono così scarsi! Non c'è più gusto a batterli!»
«Aspetta, vuoi saltare i corsi perché sei troppo bravo a scacchi?» Rubio rise «Stai scherzando?»
«Oh andiamo!» Ma in un istante, la sua vitalità crebbe alle stelle «E se invece venissi con te?» Esclamò euforico.
«All'Auditorio? Non se ne parla.»
«Ma sono venuto a sentirti suonare anche altre volte!»«Perché non vai in biblioteca con Zero ed Emer se ti annoi tanto?» Provò.
«Che domande! Non voglio mica essere il terzo incomodo!»
«Ma che terzo incomodo, quelli a differenza tua, studiano. E poi Emer ha detto di non provare niente per Zero, ricordi?»
«Non ancora...»«Ialit.» Lo ammonì «Non forzare le cose. Se non gli piacciono i ragazzi, non gli può piacere di punto in bianco Zero.»
«Lasciami sognare, guastafeste!»Rubio si portò una mano tra i capelli, tirandoli all'indietro, stanco fisicamente.
Ialit inclinò di lato la testa «Che ti hanno detto lì dentro?» Si riferiva alla presidenza.«Niente.» Rispose laconico «È tanto stupido che non ha senso.»
«Dai, mettimi al corrente. Se ti hanno distrutto tanto, qualcosa di sconvolgente lo avranno sicuramente detto.»
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Zero Autostima
Romance[REVISIONATA] Zero, tipico ragazzo nerd dalla confidenza bassa e dai mille e mila problemi respiratori, inizia il quarto anno all'Unground Academy, un college prestigioso dove le "classi sociali" predominano nei corridoi. Ha spesso crisi d'asma e at...